Recensione
Non è colpa mia è l’asserzione che sottende tutta l’opera di saggistica delle due autrici e oltre a fare da primo titolo alla stessa, rappresenta il concetto che sta alla base dell’atteggiamento dell’aggressore: disconoscere le proprie responsabilità in merito ai gesti criminosi compiuti. Siamo in Italia, in un tempo che salta di poco e l’argomento principale del saggio, che viene sviscerato in modo accattivante e innovativo, è quello degli omicidi perpetrati a danno delle donne da parte dei loro compagni, il cosiddetto “femminicidio”, neologismo che di recente ha fatto discutere e parecchio l’opinione pubblica dei salotti letterari così come i talk show. Ma non voglio soffermarmi sugli elementi etimologici del termine, quanto andare dentro alla struttura del testo e soprattutto ai suoi contenuti. Il punto cardine dell’intero impianto è quello di ascoltare la voce degli uomini che hanno commesso violenza nei confronti delle loro mogli/compagne, e dare una lettura del fenomeno verso i principi cardine teorici e pratici di un fenomeno, quella della vessazione di genere, che ricalca molti schemi comportamentali e sociali diffusi in diverse epoche e in altrettante culture: tutte partono dalla medesima concezione errata della donna come persona assoggettata al marito, alla famiglia, e in quanto tale “di proprietà” di questi maschi. Imposizione che purtroppo è molto radicata nel mondo attuale e che trova rilievo con exploit violenti proprio perché viviamo in un periodo storico in cui le donne, giustamente, si riappropriano della propria vita, sia nel mondo lavorativo che in quello socialmente evidente. L’atteggiamento verso il reato compiuto tende a smentire, anzi meglio, a smarcarsi dalla responsabilità sull’agito, scostando purtroppo verso agenti esterni, più o meno correlati alla vittima che, nel corso delle esperienze riportate, rimane una monade sullo sfondo, che agisce, che viene condizionata, che reagisce ma senza una personalità da riconoscere come entità. Perlomeno questa è stata la mia impressione dalla lettura delle interviste riportate. A livello strutturale l’opera può essere sezionata in due parti fondamentali, ciascuna curata da una delle due autrici: la prima riporta da parte della giornalista Ugolini tre interviste su tre diversi casi di omicidio della propria compagna di vita, compiuti in momenti diversi ma comunque contemporanei, riportando in maniera puntuale le domande poste, le risposte date dagli intervistati, nonché le sue difficoltà ad affrontare l’argomento e soprattutto a gestire la rabbia verso il loro comportamento. Forse anche l’impotenza dinanzi a certe crudeltà compiute, somatizzate e giustificate dai loro autori. Ma come ogni giornalista competente l’autrice riesce ad andare al di là dell’agito e del riportare la storia, esprimendo poi un’analisi sulle dinamiche, portando quindi per mano il lettore su quanto sottinteso nella versione dei fatti. La seconda parte, a cura invece della Magionami, esperta psicoterapeuta, che partendo dalle esperienze empiriche delle interviste ricontestualizza in modo semplice e chiaro la teoria e le dinamiche psicologiche e sociali del fenomeno della violenza di genere, accompagnandoci secondo il ben noto sistema teoria-pratica-teoria a mettere in luce la conoscenza dell’azione umana e, soprattutto, il modo da cui affrancarsene. Scostandosi dall’intensità dell’argomento e affrontando la lettura in modo disincantato, si può riferire che tutto il libro è scritto in modo abbastanza scorrevole, a parte qualche parte un po’ complicata sul versante delle interviste, laddove è stata privilegiata la scelta di riportare fedelmente le risposte, sovente arzigogolate e ricche di intercalare, degli intervistati, che spesso hanno avuto la tendenza a evitare e/o aggirare il perno fondamentale del perché si sono comportati in quel modo. Al di là di qualsiasi dibattito sul tema, di sicuro Non è colpa mia è un testo che porta molti quesiti e spunti di riflessione in chi lo legge, che andrebbe di sicuro condiviso non solo con chi ha a cuore il tema e con le potenziali vittime, quanto invece proprio con quegli uomini che, purtroppo, ancora oggi pensano alle donne in termini di soggiogamento e di possesso. Un errore culturale, e soprattutto personale di queste persone. Di sicuro è una lettura che va privilegiata, per portare a conoscenza chiunque di un fenomeno che mai andrebbe sottovalutato e su cui anzi, andrebbe improntata l’educazione sociale degli adulti e delle giovani generazioni, perché esista davvero un domani dove certi episodi non accadano più. Mai più.
Giudizio:
+3stelle+ e mezzoDettagli del libro
- Titolo: Non è colpa mia. Voci di uomini che hanno ucciso le donne
- Autore: Vanna Ugolini e Lucia Magionami
- Editore: Morlacchi editore
- Data di Pubblicazione: 2017
- Collana: Narrazioni
- ISBN-13: 9788860748898
- Pagine: 284
- Formato - Prezzo: Brossura € 14,00
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