Eddie Russet vuole risalire la scala sociale, tuttavia i suoi piani per migliorare la propria percezione del rosso sposando l'erede di una delle famiglie più potenti subiscono una battuta d'arresto. Barcamenandosi tra regole inviolabili, infidi Gialli e una rischiosa amicizia con l'intrigante Grigia Jane, che mostra a Eddie che l'apparenza pacifica del suo mondo è tanto illusoria quanto i colori stessi, il ragazzo scopre di dover fare i conti con il crudele regime che governa questa facciata elegantemente dipinta.
Recensione
Le sfumature di grigio sono evidentemente un concetto di grande fascino per gli scrittori (o i presunti tali). C'è chi ne ha colto le potenzialità erotiche, dando tutto un nuovo significato al ruolo dello stalker psicopatico, e chi, come Jasper Fforde, le ha prese in senso più letterale e le ha usate come base della sua distopia comica.
Molti di voi conosceranno Fforde come l'autore della saga dedicata a Thrusday Next, l'investigatrice di casi letterari lanciata da Il caso Jane Eyre che risolve i suoi casi letteralmente saltando da un libro all'altro, giunta alla sua settima avventura.
Se siete familiari con la fantasia, il gusto per l'assurdo e la sottile ironia di questo autore avrete già capito che quella che ci troviamo fra le mani non è la solita distopia, sebbene l'idea di partenza sia sempre quella di un futuro post-apocalittico dove ogni forma di individualismo è scoraggiata in nome di un supposto benessere collettivo, sotto la rigida guida del solito regime totalitario che trae la sua forza nell'intricata e ridicola burocrazia e nel rafforzamento di una improbabile piramide sociale, al cui vertice risiedono coloro che possono vantare una migliore percezione dei colori.
Sì, perché il prossimo futuro immaginato da Fforde non è grigio solo a parole ma anche nei fatti: l'umanità ha perso la sua capacità di percepire l'intero spettro cromatico a causa di una non meglio identificata catastrofe e ora gli individui vengono classificati solo in base al colore che sono in grado di distinguere nel mare di grigio che li circonda.
L'unica possibilità di avanzamento sociale non è quindi in base al merito o al duro lavoro ma attraverso il matrimonio con una famiglia con percezione cromatica più elevata, sempre che non vogliate sposare un colore complementare, quello, sappiatelo, è assolutamente proibito dalle Regole.
Da questa breve panoramica si può intuire come Fforde non abbia fatto altro che estremizzare, grazie alla sua innata creatività, quelle caratteristiche che sono tipiche di ogni regime dittatoriale realmente apparso sul nostro pianeta, ovvero il fatto di essere basato su premesse ridicole e tenuto in piedi da un insieme di Regole ancora più ridicolo.
E cosa c'è di più ridicolo di non poter usare cucchiai perché per qualche misterioso motivo il Libro delle Regole non li annovera tra gli utensili moralmente accettabili o di rendere innocuo chi fa troppe domande spedendolo a fare un "censimento di sedie" ai confini della nazione oppure negare per legge l'esistenza di persone non conformi alle regole?
Nel ridicolizzare le pretese di totalitarismo, Fforde riesce inoltre a mettere il luce parecchie scomode verità sul modo di vivere in una società libera - perché in certe condizioni l'umanità non ci arriva per caso ma perché sembra predisposta a comportamenti assurdi come il rifiutarsi di mettere in discussione verità prestabilite anche quando prive di fondamento o supporre erroneamente che possiamo rinunciare a forme di libertà più grandi in nome del possesso di oggetti materiali senza senso.
Lo svantaggio dell'approccio satirico dell'autore è che i suoi personaggi sono spesso ottusi manichini che travalicano il confine tra il ridicolo e il fastidioso e difficilmente suscitano l'intessere del lettore. Persino il protagonista, Eddie, risulta per almeno metà libro null'altro che un tontolone ben intenzionato, categoria che, lo confesso, mi annoia a morte.
Inoltre Fforde praticamente molla il lettore nel bel mezzo della sua distopia, sommergendolo di dettagli tecnici sulle capacità cromatiche degli abitanti, il complesso sistema di meriti e un gergo sconosciuto e non sempre intuibile che rendono la lettura decisamente lenta, faticosa e poco appassionate nei capitoli iniziali. In tutta onestà in questa prima fase ho seriamente considerato l'idea di abbandonare il libro, tuttavia la trama mi aveva stuzzicata abbastanza da farmi resistere ed alla fine ne è valsa la pena, infatti le ultime duecento pagine si divorano in un paio di giorni e lasciano anche il desiderio di leggere il seguito che, si vocifera, arriverà finalmente nel 2017. Considerando che la pubblicazione di Shades of Grey risale al 2009 e che i tempi di gestazione sono stati più lunghi di quelli di un nuovo libro de Le cronache del ghiaccio e del fuoco, ci aspettiamo come minimo qualcosa a livello de La svastica sul sole o 1984. Speriamo.
Giudizio:
+3stelle+ (e mezzo)Dettagli del libro
- Titolo: Shades of Grey
- Autore: Jasper Fforde
- Editore: Penguin Books
- Data di Pubblicazione: 6 Nov 2009
- ISBN-13: B002UXRF6M
- Pagine: 449
- Formato - Prezzo: Ebook kindle - 17.00 $
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