17 gennaio 2014

Dal libro al film: Speciale Oscar 2014

Puntuali come ogni anno, questa notte sono arrivate le nomination agli Oscar, con il loro seguito di conferme, sorprese e delusioni.
E come accade da diversi anni a questa parte, sono molti i film ispirati a romanzi o biografie, fatto che ha già causato lo spargimento di fiumi di inchiostro da parte di coloro che annunciano come cassandre il futuro oscuro di un cinema in crisi di ispirazione, assistiti da chi celebra una supposta sudditanza della cinematografia alla carta stampata. Molti lettori sposeranno al volo questa seconda teoria, forti della certezza che il libro è sempre meglio del film, cosa spesso vera ma che comunque non esclude l'esistenza di pellicole splendide, che nulla hanno da invidiare alle opere da cui sono state tratte.

Vediamo allora quali sono i film più notevoli fra le nomination di quest'anno, partendo dal premio principale, quello di Miglior Film, dove uno dei candidati, 12 anni schiavo del celebratissimo regista indie Steve McQueen, è ispirato al libro di memorie di Solomon Northup, nel film interpretato da Chiwetel Ejiofor che ha anche ricevuto la nomination come miglior attore protagonista, e, fra gli altri, Brad Pitt, che è anche produttore. Il film ha totalizzato 9 nomination, comprese anche quelle per i migliori non protagonisti, Michael Fassbender e Lupita Nyong'o. In Italia il libro non era mai stato pubblicato, il successo del

film ha però spinto la Newton & Compton a produrre una versione in ebook: Solomon Northup, un uomo nato libero, fu rapito a Washington nel 1841, poi ridotto in schiavitù per dodici, interminabili anni. In queste memorie, pubblicate per la prima volta nel 1853, troviamo tutta la sua storia: catturato con l’inganno a Washington da due mercanti che fingevano di essere interessati alle sue doti di violinista, venne drogato, legato e trascinato al mercato degli schiavi. Lì fu subito minacciato: se avesse rivelato di essere nato libero, sarebbe stato ucciso. Iniziarono così dodici anni di schiavitù, di violenze, brutalità e sofferenze senza fine. Capì che gli schiavi valevano meno del bestiame: potevano essere picchiati, costretti a lavori massacranti, potevano morire nella completa indifferenza. Lui stesso venne assalito con un’ascia, minacciato di morte, fu costretto a uccidere per salvarsi. Poté vivere sulla sua pelle una delle pagine più nere della storia d’America, la piaga purulenta nascosta dietro la splendente vetrina del Paese che cresceva e abbatteva ogni confine. Persino il Campidoglio, il massimo monumento all’orgoglio americano, fu costruito dagli schiavi. Poi, al culmine della disperazione, Solomon incontrò un uomo buono, un bianco che era completamente diverso dagli altri. A lui Solomon affidò una lettera per sua moglie, per farle sapere che era ancora vivo. Ebbe inizio il lungo, doloroso processo. E da quel momento tutto cambiò.

Altro importante candidato al premio è Philomena di Stephen Frears, tratto dal libro-reportage del giornalista che seguì la difficile vicenda Martin Sixsmith. Anche in questo caso il successo del film, che ha garantito tre candidature tra cui l'ennesima candidatura alla superba Judi Dench, ha fatto arrivare il romanzo

ispiratore nelle nostre librerie, questa volta sotto l'egida di Piemme: quando Martin Sixsmith, noto giornalista in cerca di nuova occupazione, accetta di incontrare quella donna sconosciuta, non ha molte aspettative. Ma poi, la donna lo invita a indagare sul segreto che, dopo un riserbo di quasi cinquant'anni, la madre Philomena le ha svelato, e il suo istinto da giornalista non sa tirarsi indietro. Philomena è poco più che una ragazzina quando rimane incinta. È giovane e ingenua, senza cognizione dei fatti della vita, e la società irlandese del 1952 la considera ormai una "donna perduta". Rinchiusa in un convento, poco dopo darà alla luce Anthony. Per tre anni si occupa di lui tra quelle mura, fino a quando le suore non glielo portano via per darlo in adozione, dietro compenso, a una facoltosa famiglia americana, come accadeva in quegli anni a migliaia di altri figli del peccato. Non c'è stato giorno da allora in cui Philomena non abbia pensato al suo bambino, senza mai abbandonare il sogno di ritrovarlo, e cercando in segreto di rintracciarlo. E senza immaginare che, dall'altra parte dell'oceano, anche suo figlio la sta cercando. Nella sua ricerca, Martin porterà alla luce segreti, ipocrisie e soprusi occultati per anni, e annoderà le fila di due anime separate alla nascita e spinte l'una verso l'altra da una sete d'amore inesauribile.

