Recensione
La storia si svolge nelle vicinanze del Pozzo del Corvo, un promontorio sul mare caratterizzato da una profonda voragine, teatro di varie tragedie, dove persone dotate di poteri medianici asseriscono di avere notato strane presenze. Non c’è quindi da stupirsi se, nonostante le difficoltà di accesso, il posto sia diventato meta di amanti dell’occultismo. È appunto durante un’escursione di un gruppo di persone, conosciutesi in internet su un forum di spiritismo, che un giovane facente parte del gruppo perde l’equilibrio e cade nel baratro. I partecipanti a quell’incontro decidono non solo di non denunciare l’accaduto ma, affinché nessuno possa collegarli all'incidente, di sciogliere il gruppo cancellando anche il forum da internet, se non che Elena, la protagonista del racconto, continua a essere perseguitata dal rimorso anche a distanza di anni dall'incidente fino a trasferirsi in una abitazione non distante dal "luogo del delitto", sperando questo l'aiuti a superare il suo trauma .
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Poiché il mondo è piccolo, la donna ritroverà quali vicini di casa proprio alcuni componenti del disciolto gruppo spiritista di cui aveva fatto parte, mentre avvenimenti tragici continuano a verificarsi a coloro che risiedono nelle vicinanze.
L’autrice riesce senza dubbio a creare la giusta atmosfera di aspettativa mescolando giallo a fenomeni paranormali ma, per quanto la storia risulti intrigante e ben scritta, credo che sarebbe stato opportuno da parte dell’autrice una maggiore vivacità nella caratterizzazione dei personaggi che, monotematici nelle loro argomentazioni, risultano decisamente poco accattivanti ad iniziare da Alessio, innamorato di Elena, talmente noioso da chiedersi come possa una donna sentirsene attratta.
Non è esente da critiche anche la protagonista che assume sempre comportamenti incoerenti. Dice di voler stare il più lontano possibile dal luogo dell’incidente ma poi vi si trasferisce, vorrebbe in seguito andarsene ma rimane, non vorrebbe incontrare i componenti del gruppo ma poi li cerca, chiede il sostegno di un avvocato ma non ne segue i consigli e via di seguito. Una persona che si crogioli nel proprio senso di colpa, poi, risulta a lungo andare irritante, tanto più che la morte della vittima, oltre che essere involontaria, appare un chiaro atto di legittima difesa. In definitiva, chi rimane tutto il giorno a coltivare la propria accidia non è destinato a suscitare simpatie. Nel complesso sono proprio i cosiddetti “cattivi” a suscitare maggiore curiosità, non fosse altro per la ironica goffaggine mostrata nella loro perfidia.
Se il ritmo nella prima parte del romanzo, dove la protagonista continua a battersi il petto in un continuo “mea culpa”, risulta un po’ lento, in compenso il finale è decisamente travolgente con una girandola di colpi di scena.
L’intreccio è abbastanza solido, tanto che potrebbe reggersi anche senza la componente surreale, che svolge prevalentemente una funzione di catalizzatore della storia e concorre a creare un’atmosfera più cupa e misteriosa. Risulta però forzato l'indulgere della protagonista nel suo senso di colpa.
Nel complesso il romanzo risulta intrigante e originale, e se l’autrice si fosse prestata a rendere più spumeggianti i vari personaggi, troppo ingessati nel loro ruolo, sicuramente il giudizio sarebbe stato migliore.
Giudizio:
+3 stelle+Dettagli del libro
- Titolo: Bagliori nel buio
- Autore: Maria Teresa Steri
- Editore: Autopubblicato - distribuito Amazon
- Data di Pubblicazione: 2015
- ISBN-13: 1517789419
- Pagine: 357
- Formato - Prezzo: Kindle - Euro 1,99
Bravissima Maria teresa Steri.
Ho letto questo romanzo con vivo interesse :)