Recensione
Nonostante titolo e copertina dell'edizione italiana lascino pensare a un romanzo sentimentale destinato prevalentemente a un pubblico femminile (e nemmeno il titolo originale scherza: The Map of Love), genere di tutto rispetto ma troppo incline a sfruttare le cornici storiche per ammantare banali storie d'amore di erotico esotismo, Il profumo delle notti sul Nilo, finalista al Man Booker Prize 1999, è un romanzo perfettamente apprezzabile a più livelli: sono sì presenti due storie d'amore -una delle due, a onor del vero, non troppo approfondita-, ma ambientate in due diversi momenti della storia egiziana (a cavallo tra Otto e Novecento la prima, durante l'occupazione inglese, e alle soglie del Duemila la seconda, durante la più sottile occupazione americana), parallelismo che suggerisce una riflessione su quanto poco sia cambiato il Paese sotto la stretta occidentale.
L'intreccio è poco originale ma accattivante: l'egiziana Amal al-Ghamrawi, divorziata e madre di figli ormai adulti, vede spezzare la monotonia della propria grigia esistenza da un inaspettato regalo del fratello Omar, direttore d'orchestra da tempo residente all'estero: il "regalo" è Isabel Parkman, giornalista americana giunta al Cairo in compagnia di un vecchio baule antiquato contenente lettere e diari appartenuti alla bisnonna, alcuni dei quali in arabo. Attraverso le testimonianze vecchie di un secolo, Amal e Isabel ricostruiscono la storia di Lady Anna, giovane vedova di un ufficiale britannico che sfidò tutte le convenzioni dell'epoca per sposare il nobile egiziano Sharif Pasha. Isabel e Amal - e di conseguenza il fratello Omar, di cui Isabel si è innamorata nonostante la differenza di età - scoprono di essere unite, dopo quasi cento anni e attraverso tre continenti, da uno stretto legame di sangue testimoniato dai frammenti di un arazzo raffigurante Iside, Osiride e Horus e il versetto del corano È lui che genera la vita dalla morte.
La storia d'amore tra Anna e Sharif rovescia più di uno stereotipo della letteratura postcoloniale in cui pure il romanzo s'inserisce: nella discrezione delle donne egiziane, che spiano i ricevimenti da dietro una fitta grata che impedisce agli occhi impudichi degli stranieri di posarsi su di loro, Lady Anna non vede una reclusione forzata ma una serena riservatezza; nella prepotenza di Sharif Pasha vede protezione e sicurezza; nella razza egiziana, tanto calunniata dai britannici, vede un popolo oltraggiato e umiliato. Dalle lettere scritte all'amica Caroline e a Sir Charles, il padre del defunto marito, ma ancor più dalle pagine di diario libere da ogni filtro, emerge la curiosità e passionalità di una giovane donna ingabbiata da una rete di sottili convinzioni che il deserto notturno, con il suo silenzio profondo e il suo cielo nero e infinito, spazzerà via pian piano.
Sono questi i ritagli più evocativi del romanzo, quasi pagine di un romanzo edoardiano, framezzate da capitoli non altrettanto riusciti sulla vita di Amal nell'Egitto moderno e sul suo sempre maggiore impegno politico. Nonostante sia la voce di Amal quella più spesso presente - è lei che rivela, ricompone e commenta i frammenti della vita di Anna, tanto più emozionante e appassionata quanto la sua è monotona e solitaria - il personaggio rimane indecifrabile nel suo grigiore; a differenza di Isabel, vivace e petulante nella sua ossessiva cotta verso un uomo molto più vecchio di lei che chiaramente non riesce a ricambiare i suoi sentimenti con la stessa forza.
Ricco di descrizioni evocative e di passaggi poetici, Il profumo delle notti sul Nilo non ha potuto fare a meno di ricordarmi il pure molto diverso Passaggio in India: sia Adela, protagonista del romanzo di E.M. Forster, che Anna, giungono in un paese stretto sotto la morsa del colonialismo inglese con spirito curioso e libero da pregiudizi: entrambe vogliono visitare e conoscere, rispettivamente, la "vera" India e il "vero" Egitto, muovendosi al di fuori dei rigidi tracciati inglesi. Gli esiti non potrebbero essere più diversi; Il profumo delle notti sul Nilo è un libro figlio dei nostri tempi: Anna infrange ogni ponte con la società inglese per amore, si amalgama perfettamente alla società egiziana superando brillantemente il gap culturale - facilitata, va detto, da un uomo così innamorato di lei da rinunciare al diritto alla poligamia; lo stesso gap culturale che sconfigge Adela, protagonista di un romanzo che veicola una critica al colonialismo ben più feroce, e che culmina in una guerra civile causata involontariamente dalla stessa donna.
Giudizio:
+4stelle+Dettagli del libro
- Titolo: Il profumo delle notti sul Nilo
- Titolo originale: The Map of Love
- Autore: Adhaf Soueif
- Traduttore: Luciana Crepax
- Editore: Piemme
- Data di Pubblicazione: 1999
- ISBN-13: 9788838463020
- Pagine: 446
- Formato - Prezzo: Brossura - 17.00 Euro
Ce l'ho questo romanzo, nascosto fra i "non letti" da tempo immemorabile e talvolta guardo la copertina (bruttina e convenzionale) e mi chiedo "Perché mai l'avrò comprato?". Questo bel commento è quel che mi ci voleva per "sbloccarlo"!
:-)