L’assegnazione della cattedra e l’agognato ingresso in ruolo sono però solo l’inizio di un percorso che vede il professore alle prese con continue scelte, soprattutto personali, che in breve tempo lo porteranno a interrogarsi a fondo sul proprio ruolo di uomo. La ricerca di una compagna, la passione per la scrittura, il farsi carico delle problematiche dei propri alunni, mettono Alfio Larocca di fronte a decisioni difficili e situazioni inattese. Diviso fra i sentimenti che gli suscitano tre donne molto diverse tra loro, affascinato dal sogno di pubblicare un libro, impegnato senza risparmio nel ruolo di padre putativo per il giovane Andrea Casillo, il professore ridisegna i confini della propria esistenza, inserendosi nella nuova realtà ma senza perdere il legame con le proprie radici.
Una Varese al contempo viva e malinconica, tratteggiata con cura e affetto dall’autrice, fa da sfondo alle vicende del professor Larocca. O forse è anch’essa protagonista, con la sua carica vitale “nordista” che non riesce però a sottrarsi a un velo di indolenza tipica della provincia. Una città che, con le sue atmosfere, diventa il contrappunto ideale per la ricerca interiore e per la definizione dei propri ruoli sociali in cui il lettore accompagna Alfio Larocca.
Recensione
E' di pochi giorni fa la notizia che in Italia ci sono sempre meno insegnanti maschi: sempre meno uomini ritengono importante e stimolante occuparsi dei più giovani e contribuire alla loro formazione.
Il protagonista di Il ruolo è uno di questi rari esemplari: Alfio è un professore di lettere che crede nel proprio ruolo e che ai suoi studenti cerca di trasmettere un messaggio educativo che vada al di là delle sole nozioni dei libri di testo.
Forse proprio per quanto detto sopra, Alfio, pur non avendo ancora raggiunto i quarant'anni, è sotto molti aspetti un uomo all'antica. Proveniente da un piccolo paesino del Sud dove ha sempre vissuto in casa con la madre vedova, egli si trova a dover abbandonare questo ambiente chiuso e protetto per trasferirsi nel freddo Nord Italia dove gli è stato assegnato l'agognato posto "di ruolo", un passaggio che coinvolge ogni aspetto della vita di Alfio che, in generale, deve imparare ad assumere un ruolo da protagonista nella propria esistenza e, di fatto, a diventare adulto.
Se come insegnante egli, infatti, si dimostra appassionato e abile nel trattare adolescenti irrispettosi e ribelli, è poco più di un adolescente egli stesso quando si tratta di gestire rapporti sentimentali e interpersonali, incapace di gestire con maturità le avance di una collega e propenso a abbandonarsi alla più insensata disperazione non appena la donna di cui si invaghisce non risponde a una sua telefonata, come la più emotiva delle quindicenni.
Un personaggio interessante e complesso quindi, non sempre facile da amare a onor del vero, soprattutto per la sua tendenza a mal giudicare le donne sessualmente disinibite, che ancora nel 2017 devono sentirsi dare delle "ragazze facili" o "aggressive". Anche il suo rapporto con Andrea, lo studente problematico che decide di prendersi in casa, desta qualche perplessità: il buon Alfio sembra infatti incapace di gestire situazioni di stress impreviste al di fuori della scuola, segno di un'immaturità che spiega meglio di ogni altra cosa perché i figli dovrebbero evitare di stare a casa accuditi da mammina troppo a lungo.
Il racconto segue quindi il difficile processo di crescita del protagonista e lo fa con una storia semplice, molto legata alla quotidianità e per questo realistica e coinvolgente, ricca di piccoli elementi di fascino come gli incontri tra i protagonista e l'amata in un'accattivante bar/libreria di Varese.
I tormenti amorosi di Alfio hanno ripercussioni anche su suo fisico che si trasforma insieme al suo spirito attraverso febbri dalla valenza catartica che lo portano a raggiungere un nuovo livello di maturità e consapevolezza.
Si tratta di passaggi ben tratteggiati, colti dall'autrice in profondità, anche se avrei preferito che il protagonista avesse anche la maturità di fare un mea culpa verso certi comportamenti tenuti nei momenti di crisi che definirei piuttosto criticabili, come le reazioni aggressive e eccessive verso un ragazzino già proveniente da un passato difficile o la sua incapacità di prendersi cura di chi gli è stato affidato perché troppo preso dalle proprie vicende sentimentali.
Mi sarebbe anche piaciuto che venisse dato maggiore spazio all'ambiente scolastico e alle sue problematiche, che invece nella seconda parte del romanzo passa un po' in secondo piano per concentrarsi sull'evoluzione personale del protagonista che, naturalmente è il cuore della vicenda ma che forse poteva lasciare uno spazio maggiore anche ad altre tematiche, magari allungando un po' il racconto che, per come è scritto, si legge davvero d'un fiato e con molto interesse tanto che si arriva alla conclusione un po' dispiaciuti di scoprire che la storia è già finita.
Giudizio:
+4stelle+Dettagli del libro
- Titolo: Il ruolo
- Autore: Laura Veroni
- Editore: Autodafé
- Data di Pubblicazione: gennaio 2017
- ISBN-13: 9788897044680
- Pagine: 233
- Formato - Prezzo: Brossura - Euro
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