1 gennaio 2015

Bilancio del 2014 - Speciale nuovo anno

Cari lettori, oggi è il primo giorno del 2014 ed è tempo di bilanci: ma come si può istituire il bilancio di un anno di letture di più di dieci persone? Per rendere l'idea, un po' di numeri: quest'anno abbiamo recensito 220 libri, pubblicato 144 articoli di varia natura, e intervistato 4 autori. Abbiamo pubblicato diversi approfondimenti e articoli d'opinione, infittito le news, e, orfani di Listopia (che non escludiamo torni con aggiornamenti o nuovi generi), abbiamo proseguito con i nostri Speciali, che probabilmente ci terranno compagnia anche quest'anno.
Come facciamo ormai da anni, abbiamo stilato una lista rappresentativa di libri che ci sono piaciuti particolarmente. Quest'anno salteremo la sezione dei libri con voto minimo per il mancato raggiungimento delle cinque unità (che sia un buon segno?). Ecco dunque che vi riproponiamo dieci recensioni secondo i due criteri che seguono:


+5stelle+ Cinque dei libri più belli recensiti quest'anno +5stelle+


Una donna di Sibilla Aleramo - Feltrinelli
Scrive Daniele:

«Il titolo è un manifesto programmatico: per Una donna la Aleramo racconta se stessa e la propria condizione come sineddoche della donna di inizio '900. Una donna come la Donna, soggiogata e umiliata in una società maschilista e bigotta.
Leggere una "Weltanshauung" così moderna e fresca in un romanzo d'esordio del 1906 fa riflettere sui passi fatti per colmare il divario con l'odierno e non solo: notare come molti dei soprusi denunciati dall'autrice ancora siano difficili da sradicare arriva a far indignare il lettore.»

Amatissima di Toni Morrison - Sperling&Kupfer
Scrive Morwen:

«Un romanzo gotico che è anche un romanzo di formazione, in cui i ricordi tornano letteralmente a tormentare gli abitanti del 124 prendendo la forma di una ragazza, Amata, che è contemporaneamente la reincarnazione della figlia bambina di Sethe, uccisa dalla madre per troppo amore, ma anche della madre di lei che aveva affrontato la traversata dall'Africa e di tutti i neri uccisi a causa della schiavitù. Un'entità avida di riconoscimento e affetto, che monopolizza gradualmente l'attenzione della madre e della sorella fino a chiuderle in un bozzolo che le separa da tutti e che è difficilissimo da abbandonare, per senso del dovere e senso di colpa.»

Il mondo del ghiaccio e del fuoco di G.R.R. Martin, E.M. García Jr., L. Antonssen - Mondadori
Scrive Sakura:

«Il mondo del ghiaccio e del fuoco vale assolutamente l'acquisto, soprattutto per le eccezionali illustrazioni interne al volume. I fittizi compilatori, inoltre, scrivono durante il regno di Robert Baratheon, pertanto è assolutamente privo di spoiler, anche se suppongo che risulterà di ben minore interesse per quei lettori così poco appassionati da essere ancora indietro nella lettura della saga.»

Non dirmi che hai paura di Giuseppe Catozzella - Feltrinelli
Scrive Degof:

«In tempi come questi, dove non è facile affrontare a qualsiasi livello tematiche come quella in cui affonda le mani Catozzella senza cadere di qui o di là della barricata, Non dirmi che hai paura ha il merito di prendere il lettore per mano portandolo in un inferno di verità lasciandogli però il cuore pulsante. E se c'è un limite del libro, un limite vero, è la fine di Samia. Perché chi lo legge ne avrebbe voluto un'altra, avrebbe fatto qualunque cosa per averne un'altra.»

Il bambino di Budrio di Angela Nanetti - Neri Pozza
Scrive Cattivissimaprof:

«La scrittura della narrazione vera e propria fila via sicura, senza intoppi o incertezze, offrendo a chi legge un saldo corrimano per percorrere il lungo e impervio scalone della storia che si va svolgendo. Non manca di essere compiuta e rigorosa, senza però rinunciare a essere accogliente, come ogni libro che voglia invitare le persone a leggerlo, a entrare in lui: il lettore avanza senza timore, trova il proprio posto e si accomoda, pronto a lasciarsi stupire.»



