Però sa che lei ha bisogno di protezione e, incredibilmente, sente che lui può esserle di aiuto. Non importa se finirà nei guai e dovrà nascondersi per mezza Roma, inseguito da una banda di criminali. Smilzo non è uno sprovveduto, e con l’aiuto di un’improbabile squadra costituita da un prete e da un attempato professore universitario (per non parlare di un saccente chihuahua) riuscirà a cambiare il destino della bambina e anche il suo.
Recensione
Un racconto ambientato a Roma, di genere tra il poliziesco e l'urban thriller, vede come protagonisti un barbone, che nella sua vita precedente è stato un broker finanziario in stile 'yuppie' ed è finito sotto un ponte per motivi misteriosi, perdendo tutto, da amicizie a vita di lusso, e una bambina di pochi anni, ancora incapace di parlare – riesce solo a pronunciare, con grande tempismo, un'esclamazione ingiuriosa – che sembra essere rimasta da sola dopo una rapina in un supermercato in cui la presunta madre rimane uccisa.
La coppia che ne viene fuori, il barbone e la bambina per parafrasare il titolo di una nota canzone, è ad alta intensità e crea il livello di lettura più interessante e ricco di umanità della storia: la bambina, nella sua innocenza e impotenza, riesce a far riemergere la persona che sembrava sparita, sepolta dagli strati di sporcizia del senzatetto. L'inedita alleanza, quella dello Smilzo e della poppante, che riesce a dribblare una serie di intrighi e trame sospette e coinvolge altri personaggi altrettanto insoliti, come il sacerdote dallo spirito molto pragmatico che gestisce un ricovero per clochard e un duo di poliziotti che indagano sulle rapine, presto si rende conto di essere al centro di un progetto criminale complesso e infido.
La bambina infatti ha un tatuaggio su un fianco e attraverso le indagini dell'irascibile ispettore Curreri si scopre che in realtà conteneva indicazioni sull'identità della bimba. Emerge un oscuro retroscena che collega la piccola all'erede orfana di un impero finanziario e costringe la strana coppia a nascondersi e a difendersi da tentativi di rapimento e di eliminazione fisica.
Una Roma anonima, lontana dai monumenti e dagli squarci da cartolina, ben descritta nel suo volto umano, fa da sfondo insolito alla fuga dei due protagonisti, aiutati da varie mani tese, anche inaspettate, come un mondo originale e vivo che si nasconde dietro le visioni oleografiche del Colosseo e del Cupolone. Così pure la tecnica narrativa , sicura ed efficace, alterna i vari filoni della trama con un ritmo rapido ed efficace, quasi da scene televisive. In effetti l'autrice riesce a utilizzare le sue abilità di sceneggiatrice scafata al meglio, creando un succedersi di riprese che permettono a chi legge di seguire la vicenda quasi come dentro un film.
Questo però costituisce anche il limite del libro: nella logica 'svelta' di un copione cinematografico resta poco spazio, nella scrittura, per l'approfondimento dei personaggi, che rimangono piuttosto appiattiti, quasi a due dimensioni, e per capire alcuni punti della storia, che risultano frettolosi, come la parte ambientata nella clinica, la fuga della madre della bambina, lì tenuta prigioniera, il ruolo dell'avvocato Brandt, statico sullo stereotipo dello squalo approfittatore, e anche sulla conclusione superficiale, in cui d'emblée troviamo lo Smilzo in un paradiso fiscale caraibico, tornato in possesso delle sue ricchezze, senza che si capisca bene come.
Giudizio:
+2stelle+ (e mezzo)Dettagli del libro
- Titolo: Se ho paura prendimi per mano
- Autore: Carla Vistarini
- Editore: Corbaccio
- Data di Pubblicazione: 2014
- Collana: Narratori
- ISBN-13: 9788863808032
- Pagine: 236
- Formato - Prezzo: cartonato - Euro 14,90
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