29 gennaio 2014

Speciale Horror: I Racconti del Necronomicon - H. P. Lovecraft

Howard Phillips Lovecraft nacque a Providence nel 1890 e lì stesso morì nel 1937. Il suo nome per gli appassionati dell'orrore è sinonimo di genio e di grandezza e rappresenta uno dei fondatori dell'horror moderno, insieme a quello di Edgar Allan Poe. Nei pur brevi anni di produzione letteraria, legata anche all'instabilità del suo equilibrio mentale e a una vita piuttosto disagiata, trascorsa tra la sua Providence e New York, Lovecraft scrisse una notevole quantità di racconti brevi, pubblicati - talvolta anche rifiutati - su riviste di settore come Weird Tales e Amazing Stories, diversi romanzi , tra cui La ricerca onirica dello sconosciuto Kadath, Il caso di Charles Dexter Ward e Le montagne della follia, diversi componimenti poetici e un epistolario pressoché sterminato, intrattenendo rapporti con semplici lettori e altri grandi nomi della letteratura fantastica da Seabury Quinn a Clark Ashton Smith a August Derleth.
La sua fantasia visionaria lo portò a creare una mitologia alternativa fatta di entità cosmiche maligne e di dimensioni aliene, rispetto alle quali ogni legge fisica e ogni tentativo di comprensione da parte delle facoltà mentali umane risulta destinato a soccombere, di divinità oscure e presenze terrificanti, dagli Antichi Dei ai Grandi Antichi, che sono entrati a far parte dell'immaginario fantastico in modo permanente. I loro nomi stridenti e fastidiosi, come Cthulhu, Yog-Sothoth e Nyarlatothep, e le evocazioni attraverso incantesimi in lingue blasfeme e dimenticate, contenuti in un vero feticcio del genere, il libro inventato 'Necronomicon Mortis' dell'altrettanto inventato stregone arabo Abdul Alhazred, hanno dato ispirazione a serie cinematografiche, come quella di La casa e L'armata delle tenebre, a videogames e gruppi musicali hardrock, entrando a far parte della cultura popolare. Tra i temi più importanti della sua produzione è centrale quello dell'alienazione, legata a contesti sociali ed economici che mettono in crisi la visione dell'uomo e del suo posto nell'ordine cosmico, che viene rappresentata dalle minacce che alla vita umana provengono da dimensioni ed entità sconosciute, al di là della portata di ogni comprensione scientifica e razionale.

In questo volume sono raccolti e presentati quei racconti che citano o parlano in qualche modo del "Libro Maledetto", quel Necronomicon che, sicuramente opera di fantasia di Lovecraft, come lui stesso ebbe ad affermare, a tutt'oggi conta una numerosa schiera di appassionati che sono convinti esista davvero. È in ogni caso fuor di dubbio che queste storie inquietanti costituiscono un momento fondamentale nell'insieme del corpus narrativo del Solitario di Providence, e in particolar modo per quanto attiene al suo famosissimo Ciclo dei Miti di Cthulhu, che viene unanimemente riconosciuto come la parte più pregnante e significativa della sua produzione.

Recensione

Il libro è una raccolta di racconti che hanno come comune denominatore il terribile Al Azif, il “Libro delle Leggi che Governano i Morti”, ai più conosciuto come Necronomicon. Essendo impossibile cercare di parlarne in maniera esaustiva in una recensione, darò una descrizione per sommi capi della leggenda che aleggia intorno a questo testo. Il “Necronomicon” è forse il caso più famoso di “pseudobiblium”, cioè un libro che per stessa ammissione dell’autore non è mai esistito ma che viene citato in altre opere come se la storia che ha portato alla sua redazione fosse vera. Narra infatti Lovecraft che “l’arabo pazzo” Abdul Alhazred l’abbia vergato con il proprio sangue prima di morire in circostanze misteriose intorno al 738 D.C. e che poi sia stato tradotto in numerose lingue da personaggi mefistofelici. Per molti anni la gente ha creduto nell’esistenza del “Necronomicon” tanto da creare un vero e proprio mito e migliaia di appassionati nel mondo ne hanno fatto richiesta alle biblioteche che si dicesse fossero fornite di una copia. Nel corso degli anni Lovecraft si sbizzarrì nell’alimentare il caso da una parte e dall’altra continuò a ripetere che era tutto frutto della sua incredibile fantasia. Fatto sta che ancora oggi il “Necronomicon” è una delle opere più citate al mondo.

Curata ottimamente da Gianni Pilo - uno dei massimi esperti italiani di Lovecraft – che, oltre ad aver messo una esauriente bibliografia e una dettagliata biografia, ha scritto l’introduzione e le note ad inizio racconto, questa raccolta di racconti è da considerarsi come un modo per far avvicinare nuovi lettori italiani all’universo dell’autore di Providence, Rhode Island.  Si parte con “La Città senza Nome” (The Nameless City) e in una decina di pagine il lettore può già intuire in quali orrori sarà trasportato. Per la prima volta nell’universo lovecraftiano appare il personaggio di Abdul Alhazred – che si pensa essere un alter ego dell’autore e che nel suo cognome si celi il gioco di parole per assonanza Alhazred-All has read, cioè tutto è stato letto – con il suo “Distico Inesplicabile” che sarà una delle frasi più citate dell’intera opera dello scrittore:

