Recensione
Come avrete capito dal titolo, non si tratta di un romanzo per i deboli di cuore. Il thriller di Stefano Di Marino racconta di crimini efferati, compiuti da una mano tanto lucida e spietata quanto folle e bestiale.
Pur ambientato nell'Italia contemporanea, tra Milano e un piovoso Lido di Latina, questo romanzo mostra molte affinità con i gialli vecchio stile con un impianto narrativo alla Dieci piccoli indiani, in cui un gruppo di persone di diversa estrazione e provenienza vengono attirati nello stesso luogo per poi essere metodicamente eliminati, uno per volta.
Il tormentato ispettore Belli, l'avvenente albergatrice Rossana, la litigiosa coppia di fidanzate formata da Roberta e Michela, il dilettantesco criminologo Marter e l'ex presentatore Lacher condividono piuttosto inaspettatamente un legame con Moira Rachelli, sadica serial killer dai selvaggi appetiti sessuali, morta in circostanze misteriose proprio pochi giorni prima che i vari personaggi si trovassero bloccati in un isolato alberghetto sul litorale pontino perennemente spazzato dalla tempesta. Moira la Pazza potrebbe però non essere così morta, almeno a giudicare dai brutali omicidi di cui, uno ad uno, iniziano a cadere vittima clienti e personale dell'albergo.
Come nel più classico dei gialli, violenti temporali accompagnano quasi tutti gli avvenimenti del romanzo, contribuendo al clima di tensione e terrore che si respira fin dalle prime pagine.
Di Marino costruisce un'atmosfera carica di suspense che va viepiù aumentando di pagina in pagina fino alla prima esplosione di violenza, verso metà del romanzo, che farà precipitare rapidamente gli eventi di efferatezza in efferatezza fino all'inattesa conclusione.
Si tratta di un giallo molto ben costruito, decisamente al cardiopalma, scritto con cura e professionalità e animato da personaggi e dialoghi convincenti. Anche la soluzione dell'enigma, alla quale si potrebbe arrivare con un po' di intuito (soprattutto se di gialli ne avete letti a bizzeffe) e muovendosi per esclusione è ben congegnata e non scontata.
L'unico difetto che mi viene da notare è la banalizzazione, a tratti, delle figure femminili in archetipi da giallista vecchio stampo; mi riferisco in particolare alla sequenza di apertura che mostra, come da copione, l'affascinante poliziotto a letto con una gattina tanto formosa quanto sciocchina, affascinata dalla pistola del suo eroe, e alla figura di Roberta, lesbica aggressiva perennemente incazzata col "maschio" e propensa a comandare a bacchetta la compagna più giovane, femminile e dolce. Le due vengono poi insistentemente definite "amiche" anche quando è stato ormai appurato che si tratti di una coppia di fidanzate e i più volte gli altri personaggi alludono al loro legame con un misto di imbarazzo e sottintesi, nonostante tutti si affrettino a ribadire che per loro "non c'è alcun problema". L'unico personaggio femminile forte è ironicamente la nostra serial killer che l'autore dipinge con efficace ambiguità, lasciando per sempre il lettore nel dubbio se si tratti di una pazza scatenata o di un'assassina lucida e senza debolezze.
Si tratta comunque di cadute di stile minori che non influiscono troppo sulla qualità del prodotto finale, che si conferma una lettura più che avvincente, adattissima in particolare a questo periodo estivo.
Giudizio:
+4stelle+Dettagli del libro
- Titolo: Mosaico a tessere di sangue
- Autore: Stefano Di Marino
- Editore: Cordero Editore
- Data di Pubblicazione: marzo 2014
- ISBN-13: 9788898130146
- Pagine: 156
- Formato - Prezzo: brossura - Euro 15,00
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