Cari lettori,
ecco qui le più interessanti novità che ci aspettano in libreria a maggio. Come sempre abbiamo cercato di coprire diversi ambiti e dare spazio anche a nuove realtà editoriali, per alcuni ancora di nicchia. Ovviamente la nostra selezione non è completa di tutte le novità che ci aspettano nel prossimo mese e molte potrebbero non essere giunte alle nostre orecchie perciò vi ricordiamo che il box commenti è sempre a vostra disposizione qualora vogliate aggiungerne di nuove.
Cominciamo da un nuovo nome nel panorama editoriale italiano che ha già fatto parlare di sé: La nave di Teseo, che porta in libreria un nuovo romanzo di Michael Cunningham:
Un cigno selvatico di Michael Cunningham - La nave di Teseo - 17.00 € In libreria dal 28 aprile
Dieci favole della tradizione, dimenticate o volutamente nascoste, rielaborate da uno dei narratori più dotati della sua generazione, l’autore Premio Pulitzer di Le Ore Michael Cunningham, e illustrate da Yuko Shimizu.
Le storie della buonanotte non sono mai state così dark, perverse, e reali. La Bestia è di fronte a voi in fila al supermercato, compra uno snack, il suo sorriso divorante fisso sul cassiere. Un ometto malformato con un talento per le piccole magie non si ferma davanti a nulla per procurarsi un bambino. Jack, pigro e rozzo, preferisce vivere nel seminterrato di sua madre che ottenere un lavoro, fino al giorno in cui scambia una mucca con una manciata di fagioli magici. E ancora, il matrimonio di Raperonzolo entra in crisi quando comincia a perdere i capelli, Hansel e Gretel diventano due teppisti violenti e senza freni. In Un cigno selvatico, Michael Cunningham trasforma i personaggi di terre molto molto lontane - le figure mitiche della nostra infanzia che tanto ci hanno incantato - in protagonisti che rivelano molto del nostro presente.
Torna anche BAO Publishing, casa editrice che molti considerano rivolta ai giovani ma che ha in realtà un giro d'azione in espansione:
CineMAH presenta: Il buio in sala di Leo Ortolani - BAO Publishing - 192 pagine, 17.00 € In libreria dal 26 maggio
Leo Ortolani, il geniale creatore di Rat-Man, arriva in libreria grazie a questa raccolta delle sue esilaranti recensioni cinematografiche.
Irriverente, sarcastico, cinico... Lo sguardo di uno degli autori più divertenti di sempre al servizio di blockbuster che hanno appassionato milioni di spettatori, passando da 50 sfumature di grigio fino all'ultimo episodio di Star Wars.
Molto attesa anche la novità pubblicata da Nord, che porta in Italia il seguito del famosissimo Vita dopo vita:
Un Dio in rovina di Kate Atkinson - Nord, Narrativa - 456 pagine, 18.60 €
In libreria dal 26 maggio
Durante la Guerra, era venuto a patti con l’idea della morte, ma poi all’improvviso la guerra era finita ed era iniziato un nuovo giorno. E un altro. E un altro ancora. Una parte di lui non si abituò mai alla consapevolezza di avere un futuro. Nato in un’agiata famiglia inglese alla vigilia della prima guerra mondiale, Teddy Todd è un ragazzo sensibile, amante della poesia, affezionato ai genitori e all’adorata sorella Ursula. Ed è proprio per proteggere loro che, allo scoppio della seconda guerra mondiale, decide di arruolarsi in aeronautica. Ma un giorno la guerra finisce, ed è come se il destino gli avesse giocato un brutto scherzo, perché contro ogni aspettativa la sua vita è ancora lì, tutta da vivere… Un dio in rovina è il racconto della lunga esistenza di Teddy – figlio, fratello, pilota di caccia, marito, padre, nonno – e, attraverso la storia di Teddy, è anche il racconto di un secolo, il Novecento, che ha visto il mondo cambiare a una velocità vorticosa. Mattone dopo mattone, Kate Atkinson costruisce un affascinante e sorprendente edificio narrativo, invitandoci con voce suadente ad esplorarne le stanze, a percorrerne i corridoi, a scoprirne anche gli angoli più nascosti. E così prende forma davanti ai nostri occhi l’intima epopea di un uomo ordinario che si trova ad affrontare eventi straordinari. E che proprio negli ultimi istanti coglierà il senso della sua unica, irripetibile vita.
Con questo splendido romanzo – vincitore del prestigioso Costa Novel Award –, Kate Atkinson si conferma una delle autrici di maggior talento degli ultimi anni e non solo, capace di conquistare sia la critica sia il grande pubblico: definito «un capolavoro» da alcune tra le più prestigiose testate giornalistiche, Un dio in rovina è da mesi ai vertici delle classifiche inglesi e americane ed è in corso di traduzione in tutta Europa.
