Recensione
Se dovessi fornire un esempio di "giallo classico", Aspettando buone notizie sarebbe probabilmente l'ultimo libro a venirmi in mente. Nei thriller tradizionali, siano essi stati scritti 50 anni fa o il mese scorso, la trama si snoda interamente attorno alle indagini del detective protagonista che nell'ultimo capitolo presenta, con una dose di colpi di scena variabile a seconda dell'abilità dell'autore, la soluzione del delitto che si è abbattuto su personaggi e lettori nelle prime pagine del romanzo. Fatta esclusione per l'investigatore che domina la scena, lo sviluppo dei personaggi è solitamente uno dei punti deboli di molti gialli, anche se usciti dalla penna di autori blasonati, poiché tendono ad affidarsi a figure stereotipate funzionali alla realizzazione dell'enigma.
Aspettando buone notizie, al contrario, deve il suo fascino principalmente ai suoi protagonisti e al modo in cui Kate Atkinson li presenta.
Dopo un prologo cruento, che porta i lettori indietro di trent'anni per essere testimoni di un brutale triplice omicidio nella campagna inglese, il racconto torna al presente introducendoci nella vita delle figure chiave della vicenda, ondeggiando da una figura all'altra senza che nulla di delittuoso accada fino quasi a metà della storia.
Ritroviamo così l'ex-militare, ex-poliziotto, ex-investigatore privato Jackson Brodie, già protagonista di due precedenti romanzi della Atkinson pubblicati da Einaudi(I casi dimenticati e Un colpo di fortuna) mentre per questo terzo romanzo la serie passa nelle mani di Marsilio. Brodie, in vaiggio per motivi squisitamente personali e non proprio nobilissimi, si ritrova letteralmente catapultato nel bel mezzo degli eventi dal vagone di un treno deragliato tra Londra e Edimburgo.
La disgrazia lo riporta fra le braccia di una vecchia conoscenza sua e dei lettori, la poliziotta Louise sua precedente fiamma ora alle prese con un matrimonio contratto senza troppa convinzione e un marito così perfetto da diventare irritante.
Ma non sono né Jackson né Louise i veri investigatori di questo giallo; assurdamente e in modo quasi involontario entrambi finiscono per fare da spalla a qualcuno molto più agguerrito di loro, l'orfana sedicenne Reggie Chase, disperatamente determinata a scoprire che fine ha fatto la sua adorata datrice di lavoro, Joanna Hunter, unica sopravvissuta della tragedia avvenuta trent'anni prima e ora forse vittima di un nuovo crimine.
Il crimine però, sembra essere solo marginalmente al centro dei pensieri della Atkinson, che alternando il punto di vista dei quattro personaggi principali appare impegnata in un'approfondita indagine sul matrimonio, le molteplici variazioni del rapporto genitori e figli e l'ambiguità dell'indipendenza femminile. Si tratta di quattro realtà in apparenza lontanissime che gli eventi, lenti ma inesorabili, porteranno a incrociarsi e a intersecarsi attraverso una serie di coincidenze dal sapore dickensiano affascinanti e soddisfacenti nella loro imprevedibilità.
La maestria narrativa della scrittrice britannica garantisce il pieno coinvolgimento del lettore, trasformando in mystery ogni aspetto della storia, dal tormentato girovagare di Brodie alla disastrata vita famigliare di Reggie. Il riferimento a Dickens non è casuale, la Atkinson ha più volte dimostrato di esserne una fan e qui i richiami si fanno più espliciti nella figura di Reggie, moderna Oliver Twist, di cui sogna di condividere il destino. Inutile dire che questa ragazzina brillante, piena di risorse e sfrontata è il personaggio migliore del romanzo e facilmente sorpassa in simpatia il povero Jackson, la cui sfortuna fantozziana raggiunge culmini impensabili e la disincantata Louise, un po' troppo acida per ispirare davvero comprensione.
In definitiva l'autrice è riuscita in un'impresa più unica che rara, ovvero quella di scrivere un giallo in grado di convincere sia gli amanti del genere sia coloro che normalmente guardano a questo tipo di storie con diffidenza ritenendole troppo superficiali. Troppo spesso infatti, chi tenta di dare spessore psicologico a un racconto investigativo finisce per trascurare il lato mystery, proponendo enigmi dalla soluzione troppo ovvia o, peggio, totalmente sconclusionati. Kate Atkinson non fa questo errore, il suo impianto narrativo è solido e accattivante seppur parzialmente sorretto da una serie di coincidenze che non sono frutto di incapacità o inesperienza ma volutamente ricercate, una strizzatina d'occhio ai lettori, una sfida a cogliere le citazioni e a divertirsi anche in un racconto di suspense.
Giudizio:
+4stelle+Dettagli del libro
- Titolo: Aspettando buone notizie
- Titolo originale: When Will There Be Good News?
- Autore: Kate Atkinson
- Traduttore: Ada Arduini
- Editore: Marsilio
- Data di Pubblicazione: 2015
- Collana: Farfalle
- ISBN-13: 9788831720359
- Pagine: 378
- Formato - Prezzo: Brossura - Euro 18,50
- I casi dimenticati (Case Histories, Einaudi, 2007)
- Un colpo di fortuna (One good turn, Einaudi, 2009)
- Aspettando buone notizie (When Will There Be Good News?, Marsilio, 2015)
- Started Early, Took My Dog (2010, ancora incedito in Italia)
Abbastanza divertente, abbiamo pubblicato due recensioni, elogiative, e abbastanza simili nella stessa giornata.