Recensione
Un’adolescente nel mezzo di una bufera. Un padre assente, impegnato in una nuova vita, una madre lontana che fatica a tenere insieme i pezzi e un nonno, unico punto di riferimento, che viene a mancare. La decisione di rimanere a Montelupo, nella casa del nonno, anziché trasferirsi a Milano con la madre e il nuovo compagno, dà il via allo sviluppo narrativo di quello che si presenta come un "romanzo di formazione”.
Alice è una ragazza che studia, con scarso successo, al classico e decide di vivere da sola, nel borgo di Montelupo. Un scelta azzardata, goffamente assecondata da una madre indecisa che non vuole lasciare il suo lavoro a Milano, e da un sentimento di inquietudine che vede la ragazza ancora legata a quel luogo. A un certo punto entra in scena Robi, più grande di lei, musicista di scarsa fortuna, grande bevitore di birra, dal passato piuttosto ambiguo.
L’innamoramento è inevitabile e porta Alice alla scoperta di alcuni aspetti della vita ancora nuovi, ancora inesplorati. Si intrecciano, poi, con la storia dei due protagonisti, due vicende parallele che danno un sapore misterioso e intrigante al romanzo: Aldo, un anziano accolto in una casa di cura dal passato sconosciuto e imprevedibile, e il mistero di una serie di biglietti che la protagonista ritrova in casa e che diventano una forma di persecuzione, riportando minacce inquietanti e frasi sibilline.
Il ruolo di chi guida la ragazza fuori dal bosco intricato degli eventi è affidato invece a un professore “buon maestro”, grazie al quale molti dei tasselli che compongono il racconto vanno al loro posto.
La difficoltà di recensire questo libro è nata da un insieme di più elementi che ho dovuto soppesare con attenzione, cercando di considerarne il peso specifico. La scrittura si presenta come quella di un’autrice di mestiere che ha scelto in questo caso uno stile piano, scorrevole, dal lessico semplice che sfiora il parlato, anche se corretto e senza pasticci; un modo semplice e immediato per raccontare una storia.
Sul piano della narrazione, il ritmo è regolare, senza impennate particolari; è il ritmo tipico dei racconti per ragazzi, un modo abbastanza consueto per accompagnare giovani lettori nello sviluppo della vicenda.
La questione si fa più incerta quando ci si addentra nei personaggi e nei temi del romanzo. Dei due protagonisti, o dovrei forse dire tre, Alice è, sicuramente, quello più riuscito: il suo profilo è quello di una ragazzina in difficoltà, al centro di vicende affettive complicate e un po’ confuse, le cui emozioni e personalità emergono chiaramente.
Il personaggio di Robi, al contrario, mi sembra appena abbozzato; il classico ragazzo che combina guai, con qualche momento di sbandamento e un finale di storia che mi sembra incompiuto; oltretutto, mi sembra che, nell'economia narrativa della storia, presentato come uno degli elementi chiave della vicenda (il ragazzo di cui la protagonista si innamora), risulti, alla fine, non particolarmente significativo.
La terza protagonista, che viene rivelata solo nel finale è, a tutti gli effetti, un personaggio di cui intuiamo lo sviluppo fino alla sua rivelazione.
I temi trattati sono tanti e spinosi: il ruolo degli adulti, l’abuso in ambito familiare, l’uso di alcol e di droghe, la vecchiaia e la malattia, il ruolo dell’inconscio nelle reazioni traumatiche. Molta carne al fuoco che, forse, andava introdotta nel romanzo in modo diverso. Infatti ritengo che quando, in un romanzo appartenente ad una collana che ha dichiaratamente per destinatari i ragazzi, si voglia trattare un tema delicato, si debba farlo sviluppando una o al massimo due tematiche: introdurne di più mi sembra complicato da gestire e rischioso.
In questa storia, troppe porte si aprono senza, poi, trovare, una chiusa chiaramente percepita.
La novità invece che mi è ha colpito è stata l’introduzione della reazione inconscia al trauma rimosso che, nell'invenzione narrativa, regge le fila della storia e riesce a far emergere, in modo graduale, nella coscienza della protagonista e del lettore la terribile consapevolezza della violenza subita. Mi sarei aspettata, dunque, una narrazione capace di mettere maggiormente a fuoco i temi affrontati, pur mantenendo quel tono lieve e colorato che ben si addice ad una storia di ragazzi e per ragazzi e, in questo, sono rimasta un po’ delusa.
Giudizio:
+3stelle+Dettagli del libro
- Titolo: Il cuore buio
- Autore: Pina Varriale
- Editore: Edizioni CentoAutori
- Data di Pubblicazione: 2016
- Collana: Storie per crescere
- ISBN-13: 978-88-6872-055-1
- Pagine: 208
- Formato - Prezzo: Brossura - Euro 10.00
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