23 dicembre 2016

Il Cimitero dei Libri Dimenticati - Carlos Ruiz Zafón

L'ombra del vento
A Barcellona una mattina d'estate del 1945 il proprietario di un negozio di libri usati conduce il figlio undicenne, Daniel, al Cimitero dei Libri Dimenticati, un luogo segreto dove vengono sottratti all'oblio migliaia di volumi di cui il tempo ha cancellato il ricordo. E qui Daniel entra in possesso di un libro "maledetto" che cambierà il corso della sua vita, introducendolo in un mondo di misteri e intrighi legato alla figura di Julián Carax, l'autore di quel volume. Un libro in cui Daniel ritrova a poco a poco inquietanti parallelismi con la propria vita...


Il gioco dell'angelo
Nella tumultuosa Barcellona degli anni Venti, il giovane David Martín cova un sogno: diventare uno scrittore. E quando riesce a pubblicare un racconto, il successo arriva. Ma da quel momento la sua vita comincerà per la prima volta a porgli interrogativi ai quali non ha immediata risposta, esponendolo come mai prima di allora a imprevedibili azzardi e travolgenti passioni, crimini efferati e sentimenti assoluti, lungo le strade di una Barcellona sconosciuta e inquietante. Quando David si deciderà infine ad accettare l'offerta, fattagli da un misterioso editore, di scrivere un'opera tanto immane quanto rivoluzionaria, non si renderà conto che, al compimento di una simile impresa, ad attenderlo non ci saranno soltanto onore e gloria... Con uno stile scintillante e grande sapienza narrativa, l'autore de L'ombra del vento torna a guidarci tra i misteri del Cimitero dei Libri Dimenticati, regalandoci una storia in cui l'inesausta passione per i libri, la potenza dell'amore e la forza dell'amicizia si intrecciano ancora una volta in un connubio irresistibile.


Il prigioniero del cielo
Barcellona, dicembre 1957. Daniel Sempere - il memorabile protagonista de L'ombra del vento - è ormai un uomo sposato e dirige la libreria di famiglia assieme al padre e al fedele Fermín con cui ha stretto una solida amicizia. Una mattina, entra in libreria uno sconosciuto, un uomo torvo, zoppo e privo di una mano, che compra un'edizione di pregio de
Il conte di Montecristo pagandola il triplo del suo valore, ma restituendola immediatamente a Daniel perché la consegni, con una dedica inquietante, a Fermín. Si aprono così le porte del passato e antichi fantasmi tornano a sconvolgere il presente. Per conoscere una dolorosa verità che finora gli è stata tenuta nascosta, Daniel deve addentrarsi in un'epoca maledetta, nelle viscere delle prigioni del Montjuic, e scoprire quale patto subdolo legava David Martín - il narratore de Il gioco dell'angelo - al suo carceriere, Mauricio Valls, un uomo infido che incarna il peggio del regime franchista...

Recensione

E' appena arrivato il Italia il quarto e ultimo volume del ciclo che lo scrittore spagnolo Carlos Ruiz Zafón ha dedicato al Cimitero dei Libri Dimenticati. L'autore dona ai suoi protagonisti la conclusione che attendevano ormai da dodici anni, ovvero da quando questa dichiarazione d'amore per la letteratura è apparsa per la prima volta nelle nostre librerie.
Ripercorriamo insieme quindi i primi passi di quest'avventura, un ripassino prima di immergersi nella lettura de Il labirinto degli spiriti o uno stimolo per scoprire questa fantastica serie per chi ancora non la conosce.

Romanzo gotico, d'appendice o d'avventura, Dickens, Dumas, Cervantes: Zafón ci riporta indietro nel tempo e riscopre i fasti degli albori del romanzo moderno, riproponendo una narrativa che sapientemente mescola melodramma, colpi di scena, giovani eroi e cattivi mefistofelici in una saga che tiene il lettore incollato dalla prima pagina all'ultima.

