Recensione
Il dottor Leonardo Rosaspini riceve un dvd da un paziente: quello che sembra una raccolta di vaneggiamenti di un paranoide in realtà nasconde le prove di una frode internazionale. Ivan, il giovane paziente, è sparito, e il dottore si mette alla sua ricerca, affiancato dalla ragazza del giovane. Una caccia al rapitore che si scapicolla nella provincia cremonese, popolata di personaggi paradossali, come l'Olandese Volante, Johnny il Cowboy e Ciccio Jacpot, con una delle scene clou ambientata in una fabbrica di merendine dismessa il cui afrore permea perfino le pagine del romanzo.
È grazie a romanzi come questo che mi rammarico della mia predilezione per la narrativa straniera tradotta: l'italiano non è solo una lingua musicale e a suo modo efficace, con tutta una serie di modi di dire tipici, ma è anche un modo di pensare che lo contraddistingue dalle altre lingue e dagli altri Paesi. Alessandro Mascherpa è uno scrittore che conosce bene la lingua in cui si esprime, cosa non da poco e niente affatto scontata, e la sa usare in modo efficace.
Tutto il romanzo è un susseguirsi di gustosissime metafore, ironia e spirito, che rendono la lettura scorrevole e avvincente.
Quello che sicuramente è il maggior pregio della "Ballata" è però anche il suo più grande difetto: trattandosi di un thriller, mi sarei aspettata di venire catturata dall'intreccio, dai colpi di scena, dall'efferatezza di un delitto. In realtà, si parla di rapimento, di ricatto e di truffa - per carità, ben vengano anche i gialli "sangue-zero" (se mi si vuol perdonare il verso al naming di prodotti che è in voga ultimamente); i colpi di scena ci sono, i cattivi pure, i pericoli in cui incappano i protagonisti sono numerosi; suspense e pathos sono ben bilanciati; nel complesso quindi è un buon giallo. Che però si confonde nella miriade di espressioni colloquiali e immagini creative, sicuramente efficaci, con cui l'autore sceglie di esprimersi: l'ironia è tanta che spesso mi sono trovata a chiedermi se stessi leggendo un thriller o una commedia.
Non ho apprezzato troppo questa commistione: certo rientra nella sfera del gusto personale, ma qualche dubbio che possa piacere a tutti mi resta.
Altra perplessità, le citazioni musicali che aprono ogni capitolo - anche questo de gustibus.
Nel complesso, i personaggi sono ben caratterizzati - l'unico che è troppo macchietta è la mamma di Ivan, stereotipo della donna lasciata dal marito con un figlio da crescere, pure dedita all'alcool-, il casus belli è sicuramente affascinante e plausibile, l'intreccio è ben gestito ed equilibrato.
Sicuramente è una lettura che consiglio, soprattutto in questo periodo di spiagge e ombrelloni, con i pensieri che chiedono di vagare più liberamente del solito anche con l'aiuto di letture interessanti e vivaci.
Giudizio:
+3stelle+Dettagli del libro
- Titolo: La ballata della rana nel bollitore
- Autore: Alessandro Mascherpa
- Editore: Parallelo45
- Data di Pubblicazione: 2014
- Collana: Terzo Grado
- ISBN-13: 978-88-98440-20-7
- Pagine: 288
- Formato - Prezzo: Brossura - 12 Euro
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