Recensione
Dopo Mankell, Persson è probabilmente il migliore autore svedese di libri gialli ed ha infatti ricevuto numerosi premi per i suoi romanzi. L'essere un bravo scrittore e un affermato professore di criminologia, bene addentro alla materia di cui trattano i suoi racconti, sia che questi si riferiscano ai servizi segreti svedesi sia alle normali indagini di polizia, gli ha consentito di narrare con competente professionalità le attività che vengono svolte dai personaggi dei suoi libri.
A mio avviso Presunto terrorista non è il romanzo migliore di Persson, perché la caratterizzazione dei protagonisti, per la maggior parte femminili, appare un po' superficiale, tuttavia si legge sempre con piacere per la scorrevolezza, l'ironia e la competenza della materia che conosce.
Dati i tempi in cui viviamo, in cui sono all'ordine del giorno gli attentati terroristici di matrice islamica, come quelli avvenuti in Gran Bretagna, Belgio e Francia, l’argomento è di grande attualità.
Il romanzo inizia quando il sevizio segreto inglese, il famoso Mi6, comunica al capo della Sapo (capo operativo dei servizi di sicurezza della polizia svedese), Lisa Mattei, il sospetto che il ventottenne Abbdo Khalid, cittadino svedese di origine somala, trasferitosi per qualche tempo in Gran Bretagna come ricercatore, sia stato complice in un attentato terroristico a Manchester e che adesso voglia compierne un altro in Svezia.
La spy story inizia con un ritmo blando, come è tipico dei romanzi di Persson, dove le scene violente e adrenaliniche sono bandite. Tuttavia la metodologia delle indagini è interessante e la protagonista deve riuscire a penetrare nella psicologia non solo dei presunti terroristi, ma anche degli uomini dei servizi segreti inglesi che, pur se sono stati loro a passarle le informazioni, non sono entrati troppo nei particolari, nel timore che la polizia svedese non fosse in grado di mantenere riservate le confidenze e che possa annidarsi una talpa nelle loro file come già avvenuto in passato.
I pedinamenti e la ricerca di informazioni, sia sui presunti terroristi che su coloro che devono recepirle, daranno gradualmente i loro frutti, grazie anche alle intuizioni di Lisa Mattei, e alla fine del romanzo ci saranno gli immancabili colpi di scena e verranno alla luce mancanze dei servizi di informazione e carenze nelle misure di sicurezza.
Interessante comunque l’analisi della mentalità del personale dei servizi segreti per cui vale il principio che è saggio dubitare sempre di ciò che viene asserito dai nemici e dagli amici, e non dare mai niente per scontato.
Ciò che convince di meno sono alcune forzature dell’intreccio per cui solo all’ultimo momento vengono svelati taluni retroscena che, se il lettore avesse conosciuto all’inizio del romanzo, gli avrebbero potuto consentire di risalire autonomamente all’identità dei colpevoli.
Tuttavia, come tutti i romanzi di questo autore, la lettura è piacevole e coinvolgente, ancorché non vi siano scene cruente e una certa carenza di suspense.
Giudizio:
+4stelle+Dettagli del libro
- Titolo: Presunto terrorista
- Titolo originale: Bombmakaren och hans kvinna
- Autore: Leif GW Persson
- Traduttore: Margherita podestà Heir
- Editore: Marsilio
- Data di Pubblicazione: 2016
- Collana: Farfalle
- ISBN-13: 9788831725293
- Pagine: 645
- Formato - Prezzo: Brossura - Euro 19,50
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