14 settembre 2016

Man Booker Prize 2016: la shortlist


Qualche tempo fa vi avevamo annunciato il vincitore del Man Booker International Prize: Han Kang, con il suo The Vegetarian (di prossima pubblicazione per Adelphi). È fresca di annuncio adesso la shortlist all'annuale Man Booker Prize, riconoscimento letterario istituito nel 1968 e assegnato al miglior romanzo in lingua inglese pubblicato ogni anno, tra cui il 25 ottobre verrà annunciato il vincitore.
I sei libri finalisti sono ancora inediti in Italia. Lo schiavista di Paul Beatty sarà pubblicato a ottobre per i tipi Fazi.


Lo schiavista (The Sellout) di Paul Beatty (Fazi Editore - in uscita a ottobre, Oneworld)

Nato a Dickens – ghetto nella periferia di Los Angeles – il protagonista è rassegnato al destino del californiano della classe medio-bassa. Cresciuto da un padre single, controverso sociologo, ha passato l’infanzia fungendo da soggetto per una serie di studi psicologici sulla razza. Gli è sempre stato fatto credere che il lavoro pionieristico del padre sarebbe stato accorpato in un memoir che avrebbe risolto i problemi economici della famiglia. Ma quando il padre viene ucciso dalla polizia in una sparatoria, si rende conto che non esiste nessun memoir: l’unico lascito del genitore è il conto del funerale low cost. Fomentato da quest’imbroglio e dallo sfacelo generale della sua città, il protagonista si dà da fare per riparare a un altro torto subito: Dickens è stata letteralmente cancellata dalle carte geografiche per risparmiare ulteriore imbarazzo alla California. Dopo aver arruolato il più famoso residente della città – Hominy Jenkins, celebrità caduta in disgrazia –, dà inizio alla più oltraggiosa delle azioni concepibili: ripristinare la schiavitù e la segregazione nella scuola locale. Idea grazie alla quale finisce davanti alla Corte Suprema.

Paul Beatty, nato nel 1962 a Los Angeles, ha studiato scrittura Creativa al Brooklyn College e Psicologia alla Boston University. Ha tre figli e vive a New York.


Hot Milk di Deborah Levy (Hamish Hamilton)

Due sconosciute arrivano in un piccolo villaggio di pescatori della Spagna. La donna più anziana soffre di una misteriosa paralisi, che l'ha condotta a cercare una cura al di là dei confini della medicina tradizionale. Sua figlia Sofia ha trascorso gli ultimi anni nel ruolo -riluttante- di detective, cercando di capire la malattia della madre.
Circondata dall'opprimente calura del deserto, in cerca di una cura per una malattia persistente e forse immaginaria, Sofia è costretta a confrontarsi con la difficile relazione con sua madre. Analizzando la rabbia e la sessualità femminili, Deborah Levy esplora la strana e mostruosa natura della maternità, tendendo i legami tra genitori e figli fino a un punto di rottura.

Deborah Levy è una drammaturga, scrittrice e poetessa inglese. È autrice di altri cinque romanzi, tra cui A nuoto verso casa (Garzanti), finalista al Man Booker Prize 2012.


His Bloody Project di Graeme Macrae Burnet (Contraband)

Nel 1869, il caso di Roderick Macrae catturò il pubblico inglese: i giornali seguirono famelicamente il suo processo, e i penny dreadful descrissero con gioia i dettagli più splatter del brutale assassinio di tre persone in una remota comunità contadina.
In His Bloody Project, l'autore Graeme Macrae Burnet racconta la storia degli omicidi e il successivo processo. Le memorie di Roderick, insieme ai verbali del processo, i referti medici, i resoconti della polizia e gli articoli di giornale, mostrano che l'accusato ammise prontamente la sua colpa... lasciando solo il potere persuasivo del suo avvocato tra sé e la forca. Perché non si difese più vigorosamente, o provò a nascondere il crimine? Era stupido? Pazzo? O aveva un altro motivo?
Messi insieme, i documenti relativi al caso di Roderick Macrae rivelano molto di un sanguinoso triplo omicidio che scioccò la nazione. Ma rivelano anche perché un giovane avrebbe dovuto commettere questi atrocissimi atti di violenza?
Sarà impiccato?

Graeme Macrae Burnet è stato insignito dello Scottish Book Trust New Writer Award nel 2013. Il suo primo romanzo, The Disappearance of Adèle Bedeau, è stato un libro di culto. Attualmente sta lavorando ad altri due romanzi con il detective Georges Gorski.


