Clive Barker nasce a Liverpool il 5 ottobre 1952. A soli quattro anni assiste alla morte del paracadutista francese Léo Valentin, avvenuta durante un'esibizione nei cieli di Liverpool, cui successivamente l'autore alluderà in diverse delle sue storie. Appassionato di arte e teatro, oltre che scrittore Barker è anche regista, visual artist e autore di videogiochi.
Esordisce nel 1984 proprio con il primo dei Libri di sangue, l'opera per cui è tuttora più conosciuto, per poi proseguire nel filone horror/fantasy con le serie Book of Art e Abarat e con vari altri romanzi (ricordiamo Imagica e Cabal).
Nel 1987 scrive e dirige Hellraiser, il primo di una nota serie di film horror splatter, che diverrà un'icona degli anni '80. Da segnalare anche il videogioco Jericho, del 2007.
In questo volume, il primo della serie Libri di sangue, si farà la conoscenza della dottoressa Mary Florescu, il cui esperimento parascientifico, condotto assieme al giovane medium Simon McNeal, darà il via a una girandola infernale che coinvolge i vivi e i morti facendoci scoprire perché possiamo dirci tutti "libri di sangue".
Recensione
"Questi sono i racconti del Libro di Sangue. Leggeteli, se vi fa piacere, e sappiate.
Sono una rappresentazione della strada buia che porta fuori della vita verso destinazioni ignote.
Pochi dovranno imboccarla. La maggioranza partirà in pace per strade illuminate, salutata dalle preghiere e dalle carezze dei vivi. Ma pochi, quelli prescelti, saranno visitati dall'orrore, venuto a condurli alla strada dei dannati.
Perciò leggete. Leggete e sappiate.
Meglio prepararsi al peggio, dopo tutto, e imparare a camminare prima di esalare l'ultimo respiro."
Ci sono scrittori nati per l'horror. Non so se ne abbiamo in Italia, io non ne ho ancora trovati. Non sono scribacchini che si siedono a un tavolo e decidono di scrivere un romanzo da brivido, ma artisti in grado di guardarsi dentro, scavare, rivoltare, e infine riesumare dalle fosse dell'animo umano i terrori più atavici, le perversioni più nascoste, le ansie più inconsce, per poi dar loro una voce che affascina o repelle in misura di quanto il lettore vi si rispecchia. C'è un motivo se Stephen King da più di quarant'anni scala le classifiche di vendita, e non è il suo inchinarsi al pubblico per dargli esattamente ciò che vuole – brividi a buon mercato -: è perché King ha fatto della sua vita un incubo e dell'incubo la sua vita, perché riesce a descrivere orrori inenarrabili con la stessa vividezza con cui chiunque potrebbe descrivere la propria ordinaria giornata.
Quando Books of Blood 1 venne pubblicato negli USA dalla Berkley (era il 1986), Stephen King dichiarò: «Ho visto il futuro dell'horror, e il suo nome è Clive Barker». Il primo dei Libri di sangue, una raccolta di cinque racconti introdotti da una cornice, era l'opera d'esordio di un trentaduenne britannico cui viene oggi tributato un posto d'onore tra gli scrittori dell'horror contemporaneo. Non è troppo conosciuto in Italia, naturalmente, paese in cui l'horror – esattamente come il fantasy e la fantascienza - è considerato letteratura di consumo per giovani ragazzi privi di una vita sociale; ciononostante i sei Libri di sangue sono stati tutti pubblicati da Sonzogno (il primo, il terzo e il quarto tradotti da Tullio Dobner, che per decenni è stato la voce italiana di Stephen King), e il primo recentemente ripubblicato da Lit Edizioni.
Il primo racconto, Il libro di sangue, ha la funzione di cornice: in una casa che sorge lungo un assottigliamento, una ferita tra la dimensione dei vivi e quella dei morti, l'istituto di parapsicologia dell'Essex University sta svolgendo delle indagini per dimostrare l'esistenza della vita dopo la morte, servendosi del giovane medium Simon McNeal. Il ragazzo è la mano in grado di scrivere sulle pareti della stanza all'ultimo piano i messaggi dei morti che cercano disperatamente di affacciarsi a quella ferita per comunicare, o almeno così sostiene. Ma i morti, oltraggiati dalle sue menzogne, trasformeranno il suo corpo in un foglio bianco sui cui vergare personalmente le loro storie. Sono storie di sangue scritte con il sangue sul giovane Simon i racconti che seguono in questa e nelle successive raccolte.
Mentre la cornice ha il sapore dell'horror classico primonovencentesco, il successivo racconto, Macelleria mobile di mezzanotte, risente notevolmente delle suggestioni dello splatter che così bene caratterizza gli horror movie degli anni '80. In un rovesciamento macabro delle ambientazioni londinesi underground così care a Neil Gaiman (grande amico dell'autore), la New York da cui il protagonista è nauseato rivela inquietanti e macabri segreti nei tunnel metropolitani. Più leggero è Il Ciarliero e Jack, che dovendo istituire un paragone ha molto dell'umorismo macabro di Beetlejuice di Tim Burton: protagonista è infatti il Ciarliero, demone minore incaricato di appropriarsi dell'anima di Jack Polo dopo averlo fatto uscire di senno; senonché Jack, che di mestiere fa l'importatore di cetrioli, prende la vita così alla leggera da ignorare qualsiasi malefatta del Ciarliero, penalizzato da rigide norme che è tenuto a rispettare. In Mai dire maiale Redman, educatore ex poliziotto, si ritrova impiegato in un Centro di Riabilitazione per Delinquenti Minorili i cui reclusi sono dediti a un sanguinoso culto che ha come oggetto la scrofa ospitata nelle stalle. Rappresentazione teatrale sui generis, invece, in Sesso, morte e stelle, in cui il regista Terry si ritroverà a dirigere una particolare versione de La dodicesima notte. Nel complesso di racconti tutto sommato classici stupisce il nonsense dell'ultimo, In collina, le città, ambientato nei sinistri paesaggi dell'est europeo: Judd e Mick, una giovane coppia in viaggio, s'imbatte nel disturbante scontro tra gli abitanti di due città, i quali, messe da parte le banali tattiche di guerra, dall'alba dei tempi si affrontano periodicamente componendosi in forma di gigante.
Genio visionario e originalità (pur rimanendo spesso nei canoni dell'horror classico) caratterizzano Clive Barker, il quale ha ogni diritto di figurare tra i principali fautori dell'horror contemporaneo. L'autore sa dosare con capacità i ritmi e ha una prosa profondamente evocativa: un must read per tutti gli appassionati del genere.
Giudizio:
+4stelle+Dettagli del libro
- Titolo: Le stelle della morte. Libri di sangue
- Titolo originale: Books of Blood 1
- Autore: Clive Barker
- Traduttore: Tullio Dobner
- Editore: LIT. Libri in tasca
- Data di Pubblicazione: 2012
- ISBN-13: 9788865830550
- Pagine: 241
- Formato - Prezzo: Brossura - 9.90 Euro
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