26 novembre 2014

Le mie due vite - Jo Walton

Patricia ha dei ricordi molto confusi del suo passato. Le immagini dell’adolescenza sono nitide e intatte, ma dopo cosa è successo?
Ha sposato Mark ed è stata moglie e madre come le sue coetanee, oppure ha scelto di amare liberamente la sua compagna Bee sfidando tutti i pregiudizi? Davvero le sue scelte hanno influenzato il destino del mondo al punto di farlo diventare contemporaneamen­te un posto meraviglioso in cui vivere e il palcoscenico di atti terribili?
Patricia non lo sa. Non sa come sia possibile ricordare di essere stata sia Trish sia Pat. Le sfugge qualcosa, è “molto confusa” come annotano i medici sulla sua cartella clinica. E tuttavia deve tentare di rimettere insieme i frammenti per capire chi è stata in realtà…
Due incredibili versioni della storia del XX secolo diverse dalla nostra, due possibilità di vita vissute dalla medesima donna, in cui, come nell’effetto farfalla, le conquiste personali hanno il potere di cambiare i destini di molti altri allo stesso modo in cui il battito d’ali di una farfalla può provocare un uragano dall’altra parte del mondo

Recensione

Sliding Doors o The Butterfly Effect? Uno sguardo superficiale a questo romanzo potrebbe portarci a riassumerlo brutalmente come una combinazione di questi due famosi film; si tratterebbe però di una considerazione sommaria che non rende per nulla giustizia alla grazia e alla perspicacia dello stile di Jo Walton.
Se vi è già capitato in passato di leggere Un altro mondo, romanzo con cui questa autrice ha ottenuto l'ambito Premio Hugo, saprete che l'approccio della Walton al fantasy è sempre discreto e appena accennato, molto più propenso a instillare dubbi nel lettore che a fornire risposte. Non vi sarà nemmeno sfuggita l'abilita della scrittrice inglese nel trasformare la descrizione della quotidianità dei suoi personaggi in qualcosa di significativo e avvincente.

Questo è ciò che accade anche in Le mie due vite, ove la Walton di fatto riassume in trecento pagine la vita di due donne che sono in realtà un'unica persona, Patricia, alla quale l'autrice assegna due destini opposti in base alla scelta della protagonista di sposare o meno in giovane età il fidanzato del college.
Da quel fatidico momento la vita di Patricia si divide in due flussi che scorrono paralleli, toccando alcuni traguardi comuni (i figli, le malattie) in mezzo a molte importanti differenze (da una parte l'aspettano un marito opprimente e una vita di rinunce, dall'altra una compagna disposta a donare amore e rispetto oltre che la realizzazione professionale) sulla scia di quanto ci capita di vedere in alcuni sceneggiati tv, popolati da nascite, amori, matrimoni e disgrazie varie. Ciò che colpisce maggiormente è che la felicità della protagonista sembra seguire un cammino opposto a quello del resto dell'umanità: l'esistenza in cui Patricia è più felice infatti è anche quella in cui il mondo sembra andare a rotoli, precipitato in un abisso di egoismo e violenza, mentre la dimensione in cui la donna deve sacrificare sé stessa è anche quella in cui prevale uno spirito pacifista e umanitario che vede la graduale scomparsa di ogni forma di discriminazione. Davvero la scelta di vita di una donna qualunque può condizionare il destino dell'intera umanità? Può il battito d'ali di una farfalla qui e ora causare un uragano dall'altra parte del mondo?
L'autrice abbastanza prevedibilmente non dà risposte chiare e in modo un po' deludente decide di non far mai incrociare le due vite della protagonista, lasciandola nelle ultime pagine alle prese con una nuova, fondamentale scelta.

Le due storie scorrono fluide dando al lettore la possibilità di affezionarsi ai personaggi nonostante la Walton offra qui un approfondimento psicologico molto limitato, presa com'è dal suo sforzo biografico (riassumere ben due vite in 300 pagine non è cosa da poco), e nonostante l'atteggiamento un po' passivo di Patricia, la quale tende a farsi trascinare dagli eventi, un po' come la Gwineth Paltrow di Sliding Doors (ma per fortuna senza le sue irritanti smorfiette).
Il punto debole del racconto è, a mio parere, il fatto che le due vite alternative siano praticamente tagliate con l'accetta: la repressione castrante del matrimonio contrapposta alla libertà di una vita anticonvenzionale, un socialismo altruista contrapposto a un conservatorismo oppressivo, un mondo pacifico contrapposto al disastro nucleare. Sebbene condivida la maggior parte dei valori che la Walton indica come positivi, non ho potuto non trovare questa caratterizzazione in bianco e nero, del tutto priva di chiaroscuri un po' irritante e facilona così come alcuni nodi essenziali della vita dei protagonisti sono stati trattati un'incredibile superficialità in nome di una necessaria brevità. Al di là del fatto che trovo un po' antiquato e immaturo il pensiero che una donna possa veramente realizzarsi solo in assenza dei maschi, l'autrice esibisce qui lo stesso atteggiamento un po' freddo e distaccato rispetto a eventi che la maggior parte di noi troverebbe drammatici o comunque destabilizzanti. Così se uno stupro viene liquidato con una scrollata di spalle, la scoperta che la propria figlia diciassettenne è incinta viene accolta con un pratico "prosegui pure con la tua vita, ti aiuterò io ad allevare tuo figlio" e quando uno dei personaggi principali subisce una gravissima mutilazione, il dolore è quasi subito accantonato in favore della pianificazione dell'installazione di un montascale in casa.

In occasione di Un altro mondo avevo avuto modo di intervistare Jo Walton in merito ad un episodio di pedofilia e incesto narrato nel suo romanzo e anche in quell'occasione la scrittrice aveva confermato il suo pensiero secondo cui non tutte le donne reagiscono a questo tipo di evento con la stessa drammaticità. È sicuramente vero e non posso che apprezzare la predisposizione espressa dai suoi personaggi a non lasciarsi affossare dalle disgrazie di cui sono vittime trovando sempre la forza di andare avanti con la propria vita, tuttavia questo atteggiamento estremamente pragmatico rimane a volte spiazzante e, in alcune occasioni, addirittura un po' ridicolo.

Per questi motivi, nonostante abbia divorato Le mie due vite in pochi giorni, non posso che assegnare un voto leggermente inferiore rispetto al romanzo precedente, che mi aveva totalmente conquistata, sebbene anche qui si respiri quello spirito anticonvenzionale che è il marchio di fabbrica del fantasy di questa autrice e che lo rende comunque un libro imperdibile per i suoi fan.

Giudizio:

+3stelle+

Dettagli del libro

  • Titolo: Le mie due vite
  • Titolo originale: My Real Children
  • Autore: Jo Walton
  • Traduttore: D. Di Falco
  • Editore: Gargoyle
  • Data di Pubblicazione: Ottobre 2014
  • Collana: Extra
  • ISBN-13: 9788898172474
  • Pagine: 320
  • Formato - Prezzo: Brossura - 18,00 Euro

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