E ovviamente non possiamo dimenticare il film del momento, The Wolf of Wall Street, frutto della nuova fortunatissima collaborazione tra Martin Scorsere e Leornardo di Caprio, che si porta a casa cinque nomination,

compresa quella per il bel Leo, sperando sia la volta buona per lui. Il film è ispirato da due raccolte di memorie, The Wolf of Wall Street e Catching the Wolf of Wall Street, scritte entrambe da Jordan Belfort, protagonista della vicenda. Il primo dei due libri è appena stato ripubblicato da Rizzoli per la collana BUR con il titolo Il lupo di Wall Street: negli anni '90 Jordan Belfort ha guadagnato più soldi di quanti riuscisse a spenderne nelle sue leggendarie notti piene di coca, eccessi e squillo di lusso; più di quanti avesse mai osato sognarne ai tempi in cui vendeva carne e pesce nel Queens. Perché a Wall Street, cuore tachicardico della finanza mondiale, niente è impossibile, se sei giovane e affamato abbastanza. E nessuno ha più fame di Belfort, arruolato come semplice telefonista dalla società di brokeraggio LF Rothschild e subito contagiato dalla selvaggia ambizione dei giovani broker che "puzzano di successo lontano un miglio". Geniale e spericolato, Belfort impara in un lampo l'ambigua arte di spostare mucchi di soldi e felicità, e giunge, nel giro di pochi anni, a fondare la sua società, la potentissima Stratton Oakmont, la "Disneyland dei broker", dove il denaro si moltiplica senza controllo. Ma non bastano otto Ferrari, la villa più grande degli Hamptons, una moglie trofeo, l'elicottero personale pilotato in stato di ebbrezza, per farti padrone del mondo o, se è per questo, della tua vita. Dipendente da ventidue sostanze diverse, dalle orge, e dal vizio implacabile della grandezza, Belfort si prepara a una caduta più spettacolare persino della sua formidabile ascesa. Cattivo, sincero, irriverente, "II lupo di Wall Street" è la travolgente storia vera del più grandioso e spudorato sogno americano degli ultimi decenni, simbolo di un sistema che esalta e corrompe.

Altro film tratto da libro è Captain Phillips - Attacco in mare aperto, di Paul Greengrass, ispirato

di nuovo da un libro di memorie, Il dovere di un capitano scritto da Richard Phillips, il personaggio principale dell'opera, interpretato da Tom Hanks che questa volta resta a secco di candidature nonostante il film porti a casa ben 6 nominations, compresa quella più importante per il Miglior Film. E' ancora Rizzoli l'editore di questa biografia, ora portata anche in ebook: Richard Phillips sapeva bene che il suo era un mestiere rischioso. L’aveva anche scritto in una email alla moglie. Ma l’8 aprile 2009 cominciò come un giorno qualunque per il capitano della Maersk Alabama, la nave americana che trasportava cibo e materiali agricoli per il World Food Programme. Un giorno qualunque fino al momento in cui, a duecento miglia dalla costa del Corno d’Africa, un manipolo di pirati somali armati di ak-47 attaccò la nave e salì a bordo.
I pirati non si aspettavano che l’equipaggio reagisse. Non avevano idea che i l capitano si sarebbe offerto come ostaggio al posto della ciurma. E non sapevano che cosa aspettarsi dall’ufficiale schietto e tenace che si ritrovarono come prigioniero: cinque giorni di pura tensione destinati a concludersi con una rischiosa operazione di salvataggio.
La storia straordinaria del Capitano Phillips è quella di un uomo come tanti altri che ha fatto ciò che riteneva suo dovere, e nel farlo è diventato un eroe.

Passando ai premi minori, Meryl Streep e Julia Roberts sono state nominate rispettivamente come miglior attrice protagonista e non protagonista per I segreti di Osage County, tratto dall piece teatrale di Tracy Letts August: Osage County, vincitrice del Premio Pulitzer ma inedita in Italia: ritratto di una disfunzionale famiglia americana al suo meglio, e al suo peggio. Quando il patriarca del clan Weston sparisce in una calda notte d'estate, la famiglia si riunisce nella casa natale in Oklahoma dove segreti a lungo tenuti nascosti sono finalmente rivelati.Una commedia in tre atti e mezzo che combina la tragedia con lo humour nero, rappresentando tre generazioni di sogni non realizzati, al termine della quale nessuno dei tredici protagonisti rimarrà illeso.

