7 giugno 2017

Nameless-Senzanome - Grant Morrison, Chris Burnham, Nathan Fairbairn

Un mago conosciuto solo come Senzanome, reclutato da un consorzio di miliardari per far parte di una missione disperata che ha come scopo la salvezza del mondo. Un enorme asteroide chiamato Xibalba – il "luogo della paura" nella mitologia Maya – in rotta di collisione con il pianeta Terra. Un dio imprigionato all’interno di Xibalba che sogna di distruggere tutto ciò che esiste. Quando Senzanome e i suoi compagni di squadra scatenano inavvertitamente questa malvagia intelligenza, tutto è pronto per uno spaventoso viaggio ai confini dell’orrore. NAMELESS è lo straordinario e visionario graphic novel scritto da Grant Morrison – uno dei più importanti influenti autori contemporanei – e disegnato dal grande Chris Burnham, coi colori di Nathan Fairbaim. Un indimenticabile viaggio dentro le profondità del Cosmo e dell’essere umano, targato Image Comics.

Recensione

Nameless è il nuovo fumetto di casa SaldaPress che sta facendo discutere molto il web. I pareri contrastanti sono all’ordine del giorno quando si parla di gusto personale ed è più che giusto che ci siano sostenitori e oppositori, è difficile infatti trovare qualcosa che possa uniformare le opinioni mentre è molto più semplice imbattersi in qualcosa che sconvolga le menti causando scompiglio.

Nameless ha provocato esattamente questo, è un lavoro completamente diverso da ciò che si può etichettare come fumetto classico, appartiene più al genere di nicchia ed è dunque rivolto ad un pubblico attento, paziente e con tanta voglia di leggere quanto viene raccontato in chiaro ma anche desideroso di andare oltre e approfondire quanto viene solo accennato tra le righe.

Il lavoro di Morrison, Burnham e Fairbairn è estremamente accurato e, a mio parere, ineccepibile, dall’esito magistrale: il testo è ricco di riferimenti più svariati che rimandano a culture lontane, come quelle dei popoli Maya, a lingue sconosciute, come l’Enochiano, al mondo dei tarocchi e ad antichi credo sull’origine e sulla fine del mondo, un misto di credenze religiose e non che attraverso immagini spettacolari di divinità, templi e spazi immaginari riesce a catturare il lettore che improvvisamente si ritrova quasi stordito a leggere le avventure di questo mago dell'occulto detto "senzanome".

Senzanome non è una scelta casuale, è questo il suo nome perché non si tratta di una persona nello specifico, si tratta di una identità non-identitaria, ognuno di noi potrebbe essere il senzanome esperto dell’occulto protagonista del fumetto ma esso è come la x dell’incognita che nonostante la sua natura indefinita ed estremamente versatile è la chiave della storia.
Questa viene raccontata senza una linearità spazio-temporale: presente, passato, possibili futuri e ancora sogno, visioni deliranti e realtà si intrecciano continuamente costruendo una sorta di racconto che in alcuni punti sembra entrare in un loop cosmico senza annoiare mai il lettore anzi, questo lo incuriosisce invogliandolo a comprendere e ad entrare in questo mondo labirintico costruito a regola d’arte.

Quadri degni di Christopher Nolan che con il suo ipnotico spaziotempo potrebbe fare del senzanome il nuovo Dominic Cobb, atmosfere ispirate a David Lynch che con i suoi mondi immaginari e irreali, con i suoi universi alternativi del possibile coniugati perfettamente nella realtà di tutti i giorni, sembra essere da ispirazione per la struttura narrativa usata dagli autori di Nameless – le porte hanno lo stesso utilizzo simbolico tipico di Lynch, sono soglie intese come punti di accesso a realtà-altre così come sono anche punti di uscita, di regresso o di caduta senza fine nell’oblio.
Una struttura a matrioska in cui perdersi o, perché no, in cui ritrovarsi, dove l’umanità è la protagonista con tutte le sue brutalità e carnalità senza censure.
Punta di ispirazione forse anche il celebre Naoki Urasawa, le visioni sul futuro e la devastazione dell’umanità spingono dei ragazzini, diventati adulti, a salvare il destino della Terra così come sembrano fare i nuovi apostoli spaziali – in 33 giorni, come gli anni di Cristo – capitanati dal protagonista in Nameless; anche il ricorso ad una simbologia esoterica richiama le atmosfere perturbanti dell’universo dell’Amico.

Un lavoro insomma che attinge a varie fonti e sa tanto di viaggio ai confini della realtà assolutamente possibile, infatti niente stona nel racconto, anche ciò che appare più assurdo.
Il paradossale realismo di Nameless è agghiacciante, ci ritroviamo anche noi pazienti psicanalizzati con il metodo di Jung e Freud come il senzanome, sorta di Adamo dei giorni nostri o come la figura femminile dominante, le bella Sofia, Eva contemporanea, che porta con sé un passato molto doloroso.

Il fascino straordinario di Nameless sta nella naturalezza con cui tutti questi elementi eterogenei riescono a stare perfettamente insieme costruendo un sottofondo culturale di grandissimo spessore.
Sogni e realtà si scambiano i ruoli e tra asteroidi minacciosi risalenti a milioni di anni fa e un morbo pericoloso che infetta l’umanità si racconta di come i dinosauri siano scomparsi e di come la stessa sorte potrebbe toccare a noi
.

Nameless è un fumetto dalla doppia chiave di lettura, possiamo soffermarci ad una lettura superficiale lasciandoci affascinare dalla storia apparentemente bizzarra oppure scegliere di andare in profondità, di cercare il perché di tutti i riferimenti e ipotizzare una teoria interpretativa, come se fosse un rebus da risolvere.
Le antiche mura di Babilonia e le credenze mistiche sull’esistenza di creature divine è come se venissero ricontestualizzate nell’attualità del presente con la storia dell’occultista senzanome con il compito di salvare il mondo.
Una pan-storia potremmo definirla, ma una tuttologia che non ha crepe o incongruenze, tutto sta perfettamente insieme senza crollare, come il finale di Otto e mezzo di Fellini, un barocchismo che sa di modernità, di contemporaneità.

Una nota di merito ai disegni che arricchiscono notevolmente una sceneggiatura impeccabile ed originale, mai scontata o banale. Un fumetto fuori dagli schemi della consuetudine, adatto a coloro i quali non si sentono minacciati o intimoriti dalla diversità, che poi a dirla tutta non si discosta più di tanto da quanto al giorno d’oggi consideriamo normalità.
Il confine tra normalità e stranezza non è qualcosa di ben definito, è come una nube vagante senza una forma; ecco, Nameless è esattamente una soglia non stabilita, una continuità ciclica in cui gli opposti si toccano e coincidono, dove il sogno e la realtà occupano lo stesso spazio.
Da grande fan di queste atmosfere complesse e ricercate non posso che assegnare cinque stelle a questo lavoro che sconvolge per la scelta di rappresentare in modo folle ciò che poi è la nostra realtà.

Giudizio:

+5stelle+

Dettagli del libro

  • Titolo: Nameless - Senzanome
  • Titolo originale: Nameless
  • Autore: Grant Morrison, Chris Burnham, Nathan Fairbairn
  • Traduttore: Leonardo Rizzi
  • Editore: SaldaPress
  • Data di Pubblicazione: 2017
  • ISBN-13: 9788869192449
  • Pagine: 168 a colori
  • Formato - Prezzo: Brossura-15,90 Euro

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