Traboccante di notizie, aneddoti, curiosità e illustrazioni, questo libro offe una lettura appassionante e divertente per i ragazzi e i loro genitori.
Recensione
Steven Isserlis, oltre a essere uno stimato violoncellista inglese, è un grande sostenitore della divulgazione della musica classica fra i più giovani. Fortunatamente (per lui e per noi), Isserlis è anche un buon comunicatore, in particolar modo verso i ragazzi, non sorprende quindi che il suo primo saggio, Perché Beethoven lanciò lo stufato, abbia riscosso un grosso successo e l'abbia spinto a replicare scegliendo di raccontare le vite di altri sei musicisti famosi: Händel, Haydn, Schubert, Ciajkovskij, Dvořák e Fauré.
Le biografie hanno tutte la stessa struttura: vi è una prima parte introduttiva in cui l'autore presenta la vita del personaggio in modo piuttosto discorsivo, puntando molto sulle sue relazioni personali con gli amici e colleghi che hanno influenzato la sua opera e ricorrendo spesso allo stratagemma di condurre il lettore attraverso una "giornata tipo" del compositore. In questo modo, non solo Isserlis rende vivi e reali uomini vissuti in epoche in cui ancora si andava in giro con grossi parrucconi ingombranti o simpatici baffoni a manubrio, ma ne approfitta per raccontare qual era lo stile di vita in Europa tra il 1600 e il 1900. I lettori hanno così ricevuto una doppia lezione di storia senza nemmeno rendersene conto anzi, le vicende sono solitamente raccontate in modo da incuriosire ancor di più verso un certo periodo storico.
Queste introduzioni sono poi seguite dalla scheda biografica vera e propria in cui l'autore si concentra su passi precisi della vita dei compositori (la nascita, il primo impiego, la prima esibizione pubblica) abbinando anche qui un piccolo aneddoto ad ogni passaggio. Infine ogni capitolo è concluso da una breve descrizione delle caratteristiche principali della produzione musicale e preziosissimi consigli su cosa ascoltare quando ci si avvicina ad un determinato musicista per la prima volta.
Isserlis si rivolge al suo pubblico in modo semplice e divertente ma mai fasullo o forzato, i suoi continui riferimenti alla quotidianità rendono i compositori più umani comunicando l'idea la genialità può convivere con un'innata timidezza come nel caso di Schubert o mostrarsi tardi nel tempo, come accadde a Fauré.
L'autore adegua il suo linguaggio all'età dei suoi lettori ma lo fa senza ipocrisie e falsi pudori; l'omosessualità di Ciajkovskij, le infedeltà di Fauré, la sifilide del povero Schubert sono raccontate per quel che sono, ovvero parti della vita dei compositori come tutte le altre sulle quali non è necessario glissare con fare imbarazzato perché è anche in questo modo che i bambini ereditano i pregiudizi dagli adulti.
In conclusione questo saggio è una lettura consigliatissima, informata, interessante e originale tanto da essere più che godibile anche da un pubblico adulto che troverà piuttosto divertente scoprire perché Ciajkovskij si nascose sotto il divano o in che occasioni Händel agitava il parruccone.
Giudizio:
+4stelle+Dettagli del libro
- Titolo: Perché Ciajkovskij si nascose sotto il divano
- Titolo originale: Why Handel waggled his wig
- Autore: Steven Isserlis
- Traduttore: Cecilia Rivers
- Editore: Curci Editore
- Data di Pubblicazione: 2013
- Collana: Curci young
- ISBN-13: 9788863951363
- Pagine: 336
- Formato - Prezzo: Brossura - 13.90 Euro
0 Commenti a “Perché Ciajkovskij si nascose sotto il divano - Steven Isserlis”
Posta un commento