22 novembre 2014

Il triangolo di Rembrandt - Giacinta Caruso

Amsterdam, 1639. Il pittore Rembrandt van Rijn, all’apice della sua fama, trasloca nel quartiere più elegante della città. È il pittore del momento: la nobiltà lo osanna, i ricchi borghesi fanno la fila alla sua porta per farsi ritrarre. Tutto sembra andare per il meglio, ma la morte di tre figli appena nati sconvolge la vita dell’artista e della moglie Saskia. Per il dolore la moglie si ammala e trascorre quasi tutto il tempo a letto, assistita dall’infermiera Agneta Budde. Rimasta di nuovo incinta, Saskia mette al mondo Titus, che sfuggirà alla maledizione che grava sulla famiglia van Rijn. Ma la catena di lutti non è finita perché la donna, minata dalla tubercolosi, si spegne a soli trent’anni. Su consiglio di Agneta, il pittore prende una balia per Titus, la giovane vedova Geertje. Fra i due si accende una passione, destinata a durare poco perché Rembrandt s’invaghisce di Hendrickje, una governante appena assunta. Per qualche tempo l’artista e le sue amanti daranno vita a un insolito ménage a trois. Agneta intanto continua a seguire da lontano le vicende di casa van Rijn e a nascondere un inquietante segreto che finirà per influire sulla vita del pittore e delle sue donne.

Recensione

I pittori più famosi hanno spesso vissuto una vita sregolata. Quella di Rembrandt non è stata particolarmente trasgressiva, e la cattiva fama che l'accompagna dipende probabilmente dalla mentalità puritana degli olandesi del tempo. Si può dire che la vita del pittore fosse tutta casa e bottega, ma, dopo la morte della moglie, dovette ricorrere a due balie per accudire l’unico figlio sopravvissuto, ed erano entrambe abbastanza giovani da risvegliare la sua libido. Non è che fossero delle grandi bellezze, come si evince dai dipinti in cui sono state raffigurate, ma si trovavano al posto giusto al momento sbagliato e, si sa, la carne è debole.
Rembrandt amava dipingere le persone che gli stavano vicino e quindi abbiamo vari dipinti delle donne di casa ad iniziare dalla moglie. Tuttavia, a chi dovesse venire in mente il ritornello di una canzoncina dei nostri nonni quale:

…che me ne importa a me se non son bella, io c’ho l’amore mio che fa il pittore e mi dipingerà come una stella, che me ne importa a me se non son bella…
sappia che non era il caso di Rembrandt, il quale dipingeva la realtà senza particolari abbellimenti se non nell'impostazione delle ombre in cui era maestro.

Se leggiamo le cronache scandalistiche relative agli uomini più in vista, si può rilevare che non sono pochi quelli che hanno avuto relazioni con le babysitter dei propri figli. Gli attori sono spesso belli, ricchi, e soprattutto, famosi, pertanto è facile che le donne cadano ai loro piedi. Rembrandt non era bello ma, almeno nel suo periodo migliore, era ricco e famoso, non c’è quindi da meravigliarsi che due donne, provenienti da famiglie piuttosto povere ed in cerca di una sistemazione, lo concupissero.
Si potrebbe affermare che le amanti del pittore fiammingo si concedessero più per convenienza che per desiderio ed è forse per questo che nel romanzo appaiono piuttosto anonime e l'autrice non si sofferma più di tanto a scavare nel loro personalità. Anche Rembrandt, che è il perno intorno a cui ruotano tutti gli altri, è poco caratterizzato se raffrontato alle maggiori protagoniste del romanzo: Siska e Agneta, rispettivamente la moglie e la sua infermiera. Rembrandt appare come un uomo piuttosto cupo e introverso, dal carattere collerico, spendaccione e avido, tanto testardo da mettersi in conflitto con i clienti che, talvolta, si rifiutavano addirittura di pagare i dipinti, come nel caso in cui il pittore aveva voluto inserire nell'opera l’immagine della propria scimmietta suscitando le ire del committente che si era rifiutato di ritirare il quadro.

Scopo di Giacinta Caruso non era probabilmente intrattenere il lettore sul genio pittorico di Rembrandt, né spiegare il motivo della sua crisi finanziaria, quanto di descrivere il suo menage a trois, e in questo ha centrato l'obiettivo - per quanto, pur senza arrivare al romanzo erotico, avrebbe potuto mostrare meno pudore nel raccontare queste relazioni così scandalose per il tempo ed il luogo in cui si svolgevano.
Dal punto di vista storico, l'autrice non ha raccontato molto di più di quanto non si apprenda leggendo una qualsiasi biografia di Rembrandt, senza soffermarsi troppo ad analizzare la psicologia degli amanti.

Tra i tanti personaggi reali del romanzo, l'autrice ne inserisce uno fittizio: Agneta, l’infermiera della moglie di Rembrandt. Questa donna enigmatica ha la funzione di collegare fra loro i vari personaggi e di dare al romanzo un’impronta più avvincente, un intrigante elemento di mistero. Dato che con Agneta il romanzo entra nel noir, non mi dilungo sul personaggio per non svelare anzitempo il segreto che custodiva, ma non si può non rilevare che le motivazioni che sottendono alle sue azioni risultano a volte piuttosto contraddittorie.

La sensazione che si prova leggendo Il triangolo di Rembrandt, in ogni caso scritto con proprietà e scioltezza, è che l’autrice si sia concentrata molto sulla caratterizzazione della moglie di Rembrandt, Saskia, tralasciando gli altri personaggi, i quali rimangono figure piuttosto anonime, Rembradt compreso. Qualche forzatura nella trama relativamente alla parte "gialla" del romanzo condiziona infine il mio giudizio.

Giudizio:

+3stelle+

Dettagli del libro

  • Titolo: Il Triangolo di Rembrandt
  • Autore: Giacinta Caruso
  • Editore: Kymaera
  • Data di Pubblicazione: Novembre 2014
  • Collana: Syn
  • ISBN-13: 9788899056056
  • Pagine: 159
  • Formato - Prezzo: eBook - Euro 3,99

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