Recensione
Non si può non provare empatia nei confronti di Fabiana, quattordicenne innocente che subisce una grave violenza suo malgrado, solo per essere stata fiduciosa verso il prossimo. Un ricordo talmente grave e pressante, che lei stessa fatica a farlo venire a galla, proprio all’inizio della storia: prova un sentimento di timore e di rifiuto per quanto accaduto. L’unica idea che le viene in mente è esprimere un desiderio a fior di labbra, con un soffio appena, affidandolo ai denti di leone, proprio come gli ha insegnato la nonna Maria. E da qui che passa il suo vissuto, la consapevolezza di quello che la tiene incollata in una mattina di scuola nei pressi di un prato, a ridosso del mare. La preoccupazione per i suoi genitori, che la staranno cercando ormai, per la sua vita, sperduta nelle pieghe di chissà quale anfratto. Nel contempo, passo per passo, il lettore ha modo di conoscere i colleghi di lavoro Aldo e Gigi. Due uomini che, per motivi differenti, si ritrovano ai margini sociali, in cerca di una rivalsa a essi stessi sconosciuta. O forse solo di custodire il loro terribile segreto.
In questo racconto lungo abbiamo modo di conoscere tre vite distinte, in qualche modo rimangono interconnesse sul filo del dolore e… del ricordo. La narrazione si snoda tra le paure della giovane, il rimorso di Gigi che inizia a vedere situazioni che non ci sono e il malessere di Aldo, che si trasforma, in fondo, nel mostro che ha solo nascosto dentro di sé e, alla luce dei suoi gesti, nemmeno troppo bene. È vero, questo testo viene presentato come un horror, ma proprio grazie alla sua evoluzione allegorica il lettore ragiona sulle vite di confine, su uomini che pensano di essere tali solo se rispondono in modo ossessivo ai loro bisogni fisiologici, di ragazzine che in qualche modo sanno di sembrare più grandi della loro età e che, anche se la questione le affascina e le gratifica, in realtà dimostrano appieno la loro fragilità non sapendo ancora bene che farsene di un corpo adulto. Il caso di Fabiana in questo è lampante, forse è stata un po’ troppo caricata di inesperienza, per non riuscire a distinguere le reali intenzioni dei suoi presunti carnefici, affidandosi a loro, nonostante una serie di campanelli di allarme avrebbero dovuto risuonare chiari. In apparenza proprio questo dettaglio potrebbe apparire una contraddizione: Fabiana non comprende con chi ha a che fare per poi scoprire la dura realtà o, se vogliamo, la lezione più grande: il mondo è marcio sino al midollo e si può contare solo su se stessi. Eppure basta aprire un giornale e ripercorrere la cronaca degli ultimi anni, per ricordarci di tante Fabiana come lei, che hanno subito gesti del genere. Perché in fondo, la vera psiche della giovane, forse, non può essere letta dalle lenti di un adulto.
La caratteristica maggiore del testo è il continuo rimando e girare attorno in modo circolare al dramma che si è consumato in una notte, sino a svelare al lettore come è andata a finire, e in cosa si è trasformato il desiderio della giovane. Il racconto viene proposto in uno stile corretto e spesso arricchito da costruzioni che spiegano e identificano sensazioni e intenzioni di chi agisce sulla scena, forse un po’ troppo per una struttura basata sui ricordi alternati, che rischia in alcuni passaggi di far perdere ritmo all’azione e di stemperare troppo la tensione horror per trasformarla in sentimenti correlati ai mali del nostro tempo.
Nel complesso la gestione della trama, che poi non è così complessa, sebbene risenta maggiormente nell’impianto e presenti qualche sbavatura a livello di formattazione (si è riscontrata la presenza di alcuni simboli non necessari in determinate parti del narrato), riesce comunque ad accompagnare il lettore sino alla fine, rendendo comunque l’esperienza di questo libro piacevole. La forza del tema trattato, inoltre, è ben ponderata, da non travalicare i limiti lasciandosi guidare dall’estrema delicatezza da un lato, e dal fervore di giudizio dall’altro. Alla fine ognuno riflette e trae da sé le proprie conclusioni, il compito del libro, quindi, alla fine viene assolto anche in questo caso.
La vendetta nel vento è un’opera che suscita interesse, presenta qualche difetto sulla scelta di voler utilizzare uno schema narrativo e uno stile di un certo spessore, ma esplica comunque una buona padronanza del fare narrativa, e nel contempo si rileva una lettura che lascia una scia emotiva senza dubbio d’impatto.
Giudizio:
+3stelle (e mezzo)Dettagli del libro
- Titolo: La vendetta nel vento
- Autore: Roberto Ciardello
- Editore: Autopubblicato
- Data di Pubblicazione: 2015
- ASIN: B01A1LSXJW
- Pagine: 108
- Formato - Prezzo: Ebook - € 1,90
0 Commenti a “La vendetta nel vento - Roberto Ciardello”
Posta un commento