Ieri sera nella suggestiva cornice della Guildhall di Londra è stato assegnato il Man Booker Prize 2016 per la Fiction a Lo schiavista (The Sellout) di Paul Beatty. Beatty, nato a Los Angeles nel 1962, è il primo americano ad aggiudicarsi la vittoria del prestigioso premio da quando, nel 2013, la competizione è stata estesa anche ai non membri del Commonwealth, con una feroce satira sul razzismo che vede un uomo tentare di reintrodurre la schiavitù e la segregazione nel liceo locale al solo scopo di riportare la sua piccola cittadina sulle mappe geografiche. Una vittoria anticipata da molti e dichiarata all'unanimità dalla giuria dopo una riunione di quattro ore; viene premiato un libro forte e non facilmente digeribile da tutti, con un linguaggio senza compromessi che attinge appieno negli stereotipi razziali dell'America contemporanea.
Lo schiavista, pubblicato proprio un paio di settimane fa in Italia da Fazi, è il quarto romanzo di Beatty, che in precedenza aveva pubblicato anche un'antologia di umorismo afroamericano. L'autore si definisce un perfezionista e confessa, nel suo discorso d'accettazione, di "odiare scrivere" proprio perché la sua ricerca di perfezione lo porta ad essere spesso insoddisfatto di ciò che scrive; il libro, sorprendentemente, avrebbe potuto non arrivare mai nelle librerie se Beatty non si fosse lasciato convincere dal partner a chiedere un prestito per poter completare il romanzo. Un buon investimento visto che la vittoria del premio gli frutterà ora 50.000 sterline, oltre che un consistente aumento di visibilità per sé e per la sua opera.
Il libro vincitore
«So che detto da un nero è difficile da credere, ma non ho mai rubato niente. Non ho mai evaso le tasse, non ho mai barato a carte. Non sono mai entrato al cinema a scrocco, non ho mai mancato di ridare indietro il resto in eccesso a un cassiere di supermercato». Questo l’inizio della storia di Bonbon. Nato a Dickens – ghetto alla periferia di Los Angeles – il nostro protagonista è rassegnato al destino infame di un nero della lower-middle-class. Cresciuto da un padre single, controverso sociologo, ha trascorso l’infanzia prestandosi come soggetto per una serie di improbabili esperimenti sulla razza: studi pionieristici di portata epocale, che certamente, prima o poi, avrebbero risolto i problemi economici della famiglia. Ma quando il padre viene ucciso dalla polizia in una sparatoria, l’unico suo lascito è il conto del funerale low cost. E le umiliazioni per Bonbon non sono finite: la gentrificazione dilaga, e Dickens, fonte di grande imbarazzo per la California, viene letteralmente cancellata dalle carte geografiche. È troppo: dopo aver arruolato il più famoso residente della città – Hominy Jenkins, celebre protagonista della serie Simpatiche canaglie ormai caduto in disgrazia –, Bonbon dà inizio all’ennesimo esperimento lanciandosi nella più oltraggiosa delle azioni concepibili: ripristinare la schiavitù e la segregazione razziale nel ghetto. Idea grazie alla quale finisce davanti alla Corte Suprema.
Dettagli del libro
- Titolo: Lo schiavista
- Titolo originale: The Sellout
- Autore: Paul Beatty
- Traduttore:Silvia Castoldi
- Editore: Fazi
- Data di Pubblicazione: 6 ottobre 2016
- Collana: Le strade
- ISBN-13: 9788876259418
- Pagine: 370
- Formato - Prezzo: Brossura - Euro 18,50
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