Un colpo di pistola chiude la vita di un ricco imprenditore tedesco. È un incidente? Un suicidio? Un omicidio? L’esecuzione di una sentenza? E per quale colpa? La risposta vera è un’altra: è una mossa di scacchi. Dietro quel gesto si spalanca un inferno che ha la forma di una scacchiera. Risalendo indietro, mossa per mossa, troveremo due maestri del gioco, opposti in tutto, e animati da un odio inesauribile, che attraversano gli anni e i cataclismi politici pensando soprattutto ad affilare le proprie armi per sopraffarsi.
Che uno dei due sia ebreo e l’altro sia stato un ufficiale nazista è solo uno dei vari corollari del teorema. Un grande maestro del gioco, Kasparov, disse una volta: «Gli scacchi sono lo sport più violento che esista». Asciutto, lucido, teso, questo romanzo lo conferma con una storia che procede essa stessa come una efferata partita di scacchi – e insieme ci rivela uno scrittore.
Recensione
Capita che il criterio per scegliere quali libri leggere finisca per essere il caso: nel caso di Maurensig, per quanto mi riguarda, il titolo, sebbene non fosse privo di fascino, ricordava troppo una mappa stradale e in più la copertina aveva dei colori spenti e un’illustrazione che non spingevano, almeno nelle mie personali idiosincrasie estetiche, ad aprire il libro. In diversi casi tuttavia queste impressioni sono, per fortuna, superabili.
E una fortuna lo è di sicuro nel caso del romanzo di esordio di Maurensig, profondamente intriso di atmosfere mitteleuropee e carico di una malinconia dai forti accenti levantini. Se anche è vero che l’autore triestino riprende la struttura di una novella sul tema degli scacchi – o meglio sulla dipendenza dagli scacchi come metafora della vita in forma di guerra – scritta dall’austriaco Stefan Zweig nel 1942, però nello snello romanzo dell’autore italiano, più di cinquant’anni dopo, il tema degli scacchi e della guerra diventano tutt’altro che una metafora: sono una realtà concreta, in grado di fare del male e anche di uccidere.
Curiosamente se per Zweig la Schachnovelle costituisce l’opera di commiato volontario – di poco successivo, nell’esilio autoimposto in Brasile, è il suo suicidio insieme alla seconda moglie – da un mondo incendiato dalla follia nazista, per Maurensig invece la variante di Lüneburg è un esordio maturo e spettacolare. Non si fermano qui le differenze rispetto al modello.
Intanto la trama contiene degli intrecci tra piani narrativi – la vittima iniziale Frisch, il giovane Hans e il maestro di scacchi Tabori – che si mescolano, si confondono e si completano tra loro creando la sensazione di una vertigine nello svolgersi del racconto, quasi come se la scacchiera avesse dato vita a un’escalation di strategie in grado di inghiottire i personaggi, divenuti pezzi mossi da invisibili giocatori, come in un vortice. Inoltre la struttura parte come un giallo classico, con il cadavere di un ricco imprenditore austriaco che giace nel parco della sua villa di campagna. Dopo poche pagine però qualunque lettore si rende facilmente conto che quell'omicidio è destinato a rimanere senza soluzione e a creare anzi ulteriori interrogativi, dubbi, sfasature che non permettono di giungere a una conclusione. Soprattutto perché alla fine del romanzo ci si rende conto che il cuore della vicenda è un altro e che l’omicidio iniziale in realtà è l’ultima mossa di una partita a scacchi giocata a lungo, in stile bergmaniano, tra la vita e la morte.
È originale anche la scelta di inserire nell’ambientazione storica dell’Austria filonazista, decadente e malinconica, una sfida che si ripete e si perpetua come quella dei Duellanti di Joseph Conrad, e rappresenta nei panni dei due avversari l’idea stessa di una rivalità esistenziale, senza fine e senza senso.
I toni bui e scarni della narrazione, come le stanze dell’albergo abbandonato in cui vive il vecchio maestro di scacchi Tabori, la prosa asciutta ed essenziale, capace di evocare con accenti personali e convincenti lo stile della migliore narrativa mitteleuropea, e la sobrietà espressiva unita a una notevole maestria nel gestire i diversi piani della narrazione, confusi ad arte, permettono di includere l’opera prima di Maurensig tra i classici della fine del XX secolo e tra le voci degne di nota della letteratura italiana recentissima.
Giudizio:
+5stelle+Dettagli del libro
- Titolo: La variante di Lüneburg
- Autore: Paolo Maurensig
- Editore: Adelphi Edizioni
- Data di Pubblicazione: 1993
- Collana: Fabula
- ISBN-13: 9788845909849
- Pagine: 158
- Formato - Prezzo: brossura - Euro 10,00
0 Commenti a “La variante di Lüneburg - Paolo Maurensig”
Posta un commento