Chi è l’autore di quel libro, e come fa a conoscere Catherine e a sapere cosa ha fatto un giorno di tanti anni fa, durante una vacanza al sole della Spagna? E che cosa vuole adesso da lei? Catherine dovrà fare i conti con la paura, e – forse per la prima volta – con la verità. Perché anche le vite che ci sembrano più perfette nascondono dei segreti che possono distruggerle.
Recensione
La vita perfetta di Renee Knight è tutto fuorché un libro perfetto. Se consideriamo perfetto qualcosa che rientra nella categoria di consueto, che calza a pennello a un determinato genere, sviluppando una struttura narrativa riconoscibile e raccontando di personaggi usuali che veicolano una morale finale, ebbene, il romanzo è quanto di più lontano ci sia da qualsiasi convenzionalità, canone o schema. Se invece intendiamo con perfetto ciò che si discosta dall’essere comune e qualcosa che ci obbliga a pensare stimolando i nostri neuroni e la nostra fantasia, ecco che il libro diventa realmente esempio di perfezione.
Il testo di Renee Knight evoca la stessa sensazione di una bomba ad orologeria, la tensione che abita ogni singola pagina provoca una doppia reazione controversa: da una parte la curiosità di scoprire cosa succederà ai protagonisti della storia porta il lettore a consumare con ingordigia le pagine del romanzo, dall’altra l'ansia di ciò potrebbe accadere fa sviluppare un meccanismo di autodifesa che fa sì che il lettore giri sempre con grande curiosità ma anche con timore le pagine.
La vita perfetta è un viaggio interiore e psicologico nella mente e nei cuori dei personaggi; il libro ruota attorno ad un segreto ma si scopre ben presto che le cose nascoste sono molte di più e gli indizi che portano al loro svelamento sono centellinati a regola d’arte. La storia si intreccia in una trama molto particolare: una vacanza, dei ricordi, un romanzo e una vendetta contro Catherine, famosa nel mondo del cinema per i suoi documentari di stampo umanitario, con un marito devoto, Robert, e un figlio disturbato, Nicholas; uno sconosciuto riporterà alla luce un evento del passato della donna che la lega all’uomo misterioso.
Spaziando tra l’introspezione psicologica, la commiserazione, la schizofrenia e il ricordo, l’autrice dà prova della sua capacità di adattarsi di volta in volta a situazioni e personaggi diversi, una grande versatilità che mette in luce le turbe mentali, i sensi di colpa, il rancore, i segreti e la vendetta di una famiglia che è solo apparentemente perfetta.
Come diceva Tolstoj nell’incipit di Anna Karenina, "Tutte le famiglie felici si somigliano; ogni famiglia infelice è invece disgraziata a modo suo”.
Se dovessi definire il romanzo con un genere preciso avrei difficoltà, perché è sia un thriller dalle tinte psicologiche (con un richiamo a Sebastian Fitzek) sia un testo inevitabilmente drammatico con sfumature noir (in alcuni punti mi sembrava di leggere l’alto timbro di Stephen King, quello delle origini ovviamente).
E’ un testo imprevedibile, in continuo cambiamento, che costruisce identità ed immagini dei personaggi che vengono distrutte non appena iniziano ad assumere maggiore credibilità: questo ovviamente è possibile perché la storia si basa su una serie di eventi non raccontati e di cui il lettore è totalmente all'oscuro fino alle ultime pagine. Chi è il buono e chi invece il cattivo? A sei pagine dalla fine, io ancora non avevo capito come sarebbe andata a finire.
Un romanzo sconvolgente che consiglio agli amanti del genere, chi preferisce qualcosa di più tranquillo non è lettore per un libro come questo, letteralmente al cardiopalma.
Giudizio:
+5stelle+Dettagli del libro
- Titolo:La vita perfetta
- Autore: Renee Knight
- Traduttore: Februari Velia
- Editore: Piemme
- Data di Pubblicazione: marzo 2016
- Collana: Narrativa
- ISBN-13: 9788856640397
- Pagine: 283
- Formato - Prezzo: Rilegato - 19,50 euro
E' nei miei acquisti futuri, e dopo la tua recensione sono ancora più ansiosa di leggerlo! :D
L'ho cercato in biblioteca ma è in possesso solo di una piccola succursale che non lo presta se non ai suoi utenti >:(
Ne vale davvero la pena, è un bellissimo romanzo. Non ve ne pentirete!
Sono riuscita a procurarmelo, ma che delusione! La trama è sicuramente accattivante, con un buono sviluppo, ma ho trovato i personaggi piatti e poco credibili.
Ritengo che ci siano due difetti enormi nella narrazione:
- i personaggi sono tutti inclini all'eccesso nelle loro reazioni (una per tutti, la nuova inquilina della vecchia,casa di Cath e Robert)
- Cath, pur non essendo una sprovveduta, pur con il suo lavoro che la mette, immagino, in situazioni complesse, appena riceve il romanzo e capisce di esserne la protagonista, non fa niente. Andare da un avvocato no? E poi andare alla polizia per denunciare un pazzoide?
No, tutto troppo affettato, eccessivo. Non posso condividere gli elogi di Chiara, anzi, a stento darei due stelle.