Tre titoli di spessore invece sono proposti da Einaudi: una nuova opera di Haruki Murakami, il nuovo romanzo di Elizabeth Strout (pubblicato da Einaudi invece che dal suo storico editore italiano Fazi), e l'ultima opera dell'ex direttrice dell'Unità Concita De Gregorio:
Mi chiamo Lucy Barton di Elizabeth Strout - Einaudi, Supercoralli - 168 pagine, 17.50 € In libreria dal 4 maggio
Da tre settimane costretta in ospedale per le complicazioni post-operatorie di una banale appendicite, proprio quando il senso di solitudine e isolamento si fanno insostenibili, una donna vede comparire al suo capezzale il viso tanto noto quanto inaspettato della madre, che non incontra da anni. Per arrivare da lei è partita dalla minuscola cittadina rurale di Amgash, nell’Illinois, e con il primo aereo della sua vita ha attraversato le mille miglia che la separano da New York. Alla donna basta sentire quel vezzeggiativo antico, «ciao, Bestiolina», perché ogni tensione le si sciolga in petto. Non vuole altro che continuare ad ascoltare quella voce, timida ma inderogabile, e chiede alla madre di raccontare, una storia, qualunque storia. E lei, impettita sulla sedia rigida, senza mai dormire né allontanarsi, per cinque giorni racconta: della spocchiosa Kathie Nicely e della sfortunata cugina Harriet, della bella Mississippi Mary, povera come un sorcio in sagrestia. Un flusso di parole che placa e incanta, come una fiaba per bambini, come un pettegolezzo fra amiche. La donna è adulta ormai, ha un marito e due figlie sue. Ma fra quelle lenzuola, accudita da un medico dolente e gentile, accarezzata dalla voce della madre, può tornare a osservare il suo passato dalla prospettiva protetta di un letto d’ospedale. Lí la parola rassicura perché avvolge e nasconde. Ma è nel silenzio, nel fiume gelido del non detto, che scorre l’altra storia. Quella di un’infanzia brutale e solitaria, di una miseria umiliante, di una memoria tanto piú dolorosa perché non condivisa. Oltre la finestra, le luci intermittenti del grattacielo Chrysler, emblema di grandi aspirazioni nella Grande Mela degli anni Ottanta, insieme all’alternarsi del sonno e della veglia e all’avvicendarsi delle infermiere dal nomignolo fiabesco, scandiscono il passare di un tempo altrimenti immobile. Ma il tempo passa. L’isola d’intimità di quei cinque giorni d’ospedale non si ripeterà nella vita di madre e figlia. Molti anni piú tardi la donna è una scrittrice di fama. Ha scelto la parola al silenzio, dopotutto, perché è cosí che può raccontare anche quella storia d’amore. Un amore invalido, mezzo afasico, ma amore senza dubbio. Dalla sua insegnante di scrittura ha appreso che «ciascuno ha soltanto una storia. Scriverete la vostra unica storia in molti modi diversi. Ma tanto ne avete una sola». La donna si chiama Lucy Barton, e questa è la sua.
Cosa pensano le ragazze di Concita De Gregorio - Einaudi, Stile Libero Big - 144 pagine, 16.00 €
In libreria dal 24 maggio
«Ho parlato per due anni con mille donne, da sei a novantasei anni. Soprattutto adolescenti, giovani donne. Ho posto a tutte le stesse domande: cosa sia importante nella vita, come ottenerlo, come fare quando quel che si aspetta non arriva. Nelle risposte il tema centrale è sempre l’amore. L’amore e il sesso, l’amore e il desiderio, il tradimento, la famiglia, l’impegno, il corpo, l’amore e i soldi. Una sinfonia di voci raccolte davvero, ascoltate davvero: occhi visti con gli occhi, risate e lacrime, confessioni e segreti. Un’orchestra di strumenti diversi, una sola musica. Da questo coro di parole sono nate le mie storie: prendono occasione dalla realtà ma si aprono alla libertà di immaginare, da un frammento di verità, vite e mondi». - Concita De Gregorio
Vento & Flipper di Haruki Murakami - Einaudi, Supercoralli - 240 pagine, 19.50 €
In libreria dal 24 maggio
