Recensione
L’argomento che di sicuro attira maggiormente l’attenzione di questo romanzo è di sicuro l’intersessualità. Viene definito intersessuale una persona che nasce con la compresenza parziale o totale dei cromosomi, dei caratteri sessuali secondari e di entrambi gli organi genitali: sia maschili e femminili. In passato noti anche come ermafroditi, si tratta di una percentuale di persone che, nel corso della loro storia, si ritrovano obbligate, vuoi per retaggio culturale da ascriversi al vissuto, vuoi per altrui scelta con la rimozione sin da piccoli del carattere sessuale ritenuto in più nel loro corpo, a dover fare i conti non solo con la provenienza, ma soprattutto con ciò che sentono dentro di essere, che potrebbe, sulla base dei casi, non essere così scontato. Un tema di sicuro poco noto, su cui ci si dovrebbe soffermare a lungo, data anche la varietà di tipologie ascritte all’intersessualità.
È con questa premessa, comunque doverosa, che noi ci interfacciamo con Max e la sua famiglia: Max, definito anche Golden Boy, è il figlio che tutti i genitori vorrebbero avere: mite, sensato, maturo e senza problemi, sa sin da piccolo di possedere entrambi i genitali anche se da sempre è stato trattato e si è ritenuto un maschio. Prova attrazione per le donne, del desiderio che si concretizza ma che, nonostante l’età lo porterebbe a sperimentarsi, ha secondo lui il buon senso di fermarsi per non far venire a galla questo segreto di famiglia. Vive con una madre avvocato di grido, un padre che sta per buttarsi in politica e un fratello scalmanato, nonostante i suoi dieci anni, a cui riesce a stare dietro con estrema pazienza. Ma la vita di tutti loro rischia di essere sconvolta nel momento stesso in cui Hunter, il suo migliore amico sin dall’infanzia, gli rivela non solo l’amore che prova, ma ne abusa, portandolo in contatto con quella parte di lui che per tutti quegli anni aveva dato per scontata, inesistente. E il suo edulcorato mondo dorato viene sconquassato da un terremoto che coinvolge in primo luogo il suo io, le sue certezze, la sua stessa vita.
Il romanzo non si sofferma solo sull’intersessualità, essa è una componente peculiare del protagonista e raccontata in clima di estrema normalità, ma va oltre. Ci racconta la violenza e lo stato d’animo di chi viene abusato da qualcuno che, in teoria, dovrebbe proteggere, ci racconta delle scelte dei genitori, che pur sbagliando ritengono di voler fare il bene dei figli, ci mette dinanzi agli occhi la dimensione degli adolescenti d’oggi, in America, dove lo status symbol e l’esperienza sessuale divengono caratteristiche fondamentali per la formazione e la popolarità di un adolescente, da cui trascende la sua stessa gioia di vivere.
Ci si confronta nella lettura con la diffidenza medica e la sperimentazione ossessiva per conoscere, a discapito a volte del paziente, con l’accettazione di se stessi e con l’annoso dilemma tra morale esteriore e benessere familiare valido per la politica come per chi ha una vita pubblica.
In questo senso l’opera si ascrive come romanzo di formazione, laddove le varie voci presenti ci raccontano i patemi della crescita e il contorno intessuto attorno alla vita degli adolescenti che, loro malgrado, si ritrovano ad affrontare i loro primi dilemmi etici e le loro scelte di vita, a volersi comprendere.
Su un profilo meramente formale il testo è concepito in prima persona, attraverso gli occhi di Max e dei suoi familiari, nonché della sua amica Sylvie, la voce fuori dal coro rispetto alla massa delle sue coetanee, che ama la poesia e che riesce soprattutto ad amare Max per quello che è, andando oltre l’apparenza. Uno dei tratti fondamentali del testo infatti è proprio il racconto della patina che ricopre la famiglia di Max: impegnata in politica, socialmente corretta, impegnata a non lasciar trapelare nulla che possa, in qualche modo, incrinare la facciata nella quale ciascuno dei componenti si è costruito un ruolo. È emblematico di certo il Golden Boy, ma acquisiscono notevole spessore anche i pensieri di Daniel, che dal suo punto di osservazione riporta in modo disincantato e, in termini semplici e realistici rispetto alla sua età, la verità celata dietro i loro comportamenti pubblici; così come quella di Karen, la loro madre, che alla fine forse è il personaggio che subisce il percorso di cambiamento in maniera più netta sulla sua pelle.
Golden Boy ha di certo il merito di portare all'attenzione del lettore una storia di argomento inusuale, incastonandolo in tanti altri temi attuali e di certo importanti per i giorni nostri. Diventa una lettura interessante, capace di portarci con sé sino alla fine, un’esperienza da dedicare a tutti quelli che, senza lasciarsi spaventare dalle diversità, vogliono affrontare mondi poco noti e in continuo divenire.
Giudizio:
+3stelle+ (e mezzo)Dettagli del libro
- Titolo: Golden Boy
- Titolo originale: Golden Boy
- Autore: Abigail Tarttelin
- Traduttore: Gioia Guerzoni
- Editore: Mondadori
- Data di Pubblicazione: 2014
- Collana: Strade Blu
- ISBN-13: 9788804638414
- Pagine: 425
- Formato - Prezzo: Brossura - € 16;00
Testo molto interessante per un argomento intrigante e poco noto. A questo proposito ho a casa da leggere il famoso Middlesex di Jeffrey Eugenides, che non vedo l'ora di prendere in mano! Anche questo però mi intriga parecchio, soprattutto per tutti gli aspetti sociali che lo compongono.
Sembra interessante, quasi quasi ci faccio un pensierino.