Recensione
Prima di "Storie della buonanotte per bambine ribelli" c'era L'albero delle bugie.
Non è passato poi così tanto tempo, infatti, da quando rifiutarsi di essere un semplice oggetto decorativo da parte di una ragazza era considerato ribelle, avere interessi al di fuori dell'economia domestica e del matrimonio era considerato ribelle, supporre di avere un'opinione propria era considerato ribelle, possedere emozioni "forti" come la rabbia era considerato ribelle.
Faith Sunderly possiede tutte queste "mancanze" e in un'Inghilterra che ancora fatica ad accettare la rivoluzionaria teoria darwiniana deve lottare non solo contro la diffidenza altrui ma anche contro i principi instillati in lei fin dall'infanzia per accettare la propria natura di donna dotata di desideri e intelligenza proprie.
Come avvenuto per la raccolta delle nostre Cavallaro e Favilli, anche il romanzo di Frances Hardinge, vincitore del Costa Book Award for Children's Book , è classificato come letteratura per ragazzi ma può tranquillamente coinvolgere un pubblico adulto grazie alla sua trama coinvolgente, la qualità dello stile e l'attualità dei temo trattati dal racconto.
Non è semplice indicare un genere per questo romanzo: la storia evolve attorno al misterioso Albero delle Bugie e ai suoi inquietanti poteri, fatto che ascrive l'opera al genera fantasy sebbene il tuo tono pacato e serio mi abbia più fatto pensare a un giallo vittoriano, con una punta di romanzo gotico.
La storia si sviluppa per gradi e, nella prima parte, ha un passo decisamente lento, concentrandosi maggiormente sulla complessità delle dinamiche fra i protagonisti che su eventi concreti, tuttavia mi sono trovata immediatamente incantata dall'ambientazione, cupa, misteriosa e perfettamente in sintonia con il tormento interiore della protagonista.
In tempi in cui l'inferiorità intellettuale femminile era considerata una verità acquisita scientificamente dimostrata e non destava alcuno scandalo affermare pubblicamente che una donna non aveva la stessa capacità di comprendere degli uomini, la giovane Faith si trova sola a dover investigare la morte del padre che nessuno, a parte lei, crede essere un omicidio.
Un'eroina complessa, come quasi tutti gli altri personaggi del racconto, e l'autrice compie un lavoro mirabile nel descrivere l'ambivalente rapporto che la lega ai genitori: un padre non sempre degno dell'ammirazione e del rispetto della figlia e una madre civettuola ma anche molto incompresa.
Il mistero che circonda la morte del reverendo Sunderly è sufficientemente intrigante da sfidare l'attenzione anche dei lettori più maturi e si lega con successo all'idea di un albero che si nutre di bugie per generare verità - anche se forse questo aspetto poteva essere esplorato maggiormente. Ne risulta una storia con diversi livelli di interpretazione e che spinge i lettori ad andare oltre le apparenze e li invita a diffidare dalle certezze granitiche.
Giudizio:
+4stelle+Dettagli del libro
- Titolo: L'albero delle bugie
- Titolo originale: The Lie Tree
- Autore: Frances Hardinge
- Traduttore: Giuseppe Iacobacci
- Editore: Mondadori
- Data di Pubblicazione: 30 agosto 2016
- Collana: Contemporanea
- ISBN-13: 9788804664925
- Pagine: 415
- Formato - Prezzo: Copertina Rigida
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