Anna Gambowska è una ragazza difficile, in fuga da un centro di recupero per tossicodipendenti. Vent'anni, una chitarra, uno zaino e un passato burrascoso che sta cercando di lasciarsi alle spalle quando si imbatte in un'idilliaca casa nel bosco. L'ispettore Gunnar Barbarotti è bloccato in un letto d'ospedale con una gamba rotta, quando Alice Ekman Roos gli chiede di indagare sulla scomparsa del marito. Il caso non sembra complicato, finché le ricerche condotte dai colleghi dell'ispettore non portano al ritrovamento di un cadavere: di chi si tratta? E cos'ha a che fare con Anna? O con Valdemar?.
Recensione
Il romanzo è diviso in due parti: nella prima viene raccontata la vita dei due personaggi principali: il sessantenne Valdemar e la ventenne Anna; nella seconda si verifica un delitto ed iniziano le indagini della polizia.Nonostante il lettore possa essersi avvicinato al romanzo in quanto “giallo”, è la prima parte del libro la più interessante; in essa l’autore fa una dettagliata analisi psicologica dei due protagonisti entrambi insoddisfatti delle loro esistenze. Valdemar scappa dalla seconda moglie che gli impone in casa la presenza delle sue figlie e dei loro fidanzati, nonché i parenti di lei che lo disprezzano. Anna fugge dal ricovero per tossicodipendenti in cui è in terapia per curarsi ma in cui si sente fuori luogo.
Non si può non trovare simpatia per i due personaggi: Valdemar, considerato da tutti una persona noiosa, e Anna che, nonostante la giovane età, ha un passato burrascoso di droga e violenze e viene dipinta come una ragazza ribelle, nonostante sia invece molto dolce.
Due persone che devono ricostruire in qualche modo le loro vite, due solitudini che si incontrano e che trovano sostegno una nell’altra.
Nella seconda parte del romanzo si svolgono le indagini di polizia alla ricerca di Valdemar e Anna. I due si erano incontrati per caso. Valdemar, vinta una discreta cifra al totocalcio, aveva pensato di ritirarsi in una casetta circondata dai boschi che aveva acquistato all'insaputa della moglie. Nella casa si rifugia di nascosto Anna, dato che Valdemar vi passava solo le ore diurne, ritornando in famiglia in quelle serali, non avendo fatto cenno al fatto di essersi licenziato dal posto di lavoro. La storia, a questo punto, fa venire in mente la favola di Biancaneve che si rifugia nell'abitazione dei nani e c'è anche l'arrivo della strega ma in veste maschile. Quando l’ex ragazzo di Anna, un tipo particolarmente violento, infatti, la rintraccia, i due lo uccidono per legittima difesa e fuggono dalla Svezia arrivando in Germania. Ma Anna è rimasta seriamente ferita e la loro fuga risulta assurda, specie considerando che non sono imputabili e che la ragazza ha bisogno di cure mediche per il trauma riportato da un colpo in testa sferratole dall'ex amante. Fermato dalla polizia stradale, per non essere costretto a rivelare la propria identità, Valdemar commette un atto di violenza nei confronti di un agente e, a quel punto, diventa perseguibile dalla giustizia tedesca.
Tralascio il seguito per non rovinare la sorpresa al lettore ma non si può non rilevare l’illogicità della seconda parte del romanzo, ancorché risulti coinvolgente per la capacità di scrittore di Nesser. E' assurdo, infatti, che i due fuggano non si sa bene da chi e da che cosa quando il crimine commesso non è perseguibile, e per nascondersi arrivino a compiere un atto di violenza, mentre invece avrebbero dovuto prima di tutto recarsi in ospedale per curare il trauma di Anna. I due sono maggiorenni e non avrebbero inoltre necessità di giustificare il loro rapporto che, fra l'altro, è solo platonico.
Giudizio:
+3 stelle+ (e mezza)Dettagli del libro
- Titolo: L'uomo con due vite
- Titolo originale: Berattelse orn herr Roos
- Autore: Håkan Nesser
- Traduttore: Carmen Giorgetti Cima
- Editore: TEA
- Data di Pubblicazione: ottobre 2011
- Collana: Teadue
- ISBN-13: 9788850226498
- Pagine: 447
- Formato - Prezzo: Brossura - Euro 9,00
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