Recensione
I vampiri nella Hollywood degli anni Trenta? Devo ammettere che ero rimasta abbastanza perplessa (temevo una sorta di Twilight che, per quanto mi riguarda, non è proprio uno dei miei libri preferiti) ma la curiosità ha avuto il sopravvento e ho cercato di lasciarmi trasportare dal racconto mettendo in un cantuccio i pregiudizi.
La maggior parte del libro segue le vicissitudini di poveri attori (ma anche registi, tecnici, cameramen) che devono fare i conti con la sete di sangue che li rende disposti a fare (quasi) qualunque cosa. Ci sono tutte le tipologie di esseri assetati di sangue che la finzione narrativa ha partorito: il bel tenebroso che apprezza i vantaggi del nuovo stato, la femme fatale che ricorre al suo fascino per ammaliare le potenziali vittime, l’uomo misterioso che si tormenta per il peso della maledizione che sembra perseguitarlo e molti gli altri che, tra alti e bassi, cercano di dare un senso a ciò che gli accade, adattandosi alle loro nuove esigenze.
Leggo, leggo, leggo e mi chiedo dove vuole andare a parare l’autore: perché, mi dico, se ha deciso di ambientare una storia di vampiri nella Hollywood dorata degli anni ’30 un motivo ci sarà, qualcosa vorrà pure significare!
Non sono riuscita a trovare una risposta a questa domanda, ma ho apprezzato l’attenta ricostruzione dell’ambiente e la capacità di inserire la vicenda nelle vite reali delle grandi icone del cinema muto (la maggior parte delle quali a me sconosciute: per fortuna che c’è Wikipedia!)
Non ho trovato tensione nel racconto (ma non credo fosse nell’intento dell’autore) e per buona parte la vicenda è abbastanza lenta, con un colpo di scena che era nell’aria e quasi prevedibile.
L’aspetto migliore del libro è la sottile ironia che viene fuori negli ultimi capitoli: nella realtà ci sono più mostri di quelli che può generare la fantasia umana e questi mostri si chiamano: opportunismo, ostracismo, pregiudizio, depressione. Nessun vampiro può vincere la concorrenza con chi sfrutta a proprio vantaggio la sofferenza altrui, nessuna strega può gettare malefici altrettanto potenti quanto le etichette che vengono affibbiate sulla base dell’invidia e del pregiudizio, nessun nemico è così dannoso quanto la sofferenza inespressa che oscura la voglia di vivere.
A conclusione del romanzo la vera grande sorpresa: un racconto horror in piena regola, purtroppo interrotto a metà (continua su un altro libro dell’autore), che in poche pagine mi ha fatto provare la tensione e la curiosità che ho cercato per tutto il romanzo e che non ho trovato.
Giudizio:
+3stelle+Dettagli del libro
- Titolo: L’estate segreta di Babe Hardy
- Autore: Fabio Lastrucci
- Editore: : Dunwich Edizioni
- Data di Pubblicazione: settembre 2014
- Collana: Ritorno a Dunwich
- ISBN-13: 9788898361991
- Pagine: 214
- Formato - Prezzo: brossura - Euro 9,90
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