Recensione
Ci sono almeno due versi per cui si può prendere questo romanzo.
Uno è considerarlo un libro per adulti, lamentando il buonismo di cui è pervaso nonostante la spaventosa (e attualissima) tragedia che vi si narra, bocciando la scrittura abbastanza semplicistica, condannando il tentativo dell'autrice di strafare e soprattutto il finale poco azzeccato.
L'altra è considerarlo un libro per ragazzi che, invece di bendar loro gli occhi edulcorando i temi forti, li mette di fronte al fatto che esistono degli adulti mostruosi capaci di stuprare, uccidere e fare a pezzi una quattordicenne con ancora tutta la vita davanti; che ci sono perdite che possono devastare una famiglia; che i genitori non sono perfetti e che un trauma può spingere una madre e moglie amorevole a fuggire dai problemi abbandonando il marito a pezzi e due figli ancora piccoli; che un serial killer possa andarsene in giro indisturbato continuando a indossare la sua maschera da persona perbene. Ma insegna anche che la vita può continuare persino dopo una simile perdita; che ci sono cose che rimangono per sempre, come un primo bacio scambiato davanti agli armadietti della scuola o il desiderio impossibile che ne seguano altri; che una tragedia può dividere ma anche unire; che forse, in qualche modo, le persone amate che ci hanno lasciato rimangono ancora con noi. Temi forti, come dicevo, trattati senza alcun pedagogismo e con una delicatezza tale da riuscire trasmettere qualcosa anche a un adulto disincantato.
A narrare la propria storia è Susie Salmon, adescata in un campo di grano di ritorno da scuola, stuprata e infine uccisa da un insospettabile vicino di casa. L'anima di Susie, strappata al corpo fatto a pezzi e occultato per sempre in una discarica, continua a restare attaccata al mondo terreno, che osserva dal paradiso in cui si è ritrovata dopo la morte. Susie soffre per la disperazione dei familiari inconsolabili, patisce la mancanza di Ray, il ragazzino per cui aveva una cotta e a cui è riuscita a dare un solo bacio, osserva con invidia e affetto la sorella minore e la coetanea Ruth crescere e vivere le esperienze adolescenziali che lei, eternamente congelata all'età di quattordici anni, non potrà mai sperimentare. E guarda con rabbia il suo assassino, George Harvey, continuare a condurre la sua vita impunito.
Amabili resti è un libro non privo di difetti. Alice Sebold parte con le migliori intenzioni, narrando una storia cruda senza farsi troppi scrupoli persino nel descrivere lo stupro dal punto di vista dell'indifesa vittima, poi, come pentita dell'eccessiva durezza, tenta di ristabilire una sorta di giustizia divina che raramente la realtà ci regala, e cade nello stucchevole che invece era riuscita abilmente a evitare nelle lunghe pagine dedicate al dolore dei vivi. Si storce un po' il naso anche innanzi all'infantilità del Cielo di Susie, un paradiso colorato che offre alla ragazzina una pallida imitazione delle piccole gioie della sua vita perduta, anche qui un tentativo di usare toni consolatori. Ma su questi difetti si può passare, se si accetta di chiudere un occhio e di lasciarsi trasportare dalle emozioni regalate da questa storia di violenza, lutto e amore raccontata con la flebile voce di una ragazzina innocente.
Giudizio:
+4stelle+Dettagli del libro
- Titolo: Amabili resti
- Titolo originale: The Lovely Bones
- Autore: Alice Sebold
- Traduttore: C. Belliti
- Editore: E/O
- Data di Pubblicazione: 2012
- Collana: Tascabili e/o
- ISBN-13: 9788876419089
- Pagine: 345
- Formato - Prezzo: Brossura - 11.00 Euro
Non sono proprio riuscita a finire questo libro, che ho trovato noioso e prolisso in diversi punti... Per me, bocciato!
Io l'ho amato!!! *-*
a me ha emozionato parecchio. sarà per questo che sono riuscito a passare oltre i suoi difettucci...
E' un libro che divide molto. Dopo aver scritto la recensione (non prima, per non suggestionarmi), ne ho lette molte altre ed era amatissimo da alcuni e criticatissimo da molti altri.