Recensione
La raccolta di racconti presenta al lettore una girandola di personaggi e di storie non legate tra loro se non per tema: descrivere in tutte le sfaccettature possibili la modernità delle emozioni e delle relazioni umane, con privilegio per l’ambito affettivo.
Incontriamo quindi delle donne e degli uomini che si confrontano costantemente con la realtà, spesso in lotta intestina e senza pari con il dissidio che di norma si genera tra le aspettative e quanto invece si concretizza nei gesti e nelle azioni proprie, ma soprattutto altrui. Ci interfacciamo con personaggi femminili che si innamorano e poi comprendono a proprie spese il peso delle loro speranze e degli ideali, magari riuscendo anche a dare una reale virata al circolo vizioso emotivo in cui esse stesse sono rimaste vittime; ci confrontiamo con delle eroine quotidianamente impegnate nel far funzionare la loro vita, anche quando questo significa fare dei colpi di testa e scappare dalla prigione dell’esistenza per rincorrere sentimenti genuini e capaci di smuovere le loro certezze e infine conosciamo uomini che fanno i conti con il loro drammatico passato familiare e che cercano di affrancarsi da esso per la prospettiva di un futuro definito e, nelle aspettative, migliore.
Di sicuro la volontà a voler raccontare senza fronzoli o metafore scontate la crudezza dei percorsi intimi di persone comuni, trova un suo scopo tra le pagine che compongono questo aggregato di storie molteplici, in cui non solo i personaggi nel loro iter personale affermano chi sono e cosa desiderano, ma fanno i conti anche con gli ostacoli che si frappongono nel cammino, cercando di comprenderli e superarli, anche se non sempre va così liscia. Esattamente come sta nella natura delle cose.
Vi sono al suo interno dei quadri più o meno approfonditi, di persone che, a prescindere dalla provenienza e dalla loro quotidianità, si muovono nell’ambiente spaziale dei giorni nostri, del nostro paese, per realizzarsi e per acquisire una dimensione di vita stabile, e soprattutto reale.
Gli intenti pertanto del lavoro proposto sono senz’altro positivi e sicuramente attuali, che vanno al di là delle fiction che magari ci propinano mediaticamente, acquisendo una dimensione di verità cruda, dolorosa o indisponente, e apprezzabile per questo. Il maggiore difetto purtroppo risiede nella forma espositiva con cui i racconti vengono dati al lettore: in tutte le storie ricorre la costante di una marcata introspezione dei protagonisti, che per ogni vicissitudine e gesto accompagnano la storia con un’esternazione puntuale e approfondita dei loro pensieri e delle emozioni, in maniera spesso troppo sbilanciata per l’economia delle storie. Il rischio che si corre in un’impostazione di questo tipo è soprattutto quello di raccontare il punto di vista, il patema d’animo e l’idea preventiva senza dare il giusto spazio al fatto, alle dinamiche che si generano o anche semplicemente al gesto che si compie, prediligendo invece l’aspetto interno che in tutte le pagine sembrerebbe poi ripetere i medesimi pensieri in forma ridondante. In molti di questi racconti i dialoghi sono abbozzati, poco presenti, i fatti e le azioni sono schiacciate dalle continue riflessioni, tutta la storia finisce con il venire raccontata, orientando anche la prospettiva, anziché essere mostrata nella scena, oltre alla presenza un po’ rilevante di costanti infodump che descrivono pregressi e anche le contemporaneità della vicenda, senza lasciarla respirare il confronto tra le parti o l’atto che si intende compiere.
Per questo a mio parere Che cosa siamo, che cosa non siamo, non riesce a raggiungere pienamente il suo obiettivo. L’esperienza di lettura, per quanto i racconti descrivano storie differenti, si affatica a slegarsi dall’onnipresenza del raccontato anziché del mostrare, impedendo di cogliere in pieno la semplicità dell’episodio proposto. Lo stile risente di questo aspetto dal profilo narrativo, con una costruzione delle frasi a volte in modo complesso, tendenti a specificare il vissuto emotivo del protagonista, delle sue paturnie, ripetendo spesso lo stesso concetto più volte nell’arco del testo, a volte anche in racconti diversi. Si tratta comunque di una raccolta che ha il pregio di presentarci la dimensione dell’oggi ma che forse meritava un maggior lavoro sul testo e sulla sua resa, per lasciare una traccia indelebile a conclusione della lettura.
Giudizio:
+2stelle+Dettagli del libro
- Titolo: Che cosa siamo, che cosa non siamo
- Autore: Gianluca Massimini
- Editore: Lampi di Stampa - Autopubblicato
- Data di Pubblicazione: 2015
- Collana: TiPubblica
- ISBN-13: 978-88-488-1800-1
- Pagine: 77
- Formato - Prezzo: € 9,80
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