Recensione
In una nota alla fine del libro Urla nel silenzio, l’autrice ringrazia i lettori per aver scelto di leggere il suo romanzo e li prega, nel caso sia loro piaciuto, di scriverne una recensione, nonché di consigliarlo ad amici e parenti. Evidentemente l’invito di Angela Marsons è stato recepito, perché nel 2015 il suo romanzo ha raggiunto anche il vertice nelle classifiche inglesi.
Le vicende raccontate si svolgono in Inghilterra e precisamente nella regione della Black Country, così chiamata, si presume, per le miniere di carbone che vi si trovano e che, a suo tempo, hanno comportato una prosperità alla regione di cui ora è rimasto, però, solo il ricordo.
In questa storia, per trovare l’assassino, occorre scavare nel passato delle vittime che non sono esenti da colpe, essendosi comportate a loro volta, almeno in una occasione, come carnefici, come si evince dal prologo. Le vittime sono accomunate dal fatto che in passato hanno lavorato a vario titolo in un orfanotrofio, abbandonato poi a seguito di un incendio che lo aveva parzialmente distrutto. Da tale orfanotrofio, prima della distruzione, si era verificata la sparizione di alcune ragazze e le autorità, però, non avevano prestato molta attenzione alla loro scomparsa, perché spesso accadeva che, stanche della vita che conducevano nelle tristi stanze dell'istituto, le giovani scegliessero di andarsene ad inseguire il miraggio di una esistenza migliore, anche se questo voleva significare abbracciare quella che viene ritenuta comunemente la professione più antica del mondo.
A capo delle indagini è la detective Kim Stone, che da giovane ha fatto la spola fra orfanotrofio e case famiglia, e ha alle spalle esperienze personali terribili. Chi meglio di lei sarebbe stato in grado di capire la mentalità delle giovani che avevano avuto la disavventura di vivere in un orfanotrofio e di cui si erano perse le tracce? Kim Stone è una trentenne tosta e testarda che non si lascia mettere da parte, neanche quando il suo capo, l’ispettore Woody, sentendola troppo coinvolta, le vorrebbe vietare di occuparsi del caso.
Per quanto l’intreccio della storia sappia essere intrigante, ciò che manca al romanzo è la suspense e, soprattutto, una migliore caratterizzazione dei personaggi. Non basta raccontare le disgrazie strappalacrime della detective incaricata delle indagini per farne una protagonista carismatica. Il fatto che possieda sotto una scorza burbera un cuore d’oro (tanto da vendere il suo bene più prezioso, una motocicletta d’epoca da lei stessa rimessa a nuovo con costanza e dedizione, al fine di aiutare una giovane handicappata), più che commuovere induce al sorriso i lettori smaliziati, quelli, per intendersi, che vantano spanne di pelo sullo stomaco (donne comprese), abituati alle descrizioni dei delitti più turpi e cruenti.
Il fatto poi che l’assassino possa entrare, come neanche Arsenio Lupin era in grado di fare, pressoché indisturbato nelle case delle vittime, nonostante queste siano a conoscenza del pericolo che incombe su di loro, lascia perplesso il lettore, anche quello meno smaliziato, tanto più che l'autrice sembra trovare la cosa del tutto plausibile.
Questo è il primo romanzo di Angela Marsons e si percepisce, nonostante la buona traduzione, che non è ancora riuscita a trovare uno stile proprio. L’autrice sembra essersi interessata maggiormente a creare un intreccio il più possibile originale, tralasciando la caratterizzazione dei personaggi che appaiono piuttosto stereotipati e alquanto artificiosi: troppo buoni i buoni e troppo cattivi i cattivi.
Pertanto Urla nel silenzio si configura a mio giudizio come un thriller complessivamente mediocre, ancorché l'intreccio presenti discreti spunti di originalità.
Giudizio:
+3stelle+Dettagli del libro
- Titolo: Urla nel silenzio
- Titolo originale: Silent Scream
- Autore: Angela Marsons
- Traduttore: Angela Ricci
- Editore: Newton Compton
- Data di Pubblicazione: gennaio 2016
- Collana: Nuova Narrativa Compton
- ISBN-13: 9788854186279
- Pagine: 375
- Formato - Prezzo: Rilegato con copertina - Euro 12,00
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