Recensione
Il protagonista di 4321, Archie Ferguson, nasce nel 1947, studia alla Columbia University, va a vivere per qualche tempo a Parigi, si stabilisce a New York e si dedica alla scrittura. Questi sono tutti elementi che il protagonista ha in comune con Paul Auster, è pertanto difficile pensare che il romanzo non sia autobiografico, almeno per quella parte della storia successiva alla adolescenza dell'autore.
La parte più scorrevole ed accattivante di 4321, tuttavia, è a mio avviso quella che racconta la vita del protagonista anteriormente ai quindici anni.
Non si può non affezionarsi al giovane Archie, e non si può non gioire con lui per i suoi successi e non soffrire con lui per gli atti di bullismo a cui viene sottoposto a scuola. Ottima la caratterizzazione dei personaggi in questa prima fase che, indicativamente, occupa circa due terzi del romanzo.
Tanto maturo e simpatico appare il protagonista da bambino, quanto antipatico risulta da giovane adulto, qualunque sia stata la scelta che lo porta a vivere il tipo di vita che conduce.
Perché l'intendimento dell'autore è raccontare come potrebbe cambiare la vita di un individuo qualora il destino lo ponesse di fronte a situazioni diverse.
Vi sono nel romanzo alcune costanti presenti in ognuna delle quattro esistenze del protagonista: l'amorevole madre Rose, la bella Amy che può diventare, in base alle diverse vite di Archie, ora amica, ora cugina, ora amante e ora sorellastra, e la propensione verso la scrittura che diventerà il suo vero ed unico interesse.
Invece rende perplessi il fatto che il protagonista non si soffermi mai a considerare il motivo del fallimento del suo rapporto sentimentale con l'altro sesso, quasi fosse normale che le strade di due persone debbano necessariamente dividersi con l’avanzare dell’età, quantunque soddisfacente sia stata la loro intesa fino al momento del distacco.
Archie Ferguson nasce quando l'ultimo conflitto mondiale è appena terminata, ma la seconda parte della storia si inquadra nel periodo della guerra del Vietnam e dei moti studenteschi degli anni sessanta.
Essa è caratterizzata da un numero eccessivo di personaggi minori difficili da inquadrare e ricordare, da lunghi elenchi di buoni propositi scritti dal protagonista, e dai suoi molteplici e poco significativi rapporti sessuali, nonché da sigle di associazioni studentesche contestatrici.
Più che il romanzo sulla vita di Archie Ferguson, sembra di leggere sintetiche cronache quotidiane delle sue giornate, quasi che l'autore, in questa parte del libro, si fosse limitato a scrivere la fabula della storia anziché la storia stessa. Ma è questo un inconveniente che si riscontra, talvolta, nelle opere degli scrittori moderni, quasi a voler attestare la loro impazienza nell’affrontare storie più lunghe del consueto.
In conclusione l’opera risulta divisa in due parti molto diverse fra loro di cui se ne apprezza maggiormente la prima che, fortunatamente, risulta anche la più lunga.
La seconda parte del romanzo è caratterizzata anche dall'irresolutezza del protagonista nel prendere posizione verso la guerra del Vietnam e i moti studenteschi, ancorché questo comportamento venga da lui giustificato con la necessità per un giornalista di essere il più obiettivo possibile. Probabilmente Dante avrebbe relegato Archie Ferguson nel girone infernale degli ignavi.
Nel romanzo vengono trattati alcuni argomenti sempre molto “caldi”, quale il rapporto genitori-figli e l’odio razziale. Tali argomenti rendono l’opera di Auster molto attuale, nonostante si svolga in un epoca trascorsa da oltre mezzo secolo.
È inoltre superfluo, per chi ha già letto qualche opera di Auster, sottolineare quanto la scrittura dell'autore sia scorrevole e quanto sia elegante il suo stile.
Giudizio:
+4stelle+Dettagli del libro
- Titolo: 4 3 2 1
- Titolo originale: 4 3 2 1
- Autore: Paul Auster
- Traduttore: Cristiana Mennella
- Editore: Einaudi
- Data di Pubblicazione: 2017
- Collana: collana
- ISBN-13: 9788806235017
- Pagine: 940
- Formato - Prezzo: Rilegato con copertina - Euro 25,00
Mi ispira tantissimo, ma mi spaventa la mole ^^;;