30 gennaio 2016

Ruggine - Anna Luisa Pignatelli

Ruggine è un racconto che si inserisce magistralmente nel solco di una tradizione narrativa illustre. Libro dalla lingua evocativa, quasi poetica, narra la storia di emarginazione di una donna ormai anziana in un paese di poche anime, grette e crudeli, protagoniste di vicende aspre e orizzonti senza speranza. Sullo scenario di una Toscana letteraria e allo stesso tempo autentica, gli abitanti del piccolo nucleo al centro del dramma, commetteranno ogni tipo di angheria ai danni della donna, vittima suo malgrado di una vera e propria persecuzione a causa del suo passato. Il mistero di Ruggine, chiamata così per l’attaccamento a Ferro, un gatto che ora è l’unica compagnia di una vita altrimenti desolata, ruota attorno a un fatto torbido riguardante il proprio figlio, da tempo rinchiuso in una casa di cura per il suo comportamento violento. Da allora, nonostante i soprusi subiti, Ruggine è il demonio, la strega da cui guardarsi, messa al bando dalla comunità per la sua condotta illecita e punita per il suo atteggiamento schivo e fatalmente remissivo. Nonostante l’innocenza e la rassegnata accettazione di un destino avverso, la condanna sarà senza appello e ad emergere sarà unicamente la grande solitudine della donna fino allo straziante, paradossale epilogo nel rovesciamento di ogni senso di pietà e di giustizia.

Recensione

Un mondo claustrofobico e fortemente provinciale fa da cornice alla drammatica storia dell’anziana donna che a Montici chiamano Ruggine, solo perché è sola e ha alle spalle una storia disastrosa con un figlio dalle caratteristiche nettamente borderline, che lei stessa tende a rimuovere per non soffrire di nuovo il calvario. Ruggine è una donna che, nella sua sfortuna, regala una dimensione di indipendenza: può contare solo su se stessa e nonostante abbia dato prova di non essere un’eroina realmente protagonista della sua esistenza, si adopera con rassegnazione per la sopravvivenza, attendendo il giorno in cui anche lei, come Neri, suo marito, potrà esalare l’ultimo respiro.

Sebbene si tratti comunque di un testo breve, tra le sue pagine si condensano davvero migliaia di contenuti, afferenti quasi tutti all’animo umano: dalla ferocia, incarnata non solo nelle azioni di Loriano, quanto invece nell’ostilità del borgo che giudica la donna, la estromette e la rifiuta, obbligandola a cavarsela da sé e a ricercare aiuto proprio negli esclusi come lei, a iniziare dallo zingaro Zarco, ma per continuare proprio con il gatto Ferro che, come ogni animale, è capace di amare qualcuno scevro da qualsiasi condizionamento ambientale, o morale.
E proprio dal nome del suo animale deriva anche il suo essere definita “ruggine”: l’uno, sembra, senza l’altro non può vivere. Ma entrambe le entità invece dimostrano che possono sviluppare la loro storia in modo indipendente, in cui l’affetto è più bilanciato sul bisogno reciproco e sulla convenienza.

Altro tema forte è la solitudine della fascia anziana, quasi estremizzata nella situazione di Ruggine, e comunque agevolata da un enorme senso di chiusura dove tutti pensano ai loro interessi, prettamente pecuniari, di prestigio o anche solo di giudizio, tanto da vivere soli, senza contatti, in continuo controllo di sé ma soprattutto di quello che gli altri fanno.
In questo Ruggine è un’attenta osservatrice, riporta fedelmente ciò che combinano, come si comportano, e a parte difendersi non giudica, in modo sin troppo ingenuo, ma così facendo permette al lettore di mettere in evidenza tutte le contraddizioni di una società dove il bene e il male non hanno reale fondamento di giustizia, ma si basano solo sull’opportunità: Ruggine della sua vita è stata l’unica vittima, ma nonostante questo viene ricusata come carnefice, per quello che il figlio le ha fatto e di cui viene ritenuta responsabile, meccanismo che, nel mondo delle violenze di genere, è ben noto nel nostro Bel Paese.
Inoltre conosciamo la povertà, l’esclusione, la semplicità di una donna che si barcamena e si rivela spesso più saggia di chi la circonda e impariamo anche, durante la lettura, che la solidarietà come siamo portati a pensare in realtà non esiste, ma è sottomessa a tutte le sfumature che possono in qualche modo intaccarne gli ideali. Così come, in un’epoca dove sussiste la crisi del welfare nei servizi alla persona, lo stesso concetto di sussidiarietà che dovrebbe ausiliare anche gli attori sociali a portare benessere e conforto alle persone, in realtà risponde spesso a dinamiche differenti, rivelando l’estrema fragilità delle azioni, e soprattutto a volte l’inutilità degli interventi posti in essere per aiutare le persone. La stessa fine che fa la donna, alla conclusione della storia, è emblematica in tal senso.

Ruggine quindi assurge a quel genere di storie che portano chi legge a riflettere, a porsi delle domande su quanto ciò che siamo portati a credere sulle persone fragili, sia in realtà esatto. Lo stile dell’autrice si fa di sicuro notare: la prosa è scarna, ma comunque tendente al lirismo e in un certo senso elegante, forse troppo, tanto da non essere apprezzabile a tutti i palati. La gestione della trama è interessante, molto per i contenuti in essa espressi e per il continuo rimando al ricordo traumatico che trova una sua realizzazione nella dimensione quotidiana della donna, ma a tratti la sua risoluzione forse è troppo truce.
Infine il difetto maggiore della storia parrebbe risiedere nella sua gestione: laddove magari il lettore avrebbe avuto bisogno di maggior respiro, proprio per il continuo rimando alla speranza del domani per la donna, ci si scontra invece con un epilogo immediato, veloce, che lai stessa protagonista aveva immaginato. Si viene a generare un’accelerazione di ritmo che non lascia pienamente soddisfatti, perché ogni tassello si sistema al suo posto in modo anticipato, senza nessun guizzo che lasci presagire la rivalsa che ci si aspetterebbe.

Il maggior merito di questa lettura comunque rimane nel dare voce a una protagonista forte, proprio nel suo essere remissiva e rassegnata. Ruggine è un libro intenso, pieno di tutti gli aspetti che a volte non vogliamo vedere, e in quanto tale rimane un testo che lascia uno strascico indelebile nel lettore.

Giudizio:

+3stelle+

Dettagli del libro

  • Titolo: Ruggine
  • Autore: Anna Luisa Pignatelli
  • Editore: Fazi
  • Data di Pubblicazione: 2016
  • Collana: Le Strade
  • ISBN-13: 9788876258282
  • Pagine: 160
  • Formato - Prezzo: Brossura - € 16,00

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