Recensione
Due cose sappiamo di Ser Duncan l'Alto dai romanzi della saga Le cronache del ghiaccio e del fuoco: una, ininfluente, è che un suo scudo fu trovato da Brienne nell'armeria del castello di Tarth, e le piacque così tanto l'emblema - una quercia stagliata contro un tramonto illuminato da una stella cadente - che decise di farsene dipingere uno uguale; l'altra, più importante, è che Jaime troverà una pagina a lui dedicata tra gli annali delle Spade Bianche, da cui deduciamo che prima o poi, presumibilmente grazie a re Aegon V, Ser Duncan coronerà il suo sogno di far parte della Guardia Reale.
Duncan, o meglio Dunk, è il protagonista di questi tre racconti raccolti da Mondadori in un unico volume (negli USA A Knight of the Seven Kingdoms è previsto per il 2015, e non si sa se conterrà ulteriori storie non ancora terminate); il primo, Il cavaliere errante (The Hedge Knight, lett. "il cavaliere della siepe"), scritto nel 1998, era già stato pubblicato in Italia due volte: una dalla Sperling&Kupfer nella raccolta Legends 2, l'altra da Mondadori ne I re di sabbia; i successivi, La spada giurata e Il cavaliere misterioso (rispettivamente del 2003 e del 2010) risultavano ancora inediti.
I tre racconti offrono una panoramica (ancora incompleta: Martin ha dichiarato di voler scrivere da sei a dodici storie) di Westeros circa novant'anni prima dell'inizio delle Cronache: sul trono siedono ancora i Targaryen, che prosperano mantenendo ben saldo il loro potere nonostante i draghi siano già estinti da tempo. Dunk, giovane scudiero un po' tardo ma coraggioso e prestante, si è investito da solo dopo aver seppellito il vecchio Ser Arlan, cavaliere errante che lo aveva raccolto dal Fondo delle Pulci molti anni prima per insegnargli il mestiere delle armi e il suo integerrimo codice cavalleresco. Ne Il cavaliere errante viene narrato il suo incontro con Egg, irriverente bambino calvo che successivamente si rivela essere nientemeno che Aemon Targaryen, figlio di re Maekar e fratello di maestro Aemon, passato alla storia come Aemon V, il re che causò l'incendio di Summerhall nel tentativo di dar vita alle uova di drago. Dunk decide di iscriversi al torneo di Ashford Meadow per guadagnare del denaro e farsi un nome; ma un'imprevedibile catena di eventi originati dalla prepotenza del principe Aerion lo costringeranno a un Giudizio dei Sette.
La spada giurata ha luogo qualche anno dopo: ritroviamo Dunk ed Egg al servizio di Ser Eustace Osgrey, vecchio lord in disgrazia, durante un terribile periodo di siccità. Il torrente che scorre tra le povere terre di Ser Osgrey e quelle della feroce Vedova Rossa si secca improvvisamente, e quando Dunk - nonostante gli avvertimenti del lercio Ser Bennis di non indagare troppo a fondo - scopre che Lady Rohanne ha fatto costruire una diga per deviare il torrente verso il suo fossato, la disputa rischia di trasformarsi in una guerriglia sanguinosa.
Ne Il cavaliere misterioso, infine, un altro torneo rischia di costare caro a Ser Duncan: tutti i pervenuti hanno in comune l'essere stati in qualche modo legati alla Ribellione di Blackfyre, lotta dinastica tra il legittimo erede di re Aegon IV, Daeron, e il figlio bastardo da lui legittimato, Daemon, che divise i lord nella loro fedeltà.
I racconti sono gradevoli e, pur non aggiungendo nulla di sostanziale alla saga, sono una leccornia per il lettore inappagabile innamorato dalla storia dei Sette Regni e assetato di qualunque informazione disponibile. In quest'ottica è interessante leggere Westeros durante la tanto sospirata dinastia Targaryen, ancora in un momento di splendore seppure giunta a un passo dal tramonto (la detronizzazione del re Aerys, figlio del futuro secondogenito di Aegon V). D'altro canto, il volume non può essere apprezzato appieno perché i tre racconti finora disponibili, anche se autoconclusivi, iniziano un arco senza portarlo a compimento.
Dai primi due racconti sono state tratte due buone graphic novel. La prima, The Hedge Knight. Il cavaliere errante, l'abbiamo recensita qui.
Giudizio:
+3stelle+ (e mezzo)Dettagli del libro
- Titolo: Il cavaliere dei Sette Regni
- Titolo originale: A Knight of the Seven Kingdoms (ancora inedito)
- Autore: G.R.R. Martin
- Traduttore: G. Valent
- Editore: Mondadori
- Data di Pubblicazione: aprile 2014
- Collana: Omnibus
- ISBN-13: 9788804635123
- Pagine: 334
- Formato - Prezzo: Rilegato, sovraccoperta - 18.50 Euro
Perché dici che non può essere apprezzato? Sono tre novelle, vanno lette come tali. Io, in un periodo di disagio crescente, culminato nel momento in cui la serie TV ha iniziato ad andare oltre, trovo molto più avvincenti e sensate (= con senso) le storie di Dunk & Egg. Vero che non ho letto la terza, vero che sono collegate, ma è un tipo di narrazione che mi piace molto, da Howard a Sapkowski.
Hm, nelle recensioni tendo sempre a usare un tono impersonale che ovviamente riflette il mio parere, non un dato oggettivo (deformazione professionale: mi hanno insegnato fin dal liceo a non scrivere mai 'a mio parere', 'secondo me' quando scrivo: è implicito). Nemmeno a me i racconti dispiacciono, ma Martin ha deciso di farne un arco completo, dall'incontro alla fine, e in quest'ottica tre racconti lasciano molte cose in sospeso. Non che mi lamenti della pubblicazione, naturalmente, sono solo rimasta un po' insoddisfatta. Singolarmente i racconti mi sono piaciuti, è l'idea della raccolta incompleta (per forza) che non mi soddisfa. Non so se sono riuscita a spiegarmi.
P.S.: non sono riuscita a ficcare il consiglio nella recensione, ma se mastichi l'inglese ti consiglio assolutamente il racconto "La danza dei draghi" inserito nell'antologia "Dangerous Women". (http://www.amazon.it/Dangerous-Women-George-R-Martin-ebook/dp/B00E7GOMMU/ref=sr_1_1?ie=UTF8&qid=1399023907&sr=8-1&keywords=dangerous+women).
Un vero pezzo di storia, letteralmente.
Sì, scusa, ti sei spiegata benissimo. Il mio era un discorso molto personale ma applicato al problema generale della "novella inserita in una continuity" - in altre parole, un mezzo pasticcio! Il problema di queste novelle non è tanto il debole collegamento tra di esse, quanto l'immenso debito verso l'ambientazione. Questo volevo dire, anche se non l'ho fatto. A volte mi perdo i pezzi. Comunque hai il mio totale supporto: anch'io sottintendo sempre i "secondo me", tranne quando voglio dar loro una particolare enfasi. :)
PS: In effetti, mi manca. Grazie per il consiglio. Però, date le ristrettezze, credo che si giocherà il posto in lista con la futura Rogues! ^^