7 novembre 2016

Le notti sull'isola - Robert Louis Stevenson

'La spiaggia di Falesà', 'Il diavolo nella bottiglia' e 'L'isola delle voci': questi i racconti che compongono Le notti sull'isola, il capolavoro che Stevenson scrisse durante i suoi ultimi anni di vita nelle Samoa Occidentali. Storie nelle quali il viaggio, la conoscenza di luoghi inesplorati ed esotici divengono portentosa ricerca di sé stessi, dove il lettore cade in un fiabesco universo parallelo, dove si descrivono con lirismo letterario volti, vicende e oggetti di un mondo reale quanto immaginifico.L'inconfondibile maestria di Stevenson, condensata in questi racconti meno noti al grande pubblico, sta tutta nel dono di trarre, come capita solo ai bambini, le suggestioni e le emozioni dal terreno di gioco che hanno a disposizione.

Recensione

La scelta fatta dai traduttori italiani della piccola raccolta di racconti di Stevenson, per quanto condivisibile per ragioni di brevità, sacrifica una parte significativa del titolo: quello che in origine suonava come ‘I divertimenti – o meglio ancora ‘gli intrattenimenti’ – delle notti sull’isola’ perde la parola più lunga e identifica il contenuto con la sua parte notturna. Questo non pregiudica, va detto, il godimento delle tre storie, la prima delle quali, quasi un piccolo romanzo, occupa più della metà delle pagine, ma rende meno immediato il motivo principale dell’ispirazione, è cioè il puro gusto dell’affabulazione, il fascino della parola raccontata, accresciuto dalla situazione notturna in senso lato che accomuna le tre storie.

Ed è anche vero che rispetto alla connotazione fortemente ombrosa e goticheggiante dei suoi romanzi più noti, come ‘L’isola del tesoro’, ‘Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde’ o ancora ‘Rapito’ o ‘Il signore di Ballantrae’, questi tre racconti riprendono il filone dell’esotico e del fiabesco che aveva sempre fatto parte dell’immaginario stevensoniano e che però, nei suoi ultimi anni di vita, dopo che ragioni editoriali e personali insieme, lo avevano spinto a trasferirsi stabilmente nelle isole di Samoa.

Se il mare ha quasi sempre avuto una parte importante nella vita e nelle opere dell’autore, in queste tre novelle e nell’ultima parte della sua produzione trova un ruolo da protagonista. In effetti le isole polinesiane sono poco più che dei puntini nella immensa vastità dell’oceano, che solo la vena affabulatoria del narratore riesce a eguagliare. Ed è proprio questa inesauribile sorgente di storie che sgorgava dalla mente di Stevenson, rinnovata e arricchita dalla forza dei paesaggi nuovi e insieme primordiali, che trova nelle ‘Notti sull’isola' libero sfogo al suo corso, soprattutto grazie all’abile costruzione dell’ambientazione nei mari del Sud e trascina quasi di peso il lettore dentro un quadro di Paul Gauguin o di Henry Rousseau, dai colori squillanti e dai tratti marcati, insieme antichi e incontaminati.

Il senso della fiaba accomuna le tre storie nei paesaggi con le spiagge coronate di palme, lambite dalla spuma di onde antiche come il mondo e come le storie che lasciano sulla battigia, come le conchiglie fatate dell’Isola delle voci, con le foreste silenziose e coperte da un intrico di fogliame e di presenze, con le vesti esotiche e succinte delle ragazze in fiore da Papeete a Waikiki, con il mistero palpabile e ambiguo delle magie di terre lontane non ancora toccate dalla presenza forte dell’uomo bianco con il suo raziocinio organizzatore e il suo senso del progresso.
Nel primo racconto, ‘La spiaggia di Falesà’ è in realtà l’aspetto enigmatico e soprannaturale dell’ispirazione stevensoniana è meno presente; infatti il protagonista è un mercante inglese che si trova ingannato da un connazionale ed è coinvolto in una vicenda tra le varie fazioni di indigeni ed espatriati legata ai taboo e alle tradizioni locali.
‘Il diavolo nella bottiglia’ invece contiene una storia d’amore intrecciata a un elemento magico, il genio nascosto in una bottiglia che esaudisce i desideri di chi la possiede in cambio della sua anima, che sembra arrivato direttamente dalle Mille e una notte dei mercanti arabi che si spingevano fino alle isole della Sonda.
Nell’ultimo racconto, 'L'isola delle voci', il più breve, troviamo una storia famigliare e coniugale incentrata sul rapporto tra uno stregone e il suo sciocco e presuntuoso genero, che ha tutto il sapore delle fiabe che si tramandano, magari con uno scopo educativo, nelle piccole comunità di generazione e in generazione, quasi una leggenda, in questo caso insulare più che metropolitana.

Non sono storie straordinarie nel loro genere, e neanche del tutto nuove, eppure l’autore riesce a imprimere alla narrazione un ritmo e un freschezza che le rendono bellissime, adatte alla fantasia di un adolescente come all’esperienza di un adulto, avvolte come sono in un senso del meraviglioso ingenuo eppure frutto di un’abilità tecnica solidissima, come se Stevenson le avesse trovate sulla riva del mare, tre conchiglie trasportate dalle maree, levigate dalle onde, risonanti di storie e le avesse semplicemente raccontate, in un’eterna catena, intorno a un falò, tra i palmizi ondeggianti nella brezza, in un tempo sospeso tra la risacca marina e il buio infinito della notte dei Tropici.


Giudizio:

+4stelle+

Dettagli del libro

  • Titolo: Le notti sull'isola
  • Titolo originale: Island Nights' Entertainments
  • Autore: Robert Louis Stevenson
  • Traduttore: Agnese Rollo, Massimo Biondi
  • Editore: Bordeaux Edizioni
  • Data di Pubblicazione: 2016
  • Collana: -
  • ISBN-13: 9788899641207
  • Pagine: 152
  • Formato - Prezzo: paperback - Euro 16,00

0 Commenti a “Le notti sull'isola - Robert Louis Stevenson”

Posta un commento

 

La Stamberga dei Lettori Copyright © 2011 | Template design by O Pregador | Powered by Blogger Templates