+5stelle+ Piccoli e medi editori a cinque stelle +5stelle+

Collettivo Zampalù di Federico Bagni - Autodafé
Scrive Patrizia:

«Il principale pregio del romanzo di Federico Bagni, per me, è proprio la capacità di creare dei personaggi assolutamente verosimili, che si possono incontrare nel luogo di lavoro, nelle esperienze di volontariato, o, almeno in parte, guardandosi allo specchio. Tutti i personaggi hanno una caratterizzazione psicologica complessa, nessuno di essi appare stereotipato, neanche quelli di cui conosciamo solo alcuni aspetti. In particolare mi è piaciuta la descrizione del centro diurno e dei suoi frequentatori: l’ho trovata assolutamente realistica, senza alcun cedimento alla semplificazione dell’immigrato buono contrapposto ai cattivi che non lo accolgono o viceversa dello straniero ingrato che rifiuta l’integrazione.»

Non temere e non sperare di Yehoshua Kenaz - Giuntina
Scrive Mara:

«Il piccolo/immenso universo kenaziano è, ancora una volta, rappresentato da un variegatissimo mosaico di personaggi, ciascuno con la propria storia. Ci sono i Sabra e gli immigrati di fresca data a Tel Aviv o Gerusalemme; i Sefarditi di umili origini squadrati dall’alto in basso dagli Ashkenaziti, convinti di aver in monopolio il titolo di Padri Fondatori; i sopravvissuti alla Shoah, osservati con una certa diffidenza: siamo diversi anni prima del processo Eichmann, il drammatico momento in cui i sopravvissuti all’Indicibile e gli Ebrei nati e cresciuti in Eretz Yisrael, forti e abbronzati, si guardarono, forse per la prima volta davvero, negli occhi. Gli istruiti e gli ignoranti; tutti inseriti in quel formidabile amalgama rappresentato, fin dalla nascita dello Stato, dalle Forze Armate.»

unastoria di Gipi - Coconino
Scrive Tancredi:

«La parola è un elemento che compare poche volte: elemento essenziale nella vicenda della prima guerra mondiale, elemento di confusione nel presente, espressa graficamente in maniera confusa, volutamente illeggibile. Meno l'autore usa la parola scritta e più si avverte quanto ha realmente da dire, in un sovvertimento che ovviamente predilige la profondità espressiva dell'immagine dipinta e della sua semantica, con le coppie opposte di pieno/vuoto, colore/bianco e nero, chiaro/scuro, per non parlare delle metafore naturali.»

I luminari di Eleanor Catton - Fandango
Scrive Valetta:

«Una volta afferrato il senso, il fascino del romanzo duplica, le interazioni tra i personaggi acquistano tutto un nuovo significato, così come i personaggi stessi che riflettono la loro controparte astrale in carattere e comportamento. Il lettore è quindi contemporaneamente sfidato e affascinato, completamente avvolto nella prosa della Catton che, oltre a essere magnificamente in armonia con l'ambientazione ottocentesca, si dimostra ricca, potente e caratterizzata da un'ottima capacità descrittiva e di approfondimento psicologico, cosicché i protagonisti conquistano facilmente il pubblico e il libro non rimane solo un freddo rompicapo.»

Il letto di Frida di Slavenka Drakulić - Elliot
Scrive Cattivissimaprof:

«Grazioso e inatteso dono, questo romanzo breve, a firma di Slavenka Drakulić, giornalista e scrittrice croata. Il racconto è quello di una vita famosa, difficile ed estrosa: la vita di Frida Kahlo. Narrato dall’infanzia beata al momento dell’inizio della malattia, fino all’incidente terribile che la colpisce e la lascia devastata e piena di dolori lancinanti, che la perseguiteranno per tutta la vita. Intorno a lei si muovono le figure dei genitori; delle sorelle, in particolare Cristina, che le starà accanto per assisterla; del Maestro Diego Rivera, suo mentore artistico e suo grande amore. Gli amori, le vittoria, i dolori, la solitudine, fino al triste epilogo a quarantasette anni.»

Ringraziandovi ancora una volta - calorosamente - di averci seguito per tutto il 2014, ci auguriamo che continuerete a farlo anche quest'anno. I nostri buoni propositi? Continuare a offrirvi il meglio che possiamo, come sempre.


Lo staff della Stamberga

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