Un giorno, a ventinove anni, Murakami Haruki era allo stadio a guardare una partita di baseball quando, osservando la traiettoria della palla finire nel guantone di un giocatore, ha come un’illuminazione: lui, un giorno, diventerà uno scrittore. Tornato a casa, lo racconta lui stesso nell’introduzione inedita di questo volume, sul tavolo della cucina inizia a scrivere un romanzo e poi un altro ancora, nei ritagli di tempo mentre gestisce il suo jazz bar a Tōkyō (il famoso «Peter the cat»). I romanzi sono Ascolta la canzone del vento (uscito in Giappone nel 1979) e Flipper, 1973 (arrivato in libreria un anno dopo). Fino a oggi Murakami si era sempre rifiutato di farli uscire dal Giappone, tanto da costringere gli appassionati a versioni non autorizzate in inglese dalla circolazione semiclandestina. Eppure l’universo di Murakami è tutto già presente qui, concentrato in due storie delicate, misteriose, incredibilmente moderne (ai tempi, in patria, furono accolte come romanzi dirompenti, che rivoluzionavano la lingua e l’immaginario della narrativa tradizionale giapponese). Ascolta la canzone del vento è la storia di uno studente che ammazza il tempo al Jay’s Bar – un locale tenuto da un cinese di mezza età – in compagnia del Sorcio, un ragazzo ricco ma profondamente solo e disilluso. I pomeriggi e le serate passano cosí, bevendo e fumando troppo, ascoltando jazz, confidandosi col vecchio Jay, che fa quasi da fratello maggiore per questi giovani malinconici, già delusi dalla vita. Finché un giorno, nei bagni del locale, il narratore non incontra una ragazza misteriosa. La riporta a casa, scopre che lavora nel vicino negozio di dischi, inizia a frequentarla: ma quando, senza dare spiegazioni, la ragazza cambierà lavoro e sparirà dalla sua vita, il protagonista capirà che fino ad allora era stato lui a confessarsi, a parlare delle sue ferite, di una ex che si è suicidata, senza mai penetrare il mistero di quell’affascinante fanciulla. Flipper, 1973 si svolge qualche anno dopo: il narratore è lo stesso, non è piú uno studente ma lavora in una piccola agenzia di traduzioni e convive con due gemelle arrivate nella sua vita da chissà dove. Ha perso i contatti col Sorcio, che invece passa ancora le sue serate al Jay’s Bar. Insomma, tutto sembra scorrere pacificamente, almeno fino all’arrivo di un misterioso flipper e alla partenza del Sorcio…
Punta su un nome italiano invece la casa editrice Feltrinelli:
Era mia madre di Iaia Caputo - Feltrinelli, I narratori - 176 pagine, 15.00 €
In libreria dal 6 maggio
Parigi. Il mondo della danza è tanto magico quanto difficile: Alice ci lavora da anni, senza ambizioni di protagonismo, precaria, segnata da una forma di tollerabile frustrazione. La madre è andata a trovarla: non ha potuto non stigmatizzare quella precarietà ma soprattutto ha mal tollerato il disordine del suo piccolo appartamento, il fuor di squadra di quel vivere senza radici. D'altro canto, Alice lo sa, sua madre glielo ha detto: "Si è vivi fino a quando si è capaci di lasciarsi sopraffare dal bello". Ma che cos'è questo bello? Da quale profondità arriva? Alice accompagna la madre alla stazione e, mentre un giovane pianista "di strada" sta suonando una melodia semplice, ammaliante, lei si accascia e si prepara a morire. A Napoli, nel letto che addolcisce il suo coma, la madre diventa uno scrigno di memoria, di affetti irrisolti, di scoperte. Alice è ora nel silenzioso appartamento in cui ha vissuto da ragazza. Chino sulla minestra della sera, il padre sconta la scontrosa solitudine che gli è rimasta appiccicata addosso da quando, nel 1994, la Digos lo ha arrestato per movimenti illeciti di danaro del suo partito. In una casa piena di rovine la vita torna comunque a sussurrare parole: c'è da scoprire chi era veramente quella donna così passionale che ora "dorme", c'è da preparare una dipartita che chiama sulla scena fantasmi d'amore. Iaia Caputo scava nel cuore di una giovane donna per arrivare al grande cuore di sua madre, per ripercorrere la catena dei giorni e dell'accadere che tiene assieme il piacere di vivere e la continuità della famiglia. Tre generazioni di donne. Il profumo del borotalco, la gloria del cielo di Napoli e la sfida della scena del mondo.
