Recensione
Premetto che la sinossi riportata nella quarta di copertina si riferisce probabilmente allo stesso libro scritto da John Wyndham in un Universo B, poiché, degli eventi riportati, nel romanzo non se ne trova mezzo. I trifidi sono una specie vegetale nata, si presume nel corso della storia, da vantaggiosi incroci testati dall'uomo, e i cui semi si sono diffusi per via aerea a causa di un errore umano. Un errore umano, probabilmente la distruzione di satelliti militari, è anche la causa delle scie verdi (dai Governi giustificate come "piogge di meteoriti") che hanno ridotto in stato di cecità chiunque le abbia guardate, ossia la quasi totalità della popolazione mondiale. I trifidi, evoluti in modi impensabili e pericolosi, si sono semplicemente adattati a una situazione che li ha improvvisamente resi più adatti degli uomini - ormai privi del senso che impediva loro di diventare preda della nuova specie - alla sopravvivenza. In questo senso va dunque inteso il titolo del romanzo.
Chiarito ciò, più che un'apocalisse fantascientifica Wyndham propone una scomoda riflessione in cui i trifidi giocano un ruolo superficiale: se una piccola percentuale di esseri umani sopravvivesse del tutto illesa a una catastrofe che ha reso inabile il resto dell'umanità, dovrebbe lasciare quest'ultima al suo ineluttabile destino di inedia e morte oppure farsi carico per sempre delle vite di chi non è stato altrettanto fortunato? Detto in altre parole: meglio attrezzarsi contro un futuro incerto costituendo una comunità caritatevole insieme a chi non può contribuirvi se non in minima parte o dimenticare ogni precedente paradigma morale per costruire una società funzionale di membri attivi?
È innanzi a dilemmi del genere che si ritrova Bill Masen, biologo, che non ha assistito allo spettacolo di scie verdi perché ricoverato in ospedale per un incidente alla vista dovuto proprio al veleno dei trifidi. Al suo risveglio, nel fatidico giorno successivo all'incidente, scopre una Londra popolata da ciechi che barcollano per le strade in cerca di cibo, prede inermi e succulente per i trifidi che, seppur potenzialmente pericolosi, fino a quel momento erano stati perfettamente controllabili. Insieme a Josella, giovane scrittrice, si ritrova ben presto a dover scegliere se seguire Beadley, che propone un modello di società funzionale ma crudele, oppure il fanatico Coker, che a costo di usare metodi violenti vuole creare una comunità che si prenda cura del maggior numero di ciechi possibile.
Il giorno dei trifidi, pubblicato nel 1951 e da tempo fuori catalogo in Italia fino a questa ristampa nella nuova collana di Oscar Mondadori dedicata alla fantascienza, non è certo una lettura mozzafiato. Se si finge di considerare seriamente una minaccia costituita da piante che camminano, permette qualche riflessione un volta chiuso il romanzo, cosa non frequentissima, motivo per cui ne consiglio la lettura. Si spera che Mondadori investa un po' d'impegno in più nel lodevole progetto di riportare la fantascienza in libreria: una gaffe grossolana come questa quarta di copertina totalmente errata non è ammissibile.
Giudizio:
+3stelle+Dettagli del libro
- Titolo: Il giorno dei trifidi
- Titolo originale: The Day of the Triffids
- Autore: John Wyndham
- Traduttore: Marisa Bulgheroni
- Editore: Mondadori
- Data di Pubblicazione: 2014
- Collana: Oscar. I grandi della fantascienza
- ISBN-13: 9788804640547
- Pagine: 249
- Formato - Prezzo: Brossura - 10.00 Euro
A parte la quarta di copertina che non c'entra un tubo, io mi chiedo anche perchè ci sono tentacoli volanti in copertina...
Copertina a parte, è un classico che merita di essere (ri)letto :)