Eileen di Ottessa Moshfegh (Jonathan Cape)

Il periodo natalizio è poco gioioso per Eileen Dunlop, una giovane donna senza pretese ma disturbata intrappolata tra il ruolo di badante del padre alcolizzato nella sua squallida casa e un lavoro diurno come segretaria nella prigione maschile, con i suoi orrori quotidiani. Consumata dal risentimento e dal disgusto verso se stessa, Eileen mitiga i suoi giorni tristi con fantasie perverse e sogni di fuga nella grande città. Nel frattempo, trascorre le sere e i weekend taccheggiando, stalkerando un'attraente guardia carceraria di nome Randy, e rimediando ai casini di suo padre, sempre più folle. Quando la bella e carismatica Rebecca Saint John entra in scena come nuovo consulente psichiatrico della prigione, Eileen è incantata e incapace di resistere a quella che sembra essere un'amicizia sbocciata miracolosamente. In una svolta alla Hitchcock, il suo affetto per Rebecca la porta a essere complice in un crimine che supera le sue più selvagge fantasie.

Ottessa Moshfegh è una scrittrice di romanzi del New England. Ha vinto numerosi premi, tra cui il Fence Modern Prize per la prosa e il Believer Book Award. I suoi racconti sono stati pubblicati sul Paris Review, sul New Yorker e su Granta.


All That Man Is di David Szalay (Jonathan Cape)

Nove uomini. Ognuno di loro in un diverso stadio della vita, ognuno di loro lontano da casa, e ognuno di loro che aspira - nei sobborghi di Praga, accanto a un'autostrada belga, in uno schifoso hotel di Cipro - a capire cosa significhi essere vivi, qui e adesso.
Tracciando un arco dalla primavera della gioventù all'inverno della vecchiaia, All That Man Is unisce queste vite separate per mostrarci gli uomini così come sono - ridicoli e sconnessi, sconvolgenti e spregevoli, vitali, patetici, esilaranti, e pieni di fervidi desideri.
Mentre il tempo si fa sempre più freddo, e gli uomini invecchiano, le barriere diventano sempre più alte.

David Szalay è autore di altri tre romanzi: Spring, The Innocent e London and the South-East. Cresciuto a Londra, ha vissuto in Canada e in Belgio, e risiede attualmente a Budapest.


Do Not Say We Have Nothing di Madeleine Thien (Granta Books)

1991, Canada: la decenne Marie e sua madre invitano un'ospite nella loro casa, una giovane donna di nome Ai-Ming, che è scappata dalla Cina all'indomani delle proteste di piazza Tiananmen.
Ai-Ming racconta a Marie la storia della sua famiglia nella Cina della Rivoluzione - dalle sale da tè affollate nei primi giorni dell'ascesa del Presidente Mao, al Conservatorio di Shanghai negli anni '60 e agli eventi che hanno condotto alle proteste di Beijing del 1989. È una storia di idealismo rivoluzionario, di musica e silenzio, in cui tre musicisti - il timido e brillante compositore Sparrow, il prodigio del violino Zhuli e l'enigmatico pianista Kai - lottano durante l'implacabile Rivoluzione Culturale cinese per rimanere leali gli uni agli altri e alla musica a cui hanno dedicato le loro vite. Costretti a re-immaginare se stessi nell'arte e nel privato, i loro destini riecheggiano attraverso gli anni, con profonde e durature conseguenze per Ai-Ming - e per Marie.

Madeleine Thien è autrice della raccolta di racconti Simple Recipes e dei romanzi Certainty e Dogs at the Perimeter, quest'ultimo finalista all'International Literary Award di Berlino nel 2014. I suoi libri sono stati tradotti in 23 lingue.

2 Commenti a “Man Booker Prize 2016: la shortlist”

  • 14 settembre 2016 alle ore 16:00
    colo says:

    Elleen della Moshfegh uscirà a gennaio per la Mondadori!

  • 14 settembre 2016 alle ore 16:03
    sakura87 says:

    Grazie mille per la segnalazione. Avevo visto anch'io su Libreria Universitaria, ma dato che non sempre i libri presentati alla rete promozionale rispettano le date non l'avevo comunicato.
    O l'hanno comunicato ufficialmente da qualche parte?

    Grazie mille

    Simona

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