Recensione
Il termine inglese brainteaser, che da nome al romanzo, ha il significato di “rompicapo” e infatti gli investigatori che si interessano agli strani suicidi che insanguinano Londra dovranno risolvere i rebus proposti dall’istigatore di tali suicidi per cercare di arrivare all'identità del colpevole.
Brainteaser è un giallo piuttosto originale, cosa tutt’altro che scontata per un genere che sembra non avere quasi più niente di nuovo da sottoporre al lettore. Per riuscire a scrivere tuttavia qualcosa di diverso dal solito, l’autrice ha dovuto appoggiarsi alla fantascienza.
Senza voler anticipare le sorprese che riserva il romanzo, nelle pagine iniziali troviamo il detective Sasha Hill che viene trasferito ad una nuova centrale di polizia per sostituire John Kendall, un collega scomparso improvvisamente senza apparente motivo. E a nessuno sembra che interessi tale assenza, tanto che non viene neanche interrogato il suo più grande amico, Alex, per cercare di avere da lui una eventuale spiegazione a questa scomparsa, ma si preferisce pensare che i due siano fuggiti insieme.
L’incongruenza che si riscontra nel romanzo è che Alex è rimasto ferito dai proiettili sparati dalla pistola di Kendall e ha riportato varie ustioni sul proprio corpo nell'incendio che è divampato nella stessa circostanza.
Come sia riuscito a salvare la vita e a farsi curare peraltro non viene spiegato.
Certamente non poteva essere stato ricoverato in un ospedale, dove i sanitari avrebbero dovuto inviare alla polizia la segnalazione di un ferito da arma da fuoco.
Comunque sia, nessun poliziotto pare essersi interessato al suo caso e l’abbia interrogato sulle modalità del suo ferimento, come sarebbe prescritto dalla legge. È quindi il detective Hill a riuscire a rintracciarlo, svolgendo investigazioni personali nel proprio tempo libero.
Oltre al mistery in questo romanzo c’è soprattutto una delicata storia d’amore che è quella che occupa la parte prevalente del racconto.
I due protagonisti s’incontrano e, dopo un’iniziale diffidenza, iniziano ad aprirsi, salvo richiudersi precipitosamente in se stessi ogniqualvolta presumono di essere fraintesi o non essere capiti a sufficienza, dimostrando una sensibilità poco comune. Pur essendo inglesi, perdono talvolta il loro aplomb e si fronteggiano quasi come in una sceneggiata napoletana.
Brainteaser non è un romanzo che si legga tutto d’un fiato e non perché la scrittura non sia sciolta o la storia scarsamente avvincente, ma perché occorre che il lettore faccia uno sforzo di comprensione per seguire i rebus proposti dall’autrice e i pensieri non sempre lineari dei protagonisti.
Il linguaggio usato dalla scrittrice non è sempre quello che ci si attende in un thriller, eccone un esempio:
… l’ultima considerazione di Sasha – prima di dedicare la sua completa attenzione a quello che gli veniva mostrato – fu che l’uomo accanto a sé fosse un ossimoro, un’anastrofe, ma soprattutto un’allegoria.
Per quanto Sasha sia un poliziotto piuttosto colto a cui piace ascoltare la musica classica, dubito che ci sia un solo agente in Italia, ma presumo anche in Inghilterra dove si svolge la vicenda, capace di dare la definizione di anastrofe.
L’uso di alcuni termini poco comuni non sembra giustificato dal genere del romanzo in cui si tende a privilegiare un linguaggio discorsivo, senza voler intendere con questo che un poliziotto debba usare un linguaggio rozzo o addirittura da caserma.
Ottima l’analisi delle sensazioni e dei pensieri dei protagonisti; qualche perplessità, invece, per quanto riguarda la descrizione di alcune azioni dei personaggi.
Il comportamento del poliziotto che vive da solo e che, quando esce dalla doccia, tiene l’asciugamano stretto in vita e un altro sulla testa per asciugare i capelli, ad esempio, sembra più l'atteggiamento tipico di una donna che di un uomo.
Comunque quelle espresse, più che critiche, sono perplessità che non inficiano la validità del romanzo.
Brainteaser rimane una buona prova di giallo sia per quanto riguarda l’intreccio sia per la buona caratterizzazione dei personaggi, sicuramente superiore alla media del genere. Si segnala in particolare l’abilità della Giordano nel descrivere l’evoluzione di un rapporto sentimentale fra i protagonisti: l’incontro di due persone sole che escono da situazioni affettive personali traumatizzanti e trovano conforto nell'appoggiarsi l’una all’altra.
Il lettore smaliziato di gialli sarà meno sorpreso dei due protagonisti nel risalire alla identità del colpevole, tuttavia il romanzo risulta pregevole per l’originalità dell’intreccio e per la delicata analisi psicologia nella caratterizzazione dei personaggi.
Giudizio:
+3stelle+ e mezzaDettagli del libro
- Titolo: Brainteaser
- Autore:Flavia Giordano
- Editore: Edizioni Smasher
- Data di Pubblicazione: 2017
- Collana: Orme di inchiostro
- ISBN-13: 9788863001792
- Pagine:352
- Formato - Prezzo: Brossura - Euro 13,00
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