Recensione
«Il turista ingenuo vi attingerà le informazioni necessarie per evitare che un tour operator disonesto lo intrappoli in un luogo estremamente spiacevole», scrive l'autore nella prefazione a questo Atlante dei luoghi maledetti. Mi chiedo tuttavia quale tour operator organizzerebbe un viaggio sulle scogliere di Ault, nel Triangolo delle Bermuda, nella Valle di Siddim, nel Golfo di Aden o in quasi qualsiasi altro luogo di quelli descritti in quest'Atlante, non tanto per la loro fama di luoghi maledetti (ciò li renderebbe pittoreschi), ma perché... non c'è assolutamente niente.
Olivier Le Carrer, col suo discutibile umorismo sottotono da vecchio gentiluomo inglese - in realtà si tratta di un giornalista e velista francese neanche troppo maturo, famoso per aver visitato i siti più inospitali del pianeta -, propone infatti un viaggio attraverso i cinque continenti alla scoperta di luoghi "maledetti", soprattutto a causa di condizioni ambientali particolarmente avverse o per interventi umani non propriamente felici che ne rendono quasi impossibile l'abitabilità. Tra questi ci sono senz'altro nomi noti: come Norimberga, oggi sede nel Messezentrum di fiere ed esposizioni, ieri importante centro nazista; la Valle dei Re con la sua maledizione; Scilla e Cariddi, i mostri omerici che personificano i pericoli per i naviganti nello Stretto di Messina; il Triangolo del Nevada, dove avrebbe sede l'Area 51 e nel cui cielo sono scomparsi oltre duemila aerei negli ultimi cinquant'anni; Amityville, che nel 1974 fu teatro di un brutale pluriomicidio, e che si ritiene stregata; il Triangolo marittimo delle Bermuda.
Ma la maggior parte dei luoghi censiti ha una storia molto meno interessante e sovrannaturale - anche se non meno sventurata - di quanto si potrebbe pensare: il villaggio di Ault, per esempio, sorge su una scogliera la cui roccia continua a essere erosa dal mare al ritmo di tre metri all'anno; il Parco Nazionale di Kasanka, a ottobre, si riempie di pipistrelli per due mesi; la laguna Thilafushi è diventata discarica a cielo aperto dei rifiuti prodotti dai turisti e dai residenti nelle Maldive; nell'isola di Nauru, nel Pacifico, a causa del selvaggio sfruttamento minerario, non resta più traccia di fauna e flora. Ciò non costituisce necessariamente un tratto negativo di quest'opera: il lettore che vi cerchi sensazionalismi voyageriani (speculazioni su UFO, fantarcheologia, esoterismo) ne sarà sì deluso, ma quello affamato di curiosità su aree del mondo di cui poco si parla non potrà che rimanerne soddisfatto.
L'Atlante dei luoghi maledetti, una piccola chicca Bompiani, che ha pubblicato, nello stesso spirito, anche l'Atlante dei paesi sognati, l'Atlante delle città perdute e l'Atlante delle isole remote, di autori diversi, è arricchito dalle carte dei luoghi tratte dall'Atlas de géographie moderne del 1896 e da belle illustrazioni inquietanti, alcune delle quali a opera di Gustavo Doré.
Giudizio:
+4stelle+Dettagli del libro
- Titolo: Atlante dei luoghi maledetti
- Titolo originale: Atlas des lieux maudits
- Autore: Olivier Le Carrer (testi); Sibylle Le Carrer (illustratrice)
- Traduttore: Mara Dompé
- Editore: Bompiani
- Data di Pubblicazione: 2014
- Collana: Overlook
- ISBN-13: 9788845277979
- Pagine: 114
- Formato - Prezzo: Rilegato, illustrato - 21,50 Euro
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