Per Garzanti torna invece il medico-scrittore Andrea Vitali:
Le mele di Kafka di Andrea Vitali - Garzanti, Narratori moderni - 240 pagine, 16.90 €
In libreria dal 12 maggio
Abramo Ferrascini, quello della ferramenta di Bellano, è un giocatore di bocce. Come individuale non va bene, ma boccia come dio comanda e in coppia con un buon accostatore diventa imbattibile. È stato tirato su a puntino dal gestore del Circolo dei Lavoratori, Mario Stimolo, allenatore per passione e perché tre anni fa, nel 1955, ha perso il braccio destro sotto una pressa e perciò di giocare non se n’è più parlato. Ora il Ferrascini ha tutte le carte in regola per vincere le semifinali del Campionato provinciale in programma a Cermenate domenica prossima. Ma c’è un intoppo. Suo cognato, l’Eraldo, quello che vive a Lucerna, sta male. Quarantotto ore gli hanno dato i medici di là, svizzeri, precisi. E adesso la moglie di Abramo, Rosalba, vuole a tutti i costi raggiungere la sorella, ma soprattutto dare all’Eraldo un ultimo saluto, magari un ultimo bacio. Ma ce la faranno ad andare e a tornare in tempo per le semifinali? Dipende. Se l’Eraldo muore entro martedì, mercoledì al massimo, si può fare. Bon, via allora. Un’occhiata al 1100, olio freni gomme; carta d’identità rinnovata all’ultimo minuto; prima tappa il passo del San Bernardino, poi giù dritti fino a Lucerna: basta seguire i cartelli, anche se sono in tedesco, perché il nome di quella città lì si capisce lo stesso. Ispirato da un aneddoto legato a un soggiorno a Lucerna del grande scrittore praghese, Le mele di Kafka mette in scena il meglio dei personaggi di Andrea Vitali. La loro voglia di vita, le loro piccinerie e le loro grandi passioni giostrano sulla partitura di una storia che in fondo ci vuole dire che la letteratura e i libri, nella vita, contano molto, a volte più di quanto vorremmo.
Infine due nuovi titoli di spessore in arrivo per Piemme:
La strategia di Bosch di Michael Connelly - Piemme - 373 pagine, 19.90 €
In libreria dal 10 maggio
Nell’Unità Casi Irrisolti della polizia di Los Angeles non succede spesso di doversi occupare di una vittima morta con dieci anni di ritardo rispetto alle intenzioni dell’omicida. L’uomo era riuscito a resistere tutto quel tempo con un proiettile nella schiena, senza che si potesse individuare chi era stato a tentare di ucciderlo. E ora a Bosch tocca risolvere un caso in cui il cadavere è ancora caldo, ma gli indizi e le eventuali prove si sono dissolti da tempo. Un compito difficile anche per un veterano come lui, ma ancor più per la sua giovane partner, Lucia Soto, che non ha alcuna esperienza di omicidi. Il morto è un mariachi, uno di quei musicisti messicani che suonano per tradizione alle feste, e quando era stato ferito non c’era niente nella sua vita che potesse spiegare il tentativo di ucciderlo, tanto che all’inizio si era pensato a un proiettile vagante. Ma ora Bosch sa che forse è proprio da lì, da quel proiettile, che deve iniziare la sua indagine, un’indagine che spalancherà abissi di avidità e corruzione. Fino a coinvolgere un altro caso irrisolto, avvenuto vent’anni prima: un incendio che aveva causato la morte di molti bambini in un asilo non autorizzato. Toccherà a Bosch e a Lucia Soto trovare i collegamenti tra i due casi e sciogliere i nodi che impediscono di raggiungere la verità. Lo faranno, spesso a modo loro, o più precisamente alla maniera di Bosch: aggirando i divieti, sfidando la burocrazia e rischiando molto sul piano personale.
Una specie di felicità di Francesco Carofiglio - Piemme - 373 pagine, 17.50 €
In libreria dal 10 maggio
La vita di Giulio d’Aprile cambia in una bella giornata di fine ottobre, mentre percorre il viale alberato che lo condurrà all’Istituto dove lavora come psicoterapeuta. Varcata la soglia di quel luogo, in cui il tempo sembra essersi fermato, Giulio incontra l’uomo che molti anni prima era stato il suo maestro. La persona geniale, brillante, autorevole ha lasciato però il posto a un vecchio stanco. La memoria vacilla e gli occhi sembrano perdersi altrove. Da quel giorno il Professore sarà un suo paziente. Da quella mattina di ottobre avrà inizio un duello. I due uomini dovranno fare i conti con una verità dolorosa che entrambi nascondono, in un progressivo e incalzante ribaltamento dei ruoli. La vita di Giulio entra ed esce da quella stanza, il matrimonio fallito, la perdita del padre, il senso di inadeguatezza nei confronti dei figli, il mondo perfetto di un passato confezionato in un’esistenza senza slanci. Fino a quando appare qualcuno e qualcosa accade. E inverte bruscamente la rotta, tra il buio e la luce. Come una crepa nel muro. Come una specie di felicità.
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