Recensione
Erich Segal, scrittore e sceneggiatore, è l'autore del romanzo Love Story e della sua trasposizione cinematografica che ha fatto piangere milioni di persone. Segal ha scritto inoltre nel 1985 La Classe, romanzo molto meno noto e che si può trovare ormai solo nei mercatini dei libri usati.Nonostante ciò che si legge nella quarta di copertina, La Classe non è un romanzo pessimista per cui potrebbe essere improprio definire "generazione bruciata" i giovani che hanno vissuto durante la guerra del Vietnam e hanno assistito alla guerra araboisraeliana di cui Segal parla, chiaramente, dal punto di vista filo israeliano, essendo l'autore di origine ebrea. Segal sottolinea inoltre l'aspetto della società statunitense divisa in classi per anzianità di cittadinanza, religione, colore della pelle e ricchezza.
Ciò che caratterizza quattro dei cinque protagonisti del romanzo è il desiderio di emergere, la loro ambizione di essere i migliori nel campo di attività scelto e riuscire ad essere apprezzati dagli altri, sia per rifarsi di situazioni familiari non favorevoli, sia per dimostrare a se stessi e ai genitori le proprie capacità. L’unico che si discosta da questo modo di intendere la vita è Andrew Eliot che, pur non possedendo particolari qualità, provenendo da una antica famiglia di banchieri non ha bisogno di dimostrare niente a nessuno e non è ambizioso. La sua educazione e il suo modo ragionevole di proporsi lo rendeno di fatto più simpatico rispetto agli altri quattro che eccellono all'università quasi fossero dei superuomini.
Nel complesso si può dire che tutti e cinque i personaggi riescono a realizzarsi dal punto di vista professionale ma sotto il profilo affettivo rimangono piuttosto immaturi dato che, come viene espresso nella quarta di copertina, la funzione di Harvard non era quella di insegnare agli studenti come raggiungere la felicità. Non si può affermare che il successo porti all’infelicità, ma spesso, per affermarsi, occorre arrivare a dei compromessi a cui le persone più corrette non vorrebbero dover sottostare. Poi, come tutti i giovani, i nostri protagonisti hanno avuto storie sentimentali che hanno arricchito le loro vite, ma questi amori, che inizialmente sembravano indissolubili e indivisibili, alla prova del tempo subiscono gravi colpi. Se amare significa non dover dire mai mi dispiace, celebre frase fra le più note di Love Story, nessun personaggio maschile può permettersi di pronunciarla.
Per quanto consti di quasi settecento pagine, il romanzo, che non fa leva sull'emotività del lettore come Love Story, risulta accattivante e si legge piuttosto velocemente. Si può dire che sia diviso in due parti: nella prima, a mio avviso la migliore per scorrevolezza e originalità, si segue la vita dei cinque studenti di Harvard fino alla laurea e, nella seconda, le loro vicissitudini nel mondo del lavoro fino al tradizionale incontro dei laureati di Harvard venticinque anni dopo la fine del corso universitario.
Buona la caratterizzazione dei personaggi maschili. I personaggi femminili, invece, appaiono poco significativi: le donne, quando non sono indicate semplicemente come comprensive, altruiste e amorevoli, risultano all’opposto egoiste, prevaricatrici e grette.
Difficile dire quanto possa esserci di autobiografico in La Classe, tuttavia Erich Segal si è laureato a Harvard come i protagonisti del romanzo e in particolare, come Ted Lambros, ha insegnato letteratura greca nello stesso istituto, dopo aver fatto esperienza di insegnamento anche a Yale, Princeton e al Wolfson College di Oxford.
Giudizio:
+3stelle+ e mezzaDettagli del libro
- Titolo: La Classe
- Titolo originale: The Class
- Autore: Erich Segal
- Traduttore: Marina Marazza
- Editore: Rizzoli
- Data di Pubblicazione: 1987
- Collana: Superbur
- ISBN-13: 9788817113281
- Pagine: 682
- Formato - Prezzo: Brossura - Lire 9.500
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