La vita va avanti racconta la storia di una inesorabile presa di coscienza, che obbliga il lettore a fare i conti con se stesso e con le sue più intime convinzioni.
E’ un romanzo originale e struggente, un piccolo gioiello di sperimentazioni letterarie e grafiche, una ghost story sui generis, contemporanea e universale, che parla delle verità più care: la vita, l’amore, la memoria, la speranza.
Recensione
C’è vita dopo la morte? E’ questo uno dei tanti interrogativi che ci poniamo quando pensiamo a cosa sia la vita e a cosa accada dopo. Se lo è chiesto anche Vito Ferro, brillante autore de La vita va avanti, nel quale fornisce una visione della vita-che-verrà tutta personale.
Il personaggio principale, Armando Pittella, altri non è che un non-morto non ancora pronto ad andare in pace: la storia raccontata dal romanzo è quella di un viaggio nei ricordi, tutto ciò che al protagonista è rimasto dopo il trapasso all'insolito stato di morto-vivente.
Armando però, non è il solo a vivere questa stramba avventura: l’espiazione delle colpe e dei peccati alimentano la pena di altrettante anime che, come lui, si trovano a condividere lo stesso sventurato destino.
L’inquietudine, dovuta alla mancata presa di coscienza del proprio operato e del proprio percorso di vita, mantiene Salvatore, Filippo, Alessio e tanti altri inchiodati allo spazio dell’addio, il cimitero appunto. Non riescono ad andarsene, a svanire, così il cimitero si trasforma in una sorta di purgatorio, un limbo transitorio che le anime incorporee abitano in attesa di quella illuminazione che li renda liberi.
Armando nelle pagine del libro ripercorre i momenti della sua vita, si aggrappa disperatamente all’unica materia prima fondamentale in una situazione bizzarra come la sua, all’amore per quella donna che lentamente si delinea e prende il nome di Chiara, la sua compagna di vita che non è ancora andata a trovarlo dopo la sua morte.
La ricerca della verità diventa una necessità per il protagonista, un’ossessione spasmodica, soprattutto quando scopre che qualcuno nel regno dei vivi può sentirlo, percepirlo.
A metà tra il comico - specie per la tenerezza di Filippo, il ragazzino del gruppo che si lascia sfuggire dei gridolini di gioia nel sentir evocare le gesta della sua squadra del cuore - e il drammatico, La vita va avanti è un invito a riflettere su quello che siamo, che è poi ciò che costruiamo in vita giorno dopo giorno e che fino all'ultimo possiamo sempre migliorare, spianando la strada alla nostra anima per il futuro, per far si che vada in pace; non solo: Armando grida contro chi vive ma è già morto e il libro si profila come un inno alla vita e al pulsare del nostro cuore, la cosa più bella che abbiamo. Le emozioni, le sensazioni svaniscono tutte tranne il rimorso e il dolore, quelli continuano anche dopo, anzi sono proprio questi i sentimenti che tengono l'uomo bloccato in un corpo che ormai non è più vivo, la sua anima è sofferente.
Il testo è lavorato accuratamente con l’uso stilistico del flusso di coscienza in perfetto omaggio sveviano: siamo nella mente di Armando, leggiamo i suoi pensieri, quelli che improvvisamente diventano anche i nostri.
Si costruisce in questo modo un forte legame di intimità tra chi legge e chi scrive, ci sentiamo accanto al protagonista quando cerca di rievocare dolorosamente il suo passato o il momento in cui è morto e che non riesce a riportare alla mente.
Traspare una grande sensibilità dell’autore nel tratteggio delle emozioni dei personaggi e soprattutto nella descrizione della storia d’amore di Armando e Chiara; le parole costruiscono immagini sublimi che il lettore percepisce e in cui si rispecchia. Spicca inoltre una grande cultura attraverso la presenza di citazioni, poesie e testi di canzoni, che intramezzano la narrazione e sembrano essere stati scritti apposta per Armando e per chi come lui si ritrova a guardare la propria lapide e a chiedersi "perché".
Passato e presente si mescolano dunque anche in ambito culturale, le citazioni infatti spaziano con la massima libertà da un secolo all'altro: dalle poesie di Carducci ai testi degli Afterhours, da Pascoli ai passi dell’Apocalisse sino alle canzoni dei Coldplay. Possiamo quindi cogliere un grande eclettismo artistico ed una grande proprietà di linguaggio dell'autore.
La vita va avanti è dunque un manuale che sembra dirci che per andare avanti bisogna prima necessariamente andare indietro. La profondità di contenuto è l’elemento che più mi ha colpito del romanzo, mi piace il modo in cui il lettore si sente libero di confrontarsi con Armando: è come se il protagonista si spogliasse di ogni inibizione e si mettesse a nudo completamente, è come se riguardando all’Armando in-vita, il nuovo Armando lo criticasse o non lo comprendesse fino in fondo.
E’ questo il dono che abbiamo noi esseri umani, possiamo cambiare idea, possiamo migliorare imparare dai nostri errori, non finiamo sulla terra ma continuiamo ad essere anche dopo, quando quello che siamo diventa più forte di quello che eravamo.
Un ringraziamento doveroso va all’autore a cui faccio i miei più grandi complimenti, un lavoro di alto livello e molto profondo. Cinque stelle a questo romanzo che più lo leggi e più ti cambia la vita.
Giudizio:
+5stelle+Dettagli del libro
- Titolo: La vita va avanti
- Autore: Vito Ferro
- Editore: Autori Riuniti
- Data di Pubblicazione: 2016
- Collana: I nasi lunghi
- ISBN-13: 9788894154917
- Pagine: 141
- Formato - Prezzo: Brossura - 14.00 Euro
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