Recensione
Che lettura rinfrescante questo libro.
Il giardino di Elizabeth non ha una trama vera e propria ma si presenta più che altro come una raccolta di riflessioni, un diario leggero e indolente incentrato sul viscerale amore per la natura e per il giardino della sua residenza in campagna in particolare.
La vita in città è per Elizabeth soprattutto una soffocante prigione, così come lo sono gli obblighi sociali che la costringono a interfacciarsi con i vicini, la servitù e, talvolta, anche la propria famiglia.
Solo la nuova residenza in campagna sembra donare pace e gioia all'irrequieta protagonista, a dispetto della compiacente perplessità delle matrone del vicinato, che immaginano la vita fuori città inevitabilmentenoiosa per una donna giovane.
Ma Elizabeth è una donna fuori dal comune: gli eventi mondani non sono di alcun interesse, gli abiti eleganti un'infelice costrizione e persino le normali attività quotidiane come mangiare non sono altro che l'ennesima pedante convenzione che le ruba tempo per il suo amato giardino.
Il tono svagato della narratrice rende godibile e divertente un'opera che altrimenti avrebbe potuto interessare solo un pubblico più limitato ed esperto di botanica, dato il dettaglio in cui Elizabeth scende nel descrivere i suoi esperimenti di giardinaggio.
Non abbiate però la falsa impressione che la donna sia una giardiniera esperta tutt'altro: soprattutto inizialmente quella della cura delle piante è sorpattutto una lotta fatta di sogni entusiasti e parecchi ingenui errori, che sono poi uno dei punti fondamentali della narrazione perché contribuiscono al divertimento del lettore.
E' grazie infatti al suo tono leggero e alla fanciullesca sincerità che si riesce infatti a simpatizzare e parteggiare per questa ricca signora vissuta a fine '800 la cui principale preoccupazione era quella di ottenere l'aiuola di peonie dei suoi sogni senza essere intralciata da incombenze come gli obblighi di buon vicinato o i blandi tentativi del marito di attirare l'attenzione della moglie sul resto della famiglia.
Elizabeth reagisce a questi ostacoli con fanciullesco oltraggio e una buona dose di ironia furbetta: se leggerete il romanzo scoprirete infatti che il soprannome "l'uomo della collera" affibiato al povero consorte è quanto di più lontano si possa dire dell'indole dell'uomo in questione.
In conclusione Il giardino di Elizabeth è una lettura veloce e piacevolmente distensiva, in grado di far sorridere e resa ancora più gradevole dal fatto che si tratta di un'opera essenzialmente autobiografica.
Questa Elizabeth von Arnim deve'essere stata un bel personaggio!
Giudizio:
+3stelle+Dettagli del libro
- Titolo: Il giardino di Elizabeth
- Titolo originale: Elizabeth and Her German Garden
- Autore: Elizabeth von Arnim
- Traduttore: Sabina Terziani
- Editore: Fazi
- Data di Pubblicazione: 2017
- Collana: Le Strade
- ISBN-13: 9788893252676
- Pagine: 180
- Formato - Prezzo: Brossura - Euro
Ciao :) non ho mai letto niente di questa autrice ma più o meno mi ispirano tutti i suoi libri di cui ho sentito parlare, incluso questo. Prima o poi sicuramente lo leggerò :)
RispondiEliminaPiacevolissima lettura, in cui ho trovato anche interessanti spunti di riflessione sulla condizione femminile. :)
RispondiElimina