Agosto è alle porte e, un po' in ritardo (ma siamo sicuri che molti di voi le ferie ancora le aspettano e le sospirano), vi proponiamo una serie di libri che secondo noi dovreste leggere quest'estate.
Se siete tra coloro (pochi) che ancora non l'hanno letto, l'estate può essere il momento giusto per recuperare questo brevissimo saggio divulgativo di Carlo Rovelli, Sette brevi lezioni di fisica (Adelphi), un libretto di 79 pagine che tenta di spiegare al grande pubblico alcuni dei capisaldi della fisica moderna. Non fatevi spaventare, il libro è accessibile e soprattutto si rivela spesso come una sorta di raccolta di piccoli rompicapi che sfidano il nostro intelletto e la nostra percezione (lo sapevate che l'elettrone dell'atomo se non osservato e non in collisione con altri elettroni “non è in un luogo”? e che lo spazio è curvo, non piatto, e la linea più breve tra due punti è una curva?). Certo non vogliamo farvi credere che si tratti di una lettura leggera, ma sicuramente affrontabile e intrigante, ottima per quando si ha molto tempo libero.
Sempre di Fazi è il prossimo consiglio, un classico che in pochi avranno letto perché solo di recente è stato tradotto nella nostra lingua: stiamo parlando di Villette, ultimo romanzo di Charlotte Brontë, autrice del famosissimo Jane Eyre. Ancora la storia di una donna sola, indipendente, dal carattere indomabile, eppure profondamente diverso dall'illustre predecessore, Villette è protagonista di una seria campagna di rivalutazione negli ultimi anni, nella quale si è spesso arrivati a ritenerlo migliore di Jane Eyre. Non perdete quindi questa occasione per riscoprirlo.
E poiché d'estate un buon giallo non può mancare vi suggeriamo di non farvi sfuggire il bestseller del momento: La ragazza del treno di Paula Hawkins (Piemme), thriller che in partenza ricorda un classico di Agatha Christie (Istantanea di un delitto) ma che poi si avvia bene presto lungo al sua strada fatta di verità apparenti e false impressioni, in cui il lettore è vittima quanto i protagonisti della vicenda.
Meno attuale, ma non certo meno valido, è Olive Kitteridge (Fazi Editore), premio Pulitzer nel 2009, una raccolta di 13 racconti collegati tra loro che ricostruiscono un mosaico della cittadina costiera di Crosby, nel Maine, e che in qualche modo ruotano tutti attorno alla figura dell'energica ma dura Olive. Lo sguardo acuto di Elizabeth Strout scatta istantanee di vita privata in diversi momenti di un arco trentennale, fotografando soggetti di ogni età, sesso e condizione sociale che si dibattono tra le grige onde del loro male di vivere. Curiosità: l'anno scorso ne è stata tratta una bella (e cupa) miniserie tv in quattro episodi trasmessa dalla HBO e interpretata da Frances McDormand.
Altra lettura affascinante è senza dubbio Ci rivediamo lassù di Pierre Lemaitre (Mondadori), romanzo picaresco che narra la vita di espedienti di due giovani reduci della Prima Guerra Mondiale: Albert, ex impiegato un po' troppo attento a ciò che lo circonda e per questo seppellito vivo dall'ambizioso tenente Henri d'Aulnay-Pradelle, ed Édouard, che per tirarlo fuori è stato investito dall'esplosione di una granata perdendo la metà inferiore del viso. Il dissacrante Lemaitre, dopo un inizio canonico che ricorda le trincee di E.M. Remarque, avvince il lettore in un romanzo dal sapore dickensiano che stempera i gravi motivi del reinserimento dei reduci in società e dei profittatori di guerra con una feroce ironia che bersaglia proprio tutti.