Il motivo conduttore è il tenebroso Cimitero dei Libri Dimenticati, sogno proibito di ogni amante dei libri che si concretizza in una labirintica cattedrale fatta di di scaffali e corridoi, che idealmente raccolgono tutti quei libri che rischiano di perdersi nelle maglie del tempo, inghiottiti dall'oblio o dalla rabbia distruttrice di qualcuno.
Una falena il cui fascino irresistibile attrae con la sua luce chiunque metta le mani sui volumi di questa saga, è anche la costante che unisce avventure e personaggi che inizialmente sembrano aver poco in comune ma che, con l'avanzare della saga, si scoprono intrecciati da una serie di coincidenze degli del migliore feuilleton.

Il primo romanzo, L'ombra del vento, è ambientato nella Barcellona degli anni '50, che ancora fatica a riprendersi da quello stupro verso l'umanità che è stata la guerra civile. Un'ambientazione di tenebra e nebbia che finora avevo associato sempre e solo alla Londra vittoriana e che invece esalta i contorni più frastagliati e grotteschi della capitale catalana, nei cui vicoli bui e palazzi deformi albergano fantasmi senza pace.

E' in questa prima opera, con la sua moltitudine di personaggi maledetti, comici e pittoreschi, che le similitudini con la scrittura di Dickens emergono maggiormente.
Protagonista è un moderno David Copperfield (non il mago ma il protagonista dell'omonimo romanzo dickensiano), Daniel Sempere, figlio di un librario e orfano di madre, che incontriamo appena decenne e seguiamo per tutta l'adolescenza fino alla prima giovinezza, campione di innocenza, ingenuità e irruenza (talvolta un po' irritante e dir la verità). Attorno a lui una girandola di figure tra i buffo e l'inquietante, per le quali Zafón trova sempre il tempo per una piccola biografia che in pochi paragrafi condensa l'essenza del personaggio.
Sullo sfondo la figura di Julian Carax, scrittore maledetto vissuto vent'anni prima, in cui il giovane Daniel si imbatte un po' per caso fino a scoprire, con crescente orrore, che la storia tormentata del romanziere presenta inquietanti similitudini con la propria.

Come un vero feuilleton che si rispetti, la trama si snoda in un susseguirsi incalzante di misteri, coincidenze e colpi di scena, a volte un po' improbabili (ma altrimenti che romanzo d'appendice sarebbe!) ma sempre coerenti con lo sviluppo del racconto, che l'autore sostiene senza difficoltà fino alla fine.
Se devo muovere una critica è che i personaggi femminili sono decisamente poco interessanti, per la maggior parte appartenenti alla categoria delle figure angeliche, di bellezza inarrivabile ma poca sostanza. Un difetto che anche in questo caso Zafón condivide con molti suoi maestri vittoriani (l'eterea fanciulla indifesa e possibilmente tisica era un must per certi autori) anche se devo dire che in quanto a personaggi indimenticabili il romanziere spagnolo ancora non ha raggiunto il livello di Dickens.

Con Il gioco dell'angelo, Zafón sposta l'asse narrativo decisamente sul gotico, l'aria si fa più sulfurea e si perde ogni leggerezza, se non quella dei dialoghi. Se nel romanzo precedente, infatti, quando il racconto raggiungeva i suoi picchi più drammatici, l'autore sembrava fare un passo indietro recuperando l'anima più solare con l'inserimento di intermezzi comici in grado di stemperare la tensione, questa seconda opera rappresenta in tutto e per tutto una lenta discesa agli inferi del suo protagonista.

La narrazione si sposta indietro nel tempo di 20 anni rispetto a L'ombra del vento e, pur seguendo le vicende di protagonisti del tutto nuovi, mantiene alcuni punti fissi, in primis il Cimitero dei Libri Dimenticati e la famiglia Sempere, che qui conosciamo sottoforma della generazione precedente. Soprattutto, ritorna la figura dello scrittore maledetto che in questa nuova opera sembra uscito direttamente da alcuni fra i più angoscianti labirinti di follia raccontati da Edgar Allan Poe.
Se la trama, sempre complessa e ricca di colpi di scena, qui presenta qualche pecca a livello di coerenza, il protagonista David Martin è sicuramente la figura più interessante e articolata uscita dalla penna di Zafón e con il suo pungente sarcasmo sostiene da solo il peso dell'opera che, da questo punto di vista, è quella che più mi è piaciuta della trilogia ed ha anche il merito di essere l'unica a proporre una protagonista femminile di un certo spessore nell'aspirante scrittrice Isabella, alla quale, devo dire con una punta di rammarico, viene riservato un destino ben al di sotto delle aspettative iniziali e che fa pensare che lo scrittore spagnolo faccia fatica a immaginare una donna in un ruolo diverso da quello di moglie e madre.
Il gioco dell'angelo inoltre regala una serie di riflessioni sulla fede e l'origine delle religioni che rendono questo romanzo una preziosa e gustosissima lettura su più di un livello.

