Recensione
Blu Notte è uno dei romanzi finalisti al premio 1 Giallo x 1.000, concorso che si concluderà alla fine dell’anno in corso.Lineare la trama del romanzo che si snoda scorrevole per circa 150 pagine. Un giovane detective privato, Fulvio, deve trovare la sorella scomparsa di un suo ex compagno di scuola. Per riuscirci, pertanto, inizia a raccogliere informazioni interrogando i conoscenti della giovane e facendo sopralluoghi nei posti da lei frequentati. Essendo il poliziotto privato piuttosto belloccio, non gli è difficile ottenere le confidenze delle amiche della ragazza e anche quelle di una ispettrice di polizia incaricata di investigare sulla morte in circostanze non chiare del padre della giovane. Le indagini del protagonista, tuttavia, risultano costellate di omicidi e lui stesso viene fatto oggetto di un attentato senza apparente motivo, per cui diventa importante per Fulvio trovare al più presto la ragazza, senza prevedere che le sue ricerche lo porteranno a scoperte impensabili.
Buona la caratterizzazione dei personaggi e asciutta la scrittura come ben si addice ad un romanzo poliziesco che strizza l’occhio alle avventure galanti degli investigatori americani degli anni sessanta, quando in Italia, a quei tempi, le investigazioni venivano fatte prevalentemente da marescialli dei carabinieri in pensione, ed è difficile immaginare tali attempati investigatori coinvolti in rapporti sentimentali.
L'intreccio di Blu Notte non presenta criticità, tuttavia si può notare che la rivelazione dell’identità dell’assassino, alla fine del romanzo, avviene in maniera eccessivamente repentina. Sarebbe stato dal mio punto di vista preferibile che l’autrice avesse fatto partecipe il lettore del ragionamento che porta il protagonista a individuare l’omicida. In altre parole, per quanto la scoperta del colpevole possa nascere da una intuizione -spesso punto fondamentale in un romanzo giallo- dell'investigatore, tale intuizione dovrebbe fondarsi sulla base di un percorso logico di cui sarebbe opportuno far partecipe il lettore. L'investigatore lo effettua invece solo parzialmente e a posteriori, a prescindere dal colpo di scena finale che non si vuole naturalmente rivelare e che sorprende lo stesso l'investigatore tanto quanto sorprende il lettore.
Inoltre un piccolo appunto mi permetto di farlo per quanto riguarda i dialoghi. Si nota spesso, infatti, la ripetizione da parte del protagonista dell'espressione "certo, certo" utilizzato come interiezione secondaria. Passi vederlo scritto una volta ma, ripetuto con una certa frequenza, tale modo di dire diventa irritante. Per quanto nella lingua parlata se ne abbondi, specie per sollecitare il proprio interlocutore ad abbreviare un discorso quando ritenuto superfluo o poco interessante, nella lingua scritta tale espressione risulta piuttosto disdicevole, non avendo una vera e propria valenza letteraria, e sarebbe stato opportuno, a mio avviso, che si fosse provveduto alla sua sostituzione con altre forme linguistiche da parte della scrittrice.
A parte gli inconvenienti sopraccennati che non inficiano la validità del romanzo, lo svolgersi delle investigazioni da parte del protagonista si dipana scorrevole e intessuto dalla piacevole ironia dell’autrice. Non manca, in particolare, qualche divertente riferimento a Il Laureato, interpretato oltre cinquantanni fa da Dustin Hoffman, film che però potrebbe non essere conosciuto dai lettori più giovani.
Giudizio:
+4stelle+Dettagli del libro
- Titolo: Blu Notte
- Autore: Luisa Martucci
- Editore: 0111Edizioni
- Data di Pubblicazione: data
- Collana: LaGialla
- ISBN-13: 9788893702287
- Pagine: 152
- Formato - Prezzo: Brossura - Euro 15,00
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