Ed è difficile non sentire l'estate leggendo Quella sera dorata di Peter Cameron (Adelphi): sullo sfondo di un Uruguay spazzato dal vento estivo di una sera di gennaio, Omar Razaghi, giovane studioso di letteratura, arriva nella sperduta e fatiscente dimora di Ochos Ríos. La sua borsa di studio è legata alla biografia di Jules Gund, autore di un capolavoro trascurato, la cui autorizzazione gli è stata negata via lettera dai suoi eredi testamentari: questi sono Adam, il fratello, vecchio omosessuale che ha legalmente adottato il suo amante thailandese; Caroline, la moglie tradita e negletta; e Arden, l'amante da cui ha avuto una bambina, Porzia. I tre, pur divisi da un reticolo di rimpianti, gelosie e vecchi rancori, rimangono aggrappati a Ochos Ríos e al ricordo di Jules Gund. Sarà grazie all'incontro con questi strambi personaggi che Omar prenderà coscienza di sé e del suo posto nel mondo.
Dall'Uruguay contemporaneo all'Argentina dei desaparecidos, passiamo al prossimo -più complesso e impegnativo- consiglio: Purgatorio di Tomás Eloy Martínez (Edizioni del Sur), una storia su più piani narrativi che inizia con un evento straordinario: Emilia Dupuy, sessantenne, rincontra in un ristorante il marito Simón, scomparso da trent'anni dopo pochi, felici mesi di matrimonio, giovane come lo era stato al momento del suo arresto. A raccontare questa incredibile storia è un anonimo narratore-scrittore che, alternandosi a una generica voce in terza persona - forse, a ben vedere, sempre sua - che narra episodi della vita passata di Emilia, testimonia i suoi incontri con la protagonista donandole una presenza corporea. Un racconto racconto intenso, storico e insieme allegorico, che non offre risposte ma solo domande.
E per letture un po' più leggere, ecco un fantasy di puro intrattenimento: Le spade dell'imperatore di Brian Staveley (Gargoyle Editore). Si tratta di un romanzo particolarmente riuscito (almeno questo volume, il primo di una trilogia ancora in corso) narrato da tre voci narranti: Kaden, Valyn e Adare, i tre figli dell'Imperatore Sanlitun, assassinato a tradimento. Mentre Kaden, l'erede al trono, da anni viene istruito dai monaci shin nelle Montagne delle Ossa, Valyn si addestra sulle Isole Qirin per diventare un membro del più feroce corpo di guerrieri delle terre conosciute. Adare, rimasta a palazzo in qualità di Ministro delle Finanze, si muove invece sul campo minato della diplomazia, e mentre i fratelli cercano di sopravvivere a più concrete minacce è l'unica a poter indagare sull'assassinio del padre. I personaggi ben caratterizzati e la trama solida, uniti a un buon stile e a un'ambientazione curata, ne fanno uno a mio parere uno dei migliori fantasy degli ultimi anni.
E infine, per spaziare un po' tra i generi con un solo volume (in realtà due): La principessa e la regina e altre donne pericolose e La ragazza nello specchio e nuove storie di donne pericolose. Si tratta delle due parti in cui è stata divisa la corposa antologia Dangerous Women, curata da Gardner Dozois (fondatore di "The Year's Best Science Fiction Anthologies" ed ex editor di "Asimov's Science Fiction") e da G.R.R. Martin, che ha come filo conduttore - appunto - la presenza di forti e pericolose figure femminili, non sempre protagoniste. Alla raccolta, che accosta fantasy, fantascienza, mystery e storia, hanno collaborato lo stesso Martin, con un lungo e bellissimo racconto ambientato centinaia di anni prima delle Cronache, e altri nomi noti come Joe Abercrombie, Joe Lansdale, Robin Hobb, Lev Grossman, Diana Gabaldon, Brandon Sanderson e molti altri.
Purgatorio fa parte della mia wish list da tempo immemore, speriamo di riuscire a leggerlo quest'estate! E sono molto curiosa di leggere Olive Kitteridge! Non ho ancora visto la miniserie proprio per gustarmi meglio il libro.