Recensione
Quanto me ne vuoi tu è un romanzo che tratta di rapporti interpersonali e in particolare di quelli fra uomo e donna quando la passione scema e la coppia si ritrova a fronteggiare la realtà quotidiana. Il racconto, infatti, inizia con l'amara considerazione di una moglie:Quando siamo amanti degli uomini abbiamo il meglio; quando diventiamo le compagne ufficiali ci dobbiamo prendere il resto.
Il protagonista, Antonio Ianvilla Capranica, è un avvocato di successo di 65 anni che si è sposato tre volte. L’ultima moglie ha 27 anni meno di lui, ma non pare che questa relazione funzioni meglio delle precedenti. L’avvocato Capranica, che si interroga sui motivi dei suoi fallimenti in campo sentimentale, tende a pensare al proprio rapporto con le donne per luoghi comuni, come quello per cui le donne farebbero sesso per sposarsi e gli uomini si sposerebbero per fare sesso, tant’è che:
non sarà un caso che il termine sfigato è declinato essenzialmente al maschile a sottolineare una deprivazione che gli uomini soffrono più o meno dolorosamente
mentre
per le donne si ricorre invece a forme espressive che mettono l’accento sulla deprivazione affettiva. Una per tutte, zitella.
Ciò premesso, quando l’avvocato scompare, è il sostituto procuratore Massimo Angeli -già conosciuto nel romanzo Sempre sia lodato la cui recensione si può trovare in questo blog- che si occupa del caso unitamente ad un altro collega. Le domande che si pongono i magistrati sono, naturalmente, se l’allontanamento dal tetto coniugale di Capranica sia stato volontario, se possa trattarsi di un suicidio, oppure si sia in presenza di omicidio. In quest’ultimo caso se a disporlo possa essere stata la moglie o la malavita organizzata di cui poteva conoscere qualche segreto data la sua professione.
L'ipotesi dell'allontanamento volontario potrebbe essere suffragata da alcuni grossi prelievi dal conto corrente dell’avvocato iniziati mesi prima della scomparsa e giustificati al cassiere della banca con pagamenti in nero a varie imprese per la ristrutturazione del casale di proprietà. (Dialogo fra gli inquirenti che sanno come gira il mondo: “E il cassiere ci ha creduto?” “Certo. Si sarebbe insospettito se diceva che avrebbe fatto dei pagamenti regolarmente fatturati.”)
L’ipotesi del suicidio potrebbe essere sostenuta dallo stato di depressione in cui versava l’avvocato, che per questo si era rivolto ad un cugino che era direttore della Clinica Psichiatrica, a cui aveva accennato al suo malessere psicologico.
Per quanto riguarda invece la possibilità di un omicidio, la moglie è spesso la prima ad essere sospettata, specie quando come in questo caso il rapporto con il coniuge non è idilliaco, ma non pare sussistano riscontri della sua colpevolezza. Tuttavia Massimo Angeli non esclude ironicamente l’ipotesi che il sessantacinquenne Capranica potesse pensare di andare in pensione, perché:
“Quelli che vanno in pensione sostenendo che devono dedicarsi alla famiglia sono i peggiori. Ma chi difende quella povera e ignara famiglia da questi qui? Un bel giorno arrivano e dicono “ora mi dedico a voi”. Chi li ammazza è penalmente punibile? Per me no, io applicherei la scriminante della legittima difesa.”
Massimo Angeli è, come si dichiara lui, un ergastolano dell’ansia, perché non si ferma in una indagine fino a quando non è riuscito a capire il movente. Per cui decide di andare a fondo alla vicenda della scomparsa dell’avvocato, ma del finale del romanzo non si vuole anticipare niente per non togliere la sorpresa al lettore.
Per quanto le considerazioni esposte dal protagonista sui rapporti uomo-donna siano in buona parte condivisibili, è difficile che in un rapporto sentimentale due persone diano un uguale contributo affettivo, e se un partner chiede all’altro “quanto mi vuoi bene” è sconsigliato, a mio avviso, rispondere “quanto me ne vuoi tu”, visto che la domanda viene posta da colui che desidera essere rassicurato.
Il romanzo è caratterizzato da una scrittura asciutta e consta solamente di un centinaio di pagine, ma è molto denso di citazioni che sottolineano la vasta cultura dell’autore la cui ironia è piacevole e spesso graffiante, come si può evincere anche da alcune frasi del racconto sopra riportate. Si legge quindi velocemente e pone, con l'umorismo tipico dell'autore, alcuni quesiti esistenziali su cui non si può non soffermarsi a riflettere.
Analogamente a Sempre sia lodato, si consiglia di posporre la lettura della prefazione al termine del romanzo, in quanto molti riferimenti agli avvenimenti e alle considerazioni esposte nel racconto risultano di difficile comprensione non conoscendo ancora il testo.
Giudizio:
+4stelle+Dettagli del libro
- Titolo: Quanto me ne vuoi tu
- Autore: Angelo Martinelli
- Editore: BastogiLibri
- Data di Pubblicazione: 2018
- Collana: Percorsi Narrativi
- ISBN-13: 9788894894547
- Pagine: 120
- Formato - Prezzo: Brossura - Euro 10,00
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