Recensione
Gli stranieri che si trasferiscono nei cosiddetti paradisi tropicali formano spesso comunità, avendo abitudini diverse rispetto a quelle dei nativi e potendo trovare in tal modo un certo sostegno l'uno con l'altro in caso di necessità. I nuovi residenti vengono attratti non solo dalla bellezza dei luoghi, ma anche dal costo della vita più basso rispetto a quello dei paesi di provenienza, nonché dal fatto che spesso tali paradisi sono situati in nazioni in cui non è prevista l’estradizione. Si intuisce, pertanto, che mentre una parte dei nuovi arrivati scelga la meta tropicale perché non ha in patria profondi legami affettivi, per altri l'intento è quello di ovviare alle pendenze giudiziarie del paese di provenienza.
Bocas del Toro è uno di questi cosiddetti paradisi tropicali e si trova sulla costa atlantica della repubblica di Panama.
È a Bocas del Toro che si è rifugiata Eva, sottrattasi al dispotismo di un marito violento, ed è in questo luogo che pensa di avviare un’attività commerciale.
Ma quando iniziano a scomparire le persone con cui aveva stretto legami di amicizia, Eva, constatando il disinteresse da parte della polizia locale sulle questioni dei residenti stranieri, non trova altra scelta che rivolgersi ad un investigatore privato affinché la aiuti nella ricerca degli amici scomparsi.
In questa storia si assiste ad una girandola di colpi di scena e ad un numero sorprendente di omicidi. I nuovi residenti si rivelano reticenti e poco disponibili ad aiutare Eva nelle sue ricerche, anche se nominalmente mostrano grande disponibilità. Molti hanno alle spalle un passato non sempre edificante che tendono a nascondere. Perfino l'investigatore assunto da Eva ha dei precedenti che gli creano conflitti emotivi. Come si sa, il lupo perde il pelo ma non il vizio, così i nuovi residenti continuano a coltivare talvolta vizi non sempre leciti, mentre nascono spesso coppie di fatto sia per motivi affettivo-sessuale che per quelli di carattere economico-finanziario.
Dato l'aggrovigliarsi di rapporti interpersonali fra i personaggi, l'intreccio non poteva che essere molto articolato, reso però scorrevole dalla scrittura sciolta dell'autrice e da una narrazione asciutta e adeguatamente piena di suspense.Talvolta, tuttavia, qualche passaggio della storia risulta un po' semplicistico, come ad esempio il caso in cui vi sia incertezza su quale persona abbia potuto incassare in contanti una grossa somma di denaro prelevandola da un conto bancario.
Per un thriller così complesso, quindi, sarebbe stato a mio avviso opportuno che l’autrice si fosse soffermata maggiormente a descrivere fatti, luoghi e persone, tenuto conto che queste ultime avevano assunto talvolta false generalità, nell'intento di rimanere il più possibile nella anonimia.
In definitiva un thriller piacevole, coinvolgente, scorrevole, la cui lettura risulta veloce, consigliato a chi sia attratto più dal ritmo sostenuto della storia e dalla sua suspense, piuttosto che dalla coerenza dei comportamenti dei personaggi.
Giudizio:
+3stelle+ e mezzaDettagli del libro
- Titolo: Morte in paradiso
- Autore: Elena Molinari Snel
- Editore: goWare
- Data di Pubblicazione: 2017
- Collana: Pesci rossi
- ISBN-13: 9788867977260
- Pagine: 235
- Formato - Prezzo: eBook - Euro 4,99
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