Recensione
L'angelo di neve è il primo della serie di romanzi gialli Dark Iceland che ha per protagonista il giovane poliziotto Ari Þór.
Esiste in realtà un precedente romanzo della serie, Fölsk nóta, che però non è mai stato tradotto dal Finlandese e questo spiega perché il capitolo iniziale de L'angelo di neve ha un sapore prettamente introduttivo e vede il protagonista fare una breve presentazione di sé e dei propri trascorsi.
Ari Þór è un ex-studente di teologia, afflitto da patologica insicurezza esistenziale che lo porta a iscriversi all'accademia di polizia più per soddisfare il proprio desiderio di trovare un posto preciso nel mondo che per reale vocazione.
Una scelta istintiva e repentina lo porterà a lasciare l'ordinata vita di Reykjavík e a trasferirsi a Siglufjörður, isolato paesino di pescatori nell'estremo nord dell'Islanda, dove le nevicate invernali possono generare una condizione di isolamento difficilmente immaginabile per chi come noi non sa nulla della vita in questi luoghi remoti.
Quanto vi affezionerete ad Ari Þór dipende un po' dal vostro istinto materno, che di solita porta a guardare con divertita comprensione i giovanotti benintenzionati ma con le idee poco chiare, una certa tendenza all'autocommiserazione e una discreta mancanza di tatto. Io vi confesso che inizialmente un po' di pazienza l'ho persa di fronte alle continue lamentele verso la "crudele" fidanzata che ha avuto l'ardire di non apprezzare la decisione improvvisa - e presa senza averla minimamente consultata - di trasferirsi dalla parte opposta del paese.
Col proseguire della storia, tuttavia, il ragazzo dimostra intuito, testardaggine e coraggio che, unite alla sua intrinseca ingenuità, lo rendono una figura maschile realistica e credibile, per il quale ci si ritrova facilmente a parteggiare.
Il giallo si sviluppa senza fretta, in un crescendo di tensione, alimentata dall'atmosfera claustrofobica di Siglufjörður, tagliato fuori dal mondo dopo una tempesta di neve. Uno scenario classico ma dei più gustosi, quello della "camera chiusa", in questo caso un piccolo villaggio di cui impariamo presto a conoscere gli abitanti principali, ognuno con un passato ricco di mistero.
L'impianto tradizionale è ravvivato dalla scelta dell'autore di muoversi su tre piani temporali distinti: la premessa, in cui facciamo conoscenza del misterioso "angelo della neve", il presente che segue giorno per giorno la vita di Ari Þór e i flashback narrati dal punto di vista di una delle vittime; quale vittima, lo scopriremo solo nelle ultime pagine di questo giallo emozionante che con estrema abilità confonde il lettore pur non nascondendogli nulla.
Ragnar Jónasson si dimostra narratore esperto e raffinato, superiore, a mio parere, ad altri colleghi nord europei di fama ben più consolidata.
Se siete patiti di questo genere di letteratura avrete forse imparato a abituarvi allo stile pragmatico e scarno che caratterizza questi narratori, testimonianza di una mentalità lontana dalle nostre fioriture barocche e quindi spesso difficile da digerire. Jónasson, pur inserendosi in questo filone, dimostra maggiore sensibilità poetica e raffinatezza, un'apprezzabile cura dell'approfondimento psicologico e un'ottima capacità descrittiva che valorizza un'ambientazione ricca di fascino e mistero.
Questa saga Dark Iceland mi ha decisamente acchiappata, non vedo l'ora di buttarmi sui prossimi romanzi.
Giudizio:
+4stelle+Dettagli del libro
- Titolo: L'angelo di neve
- Titolo originale: Snjóblinda
- Autore: Ragnar Jónasson
- Traduttore: Roberta Scarabelli
- Editore: Marsilio
- Data di Pubblicazione: gennaio 2016
- Collana: Farfalle
- ISBN-13: 9788831726177
- Pagine: 286
- Formato - Prezzo: brossura - Euro 18.00
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