L'edizione Mondadori in mio possesso suggerisce che i romanzi del ciclo sono totalmente indipendenti e possono essere letti nell'ordine che si preferisce ma, se questo è parzialmente vero per i primi due, sicuramente non si può applicare al terzo, Il prigioniero del cielo, che è invece il punto di unione fra le vicende del giovane Daniel e quelle del disgraziato David.
Si tratta di un romanzo, a mio avviso, essenzialmente di passaggio e preparatorio agli eventi che verranno narrati nell'opera conclusiva, Il labirinto degli spiriti.
Il punto di ispirazione, qui esplicitamente citato, è indubbiamente Il conte di Montecristo, al quale l'autore si rifà per ricostruire il passato dell'irresistibile Fermin Romero Des Torres, indimenticabile co-protagonista de L'ombra del vento e vero punto d'unione fra le vicende narrate nelle due opere precedenti.
Le vicende narrate forniscono un interessante background a questa figura donchishiottesca e nel farlo aggiungono un'angosciante appendice alla storia di Martin che, ne Il gioco dell'angelo, avevano avuto un epilogo piuttosto ambiguo, anche se in linea con i connotati mefistofelici della storia.
E' questo il principale pregio di questa terza puntata della saga, imperdibile per chi non vede l'ora di conoscerne l'epilogo e in generale per tutti quelli che si sono innamorati di questi personaggi e aspirano a conoscerli meglio, ma un po' inferiore rispetto ai capitoli precedenti, sia come ritmo che come atmosfera.

Un altro punto di fascino, condiviso da tutti e tre i volumi, è la capacità di ricreare una Spagna dimenticata e poco nota al lettore moderno, abituato ad associare i nostri cugini al di là del Mediterraneo ad atmosfere più solari e festaiole.
La Barcellona di Zafón ha un'anima nera che molti vorrebbero seppellire, un passato di violenza ai limiti della perversione e una coscienza che forse non mai stata veramente mondata e per questo riemerge con insistenza dalle pieghe del centro storico della città.

Il Cimitero dei Libri Dimenticati è una saga dedicata agli amanti della fantasia, dell'immaginazione e dell'emotività, una storia d'amore con i libri che, come ha affermato Stephen King, bisogna essere un vero romantico per apprezzare appieno.

Giudizio:

+4stelle+

Dettagli dei libri

  • Titolo: L'ombra del vento
  • Titolo originale: La sombra del viento
  • Autore: Carlos Ruiz Zafón
  • Traduttore: Lia Sezzi
  • Editore: Mondadori
  • Data di Pubblicazione: 2006
  • Collana: Grandi Bestsellers
  • ISBN-13: 9788804561309
  • Pagine: 439
  • Formato - Prezzo: Brossura - € 8,90

  • Titolo: Il gioco dell'angelo
  • Titolo originale: El juego del ángel
  • Autore: Carlos Ruiz Zafón
  • Traduttore: Bruno Arpaia
  • Editore: Mondadori
  • Data di Pubblicazione: 2009
  • Collana: Grandi Bestsellers
  • ISBN-13: 9788804592976
  • Pagine: 467
  • Formato - Prezzo: Brossura - €8,90

  • Titolo: Il prigioniero del cielo
  • Titolo originale: El prisionero del cielo
  • Autore: Carlos Ruiz Zafón
  • Traduttore: Bruno Arpaia
  • Editore: Mondadori
  • Data di Pubblicazione: 2013
  • Collana: Grandi Bestsellers
  • ISBN-13: 9788866210511
  • Pagine: 352
  • Formato - Prezzo: Brossura - € 8,60

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