“Non è morto ciò che può vivere in eterno
E in strani eoni anche la Morte può morire.”
Ne “La Città senza Nome” si può subito notare un uso massiccio degli aggettivi e una narrazione basata su sostantivi ampollosi. La lettura che ne consegue non è quindi affatto facile e il lettore occasionale potrebbe non riuscire a reggerne la prosa. Insomma, siete avvisati. Il secondo racconto è “Il Cane” (The Hound) nel quale si narra le turpi gesta di due ladri di cadaveri che vengono in contatto con una maledizione che li perseguiterà attraverso l’Europa. Qui i riferimenti sono palesemente E.A. Poe e A. C. Doyle, dall’uso dell’animale infernale come nemesi all’ambientazione principale delle brughiere inglesi. Nonostante ciò, Lovecraft – che non ha mai nascosto di non essere contento del racconto – mantiene il suo stile caratteristico e tiene il lettore sul filo per tutte e nove le pagine.
Nei seguenti “La Cerimonia” (The Festival) e “Il Successore” (The Descendant) sarebbero anche dimenticabili se non fosse per due elementi che sono predominanti, come si vedrà in seguito, in Lovecraft: la profonda conoscenza dell’astronomia dell’epoca e le citazioni letterarie. La prima serve per dare un fondo di veridicità alle storie degli dei provenienti dallo spazio profondo e la seconda costituisce un modo spesso usato per far conoscere ai lettori sia le opere che l’hanno influenzato sia un divertissement – decenni prima del cosiddetto “Fan Service” - tra colleghi come, giusto per citarne un paio, R. E. Howard e William Burroughs.
La parte forte però arriva con i due racconti più corposi e famosi: “Il Richiamo di Cthulhu” (The Call of Cthulhu) e “Colui che Sussurrava nelle Tenebre” (The Whisperer in Darkness). Ogni amante del genere horror conoscerà sicuramente il “dormiente Chtulhu”, cioè la più famosa invenzione insieme al “Necronomicon” partorita dalla mente di Lovecraft, che qui possiamo leggere in tutta la sua terrificante e oscura presenza. Assolutamente una delle opere più inquietanti e citate dell’autore, vi è narrata l’indagine nata per caso che porterà il protagonista – che racconta la sua disavventura in prima persona, come nella maggior parte delle opere dello scrittore – alla scoperta di un culto che adora orribili dei antichi, tra i quali appunto Chtulhu. Scoperchiando terribili segreti arriverà ad ascoltare la terribile storia del marinaio Gustaf Johansen, che ha incontrato il dio e ne uscì pazzo. Le ventotto pagine volano sulla fantasia perversa e allo stesso tempo affascinante di Lovecraft e “Colui che Sussurrava nelle Tenebre”. La tensione si potrebbe tagliare con un coltello e nessuna parola è fuori posto nel più corposo (sessanta pagine) racconto della raccolta. Il protagonista, Albert Whilmarth, ha uno scambio epistolare con Henry Akeley, studioso del Vermont, riguardo un caso di contatto tra alieni e umani. Allo scetticismo presto si sostituirà l’orrore puro mano a mano che gli eventi porteranno verso l’inevitabile finale. Grazie alla sintassi avvolgente di Lovecraft sembra quasi di essere sulle inquietanti colline del Vermont insieme ai due protagonisti e le conoscenze approfondite della scienza vengono messe al servizio della storia rendendola plausibile per un’opera di fantasia.
Questi due racconti valgono da soli il prezzo dell’intero libro, ma se siete ancora titubanti arrivano “I Sogni nella Casa Stregata” (The Dreams in the Witch-House) e “Attraverso i Cancelli della Chiave d’Argento” (Through the Gate of the Silver Key) che vi convinceranno ad adorare Lovecraft (oppure a lasciarlo perdere per sempre). Nel primo viene introdotto un ulteriore tassello nel canone dell’autore: influenzato dagli studi sulla fisica quantistica suoi contemporanei estende l’orrore cosmico abbattendo le barriere della dimensionalità. Keziah Mason e Brown Jenkins sono due cattivi che animeranno gli incubi del lettore per lungo tempo. Lovecraft amplia ulteriormente il concetto ne “Attraverso i Cancelli della Chiave d’Argento”. Nell’unico racconto della raccolta a non essere narrato in prima persona vediamo il protagonista, Randolph Carter, rimanere intrappolato nel corpo di un alieno dopo aver attraversato un portale. L’alieno ha però qualcosa in comune con Carter, cioè l’essere anche lui, come migliaia di altre creature nel tempo e nello spazio, Randolph Carter. L’ultimo racconto, “Il Libro” (The Book) è il più debole del lotto lungo un paio di pagine, non aggiunge nulla a quanto detto prima.

In definitiva, I Racconti del Necronomicon è un ottimo modo per iniziare a conoscere l’universo generato dalla fantasia di Lovecraft, autore tra i più citati anche al di fuori del genere horror e della letteratura in generale che ha anticipato i tempi guardando al passato e al suo presente. Potrebbe allontanare il classico lettore occasionale che si nutre di best-sellers con la prosa difficile da digerire, ma se si cercherà di andare fino in fondo si scoprirà di non poter più fare a meno del suo orrore cosmico.

Giudizio:

+4stelle+

Dettagli del libro

  • Titolo: I Racconti del Necronomicon
  • Titolo originale: The Nameless City; The Hound; The Festival; The Descendant; The Whisperer in Darkness; The Call of Cthulhu; The Dreams in the Witch-House; Through the Gate of the Silver Key; The Book 
  • Autore: Howard P. Lovecraft
  • Traduttore: Gianni Pilo
  • Editore: Newton & Compton
  • Data di Pubblicazione: Giugno 2004
  • Collana: Labirinti del Terrore
  • ISBN-13: 9788854100923
  • Pagine: 228
  • Formato - Prezzo: Brossura - 5,00 Euro

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