Recensione
Il quarto romanzo della saga dei Cazalet ha il malinconico sapore che prendono gli eventi quando si avviano alla loro conclusione.
La guerra è infatti finita e molti dei nodi accumularsi negli anni precedenti vengono finalmente al pettine. La spensieratezza de "Gli anni della leggerezza" , che già era andata scemando nei romanzi successivi, è ormai un ricordo lontano: Clary, Polly e Louise hanno fatto il loro ingresso definitivo nell'età adulta mentre per i rispettivi genitori è giunto il momento di scegliere che impronta dare alla seconda parte della propria esistenza.
Con il termine del conflitto si conclude infatti anche il periodo di convivenza forzata nella casa di famiglia e i quattro fratelli Cazalet, a cui la guerra aveva concesso un periodo di sospensione del giudizio devono decidere cosa fare dei loro matrimoni e delle loro relazioni.
Se i romanzi precedenti non avevano fatto nulla per nascondere lo scetticismo di Elizabeth Jane Howard verso il matrimonio, è in quest'ultimo romanzo che l'autrice svela senza riserve le ipocrisie, le incomprensioni e i pregiudizi che spesso formano la base dell'istituzione più antica della nostra società.
L'amore non solo finisce, sembra volerci dire la scrittrice, ma spesso non è mai stato nemmeno sul piatto, confuso in un marasma di attrazione fisica e aspettative sociali da cui sono soprattutto le donne ad essere travolte per il loro ruolo subalterno da cui stanno iniziando a emergere proprio in questi anni.
Colpisce dritti al cuore la frase della povera Villy che, scoperta la famiglia segreta del marito, si ritrova ad ammettere di essersi sobbarcata i sacrifici e le spiacevolezze di 26 anni di matrimonio per potersi godere serenamente la vecchiaia da "donna sposata" e ora si ritrova a sentirsi una nullità, una persona senza senso.
La prospettiva non è del tutto negativa, per fortuna: l'autrice punta soprattutto sulle giovani generazioni per presentare un nuovo ideale di donna più indipendente e libero dal moralismo vittoriano che ancora attanaglia l'Inghilterra e alle più giovani riserva la speranza dell'affermazione della propria personalità al di là del matrimonio e come conseguenza, anche la felicità di un amore sincero.
La moltitudine dei personaggi permette alla Howard di affrontare molteplici temi - o lo stesso tema da molteplici angolature - con successo e convinzione ;il rischio di ripetitività rispetto alle opere precedenti è scongiurato dalla scelta di dare maggior spazio a personaggi secondari quali Archie, Raymond e Cristopher, dalla cui voce veniamo messi al corrente dei progressi dei membri principali del clan Cazalet.
Tuttavia a volte l'autrice eccede nel riassumere gli eventi narrati nelle opere precedenti e allunga eccessivamente alcune sezioni - l'ultimo capitolo dedicato ad Archie, ad esempio, è inutilmente prolisso e ripetitivo - segno, forse, che un po' della spinta creativa che aveva animato la saga è andata scemando.
Al di là di questi difetti minori, il giudizio finale rimane comunque ottimo e il piacere nel lasciarsi avvolgere dalla disavventure dei Cazalet invariato. Elizabeth Jane Howard si conferma un'autrice arguta e perspicace, capace di cogliere ogni sfumatura dell'animo umano e di tradurle in un racconto affascinante, fatto per essere amato da un pubblico molto vasto, pertanto la malinconia di cui parlavamo all'inizio dell'articolo è soprattutto quella di noi lettori che percepiamo figure amate e familiari allontanarsi definitivamente da noi. Il bello dei libri, però, è che si possono rileggere per colmare la nostalgia, e la saga dei Cazalet è senza dubbio un'ottima candidata alla rilettura.
Giudizio:
+4stelle+Dettagli del libro
- Titolo: Allontanarsi
- Titolo originale: Casting Off
- Autore: Elizabeth Jane Howard
- Traduttore: Manuela Francescon
- Editore: Fazi
- Data di Pubblicazione: 20 apruile 2017
- Collana: Le strade
- ISBN-13: 9788893251365
- Pagine: 699
- Formato - Prezzo: brossura - Euro 20
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