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9 dicembre 2017

D'argine al male Dove i topi non muoiono - Gaia Conventi

Nell'estremo lembo della provincia ferrarese, dove il Po incontra il mare, Giovanni e Iolanda, fratelli e nemici, devono patteggiare per sopravvivere. La loro casa è nascosta nella golena; lì accanto il cimitero. Il Po e l'Adriatico scandiscono ore e stagioni come le campane a morto segnano i giorni dei protagonisti. Lui con un passato di ricoveri psichiatrici, lei priva di uno scopo e intenzionata a trovarne uno. Morendo, la madre ha lasciato dietro di sé le macerie di un morboso attaccamento alla figlia e Giovanni ora può finalmente far scontare alla sorella anni di materne angherie. Ma non sarà questo a innescare il meccanismo che li porterà allo scontro, perché mentre Giovanni trama Iolanda agisce: rimasta senza la madre da accudire, l'anziana donna cerca una bambola a cui prestare attenzioni:Francesca, una bambola viva. Sarà lei a riportare a galla il marcio che cova nel passato di Giovanni e Iolanda. Divisi seppur inscindibili, ma nella vecchia casa non c'è spazio per entrambi.

Recensione

Giovanni e Iolanda, fratello e sorella con problemi mentali, sequestrano una ragazza, Francesca, e la rinchiudono nella loro casa situata nella golena lungo il Po nei pressi di Ferrara. È Iolanda che ha ideato e materialmente effettuato il rapimento per avere qualcuno di cui occuparsi dopo la scomparsa della madre a cui  era dedicatala sua vita, come in quelle famiglie di altri tempi in cui la figlia più giovane non si sposava per potersi impegnare totalmente nella cura dei genitori anziani. Giovanni, pur non essendo d’accordo con l'iniziativa della sorella, è acquiescente e si adopera perché nessuno venga a conoscenza del sequestro.
Questo è l’inizio del romanzo horror dove apparentemente i fratelli si comportano come carnefici, ancorché gradualmente si trasformino nelle vittime di se stesse e delle circostanze. Nella casa ormai abitata solo da loro due aleggia ancora lo spirito della madre. È il classico convitato di pietra che condiziona ancora i pensieri ed il modo di agire dei figli, particolarmente sensibili agli influssi esterni, veri o apparenti che siano, e ai propri stati d'animo.
I due fratelli si nascondono al mondo, come ha loro insegnato a fare la madre e come hanno capito a proprie spese di doversi comportare per sfuggire alla crudeltà della gente, prevenuta nei confronti di chi è diverso. Poiché le vicende si svolgono prevalentemente nella casa della golena, con al più qualche puntata al cimitero a fianco dove Giovanni lavora in qualità di custode, si potrebbe pensare ad un romanzo claustrofobico e opprimente, ma non è così.
La storia inizia con azioni particolarmente efferate, tanto da far nascere nel lettore un senso di repulsione, ma poi si dipana in un insieme di comportamenti e pensieri nevrotici dove si incrociano l’immaginario ed il reale, elaborati insieme all’ironia della scrittrice che, ricordiamo, è  autrice di gialli, alcuni dei quali di carattere umoristico già recensiti in questa sede. Niente infatti è come sembra in questo romanzo particolarmente originale e coinvolgente che trasporta il lettore nella mente di persone schizofreniche e ingenue che, come tutte le anime semplici e bisognose di rassicurazione, trovano soddisfazione nel riuscire a fare le cose come si deve.


Tutto era andato per il meglio e, se le cose vanno bene, vuol dire che sono giuste. 

Ottima la caratterizzazione dei protagonisti, teneri e crudeli i loro pensieri, triste e solitaria la loro vita, come si può evincere anche da questa considerazione amara di Giovanni, che già per un certo tempo era stato rinchiuso in un istituto psichiatrico:


 … lui sarebbe stato comunque solo. Non importava se tra le mura di casa o in un istituto: si è sempre soli. 

L’azione vera e propria, dopo il rapimento di Francesca, è nel complesso modesta, dato che gran parte della dinamica del romanzo si svolge nella psiche dei protagonisti, ovvero nella rappresentazione della realtà di menti che la malattia ha reso più sensibili del normale, ma che per questo motivo riescono a comprendere fatti che le altre persone, in genere più superficiali, non sono solite soffermarsi a considerare. E' solo alla fine del romanzo che si capiranno compiutamente, pertanto, le motivazioni di molti dei loro comportamenti e la risoluzione di alcuni misteri come, ad esempio, quello della scomparsa del padre di Giovanni e Iolanda.
La circostanza per cui i topi non muoiono, anche se vengono sterminati dal veleno che Giovanni metteva in cantina per ordine di sua madre, viene lasciata alla intuizione dei lettori.
Molto scorrevole la scrittura dell'autrice che sa coniugare il reale all’immaginario con un linguaggio asciutto e che riesce a rendere accattivante una storia di solitudine e quieto orrore. Un ottimo romanzo, quindi, particolarmente originale, pieno di ironia e di una tenerezza che non sfocia mai nel sentimentalismo.

Giudizio:

+4stelle+

Dettagli del libro

  • Titolo:D'argine al male - Dove i topi non muoiono
  • Autore: Gaia Conventi
  • Editore:Le Mezzelane
  • Data di Pubblicazione:2017
  • Collana:Ossessioni
  • ISBN-13:9788899964535
  • Pagine:198
  • Formato - Prezzo: Brossura - Euro 10,90

1 commento:

  1. Ciao, nuova follower! Complimenti per il blog
    e i post; qui l'ultimo mio: https://ioamoilibrieleserietv.blogspot.it/2017/12/recensione-serie-alice-allevi-alessia.html

    ti aspetto da me come lettrice fissa (trovi il blog anche su facebook e instagram come: ioamoilibrieleserietv)

    grazie

    RispondiElimina