Al contrario, uno dei film più discussi della passata stagione Il Grande Gatsby di Baz Luhrmann sempre con Di Caprio e tratto dal classico di Francis Scott Fitgerald ha ricevuto solo la nomination per i costumi. Tra le infinite edizioni riportiamo qui la più recente della Newton Compton: L'essenzialità, la finezza descrittiva e la nitidezza del procedimento narrativo (la storia è raccontata attraverso il punto di vista di Nick, vicino e amico di Gatsby), la creazione sapiente di personaggi indimenticabili hanno fatto ormai di questo romanzo un punto fermo, un "classico moderno". Lo scenario è quello dei frenetici anni Venti, di cui Fitzgerald stesso e la moglie Zelda furono favolosi protagonisti tra New York, Parigi e la Costa Azzurra. Attraverso le sue feste brillanti e stravaganti, il lusso e la mondanità di cui si circonda, il "grande Gatsby", il misterioso, affascinante e inquieto protagonista, non mira tuttavia che a ritrovare l'amore di Daisy. Ma è possibile ricatturare il passato? Al di là della romantica suggestione, il sogno di Gatsby diventa emblema di un sogno di assolutezza, come l'originario "sogno americano" di un Mondo Nuovo, che, come ogni sogno di purezza astratta, la realtà frantuma e disperde.

Sempre nella categoria costumi è stato nominato The invisible woman, film del 2013 diretto e

interpretato da Ralph Fiennes, che nel film veste i panni del romanziere Charles Dickens. Non si sa ancora quando (e se) arriverà nelle nostre sale. Il film ripercorre la storia vera della relazione clandestina tra l'attempato e sposato Dickens e la giovane attrice Ellen Ternan ed è tratto dalla biografia The Invisible Woman: The Story of Nelly Ternan and Charles Dickens, scritta da una delle biografe più attente del grande scrittore, Claire Tomalin. inutile dirlo, anche in questo caso l'opera è inedita in Italia.

A sorpresa solo una nomination anche per due film di enorme successo: Storia di una ladra di libri e Lo Hobbit - La desolazione di Smaug: Il primo, con protagonisti due attori di spessore come Geoffrey Rush ed Emily Watson e candidato per la Miglior colonna sonora originale, è tratto dal libro di Markus Zusak La bambina che salvava i libri, bestseller del 2013

pubblicato da noi da Frassinelli Editore: Fu a nove anni che Liesel iniziò la sua brillante carriera di ladra. Certo, aveva fame e rubava mele, ma quello a cui teneva veramente erano i libri, e più che rubarli li salvava. Il primo fu quello caduto nella neve accanto alla tomba dove era stato appena seppellito il suo fratellino. Stavano andando a Molching, vicino a Monaco, dove li aspettavano i loro genitori adottivi. Il secondo, invece, lo sottrasse al fuoco di uno dei tanti roghi accesi dai nazisti. A loro piaceva bruciare tutto: case, negozi, sinagoghe, persone... Piano piano, con il tempo ne raccolse una quindicina, e quando affidò la propria storia alla carta si domandò quando esattamente la parola scritta avesse incominciato a significare non solamente qualcosa, ma tutto. Accadde forse quando vide per la prima volta la libreria della moglie del sindaco, un'intera stanza ricolma di volumi? Quando arrivò nella sua via Max Vandenburg, ex pugile ma ancora lottatore, portandosi dietro il "Mein Kampf" e infinite sofferenze? Quando iniziò a leggere per gli altri nei rifugi antiaerei? Quando s'infilò in una colonna di ebrei in marcia verso Dachau? Ma forse queste erano domande oziose, e ciò che realmente importava era la catena di pagine che univa tante persone etichettate come ebree, sovversive o ariane, e invece erano solo poveri esseri legati da spettri, silenzi e segreti.

Il secondo, candidato solo per i Migliori Effetti Sonori, ovviamente non ha bisogno di presentazioni, essendo tratto dal classico di Tolkien Lo Hobbit,

edito da Bompiani. Pubblicato per la prima volta nel 1937, Lo Hobbit è per i lettori di tutto il mondo il primo capitolo del Signore degli Anelli, uno dei massimi cicli narrativi del XX secolo. Protagonisti della vicenda sono, per l'appunto, gli hobbit, piccoli esseri "dolci come il miele e resistenti come le radici di alberi secolari", che vivono con semplicità e saggezza in un idillico scenario di campagna: la Contea. La placida esistenza degli hobbit viene turbata quando il mago Gandalf e tredici nani si presentano alla porta dell'ignaro Bilbo Baggins e lo trascinano in una pericolosa avventura. Lo scopo è la riconquista di un leggendario tesoro, custodito da Smaug, un grande e temibile drago. Bilbo, riluttante, si imbarca nell'impresa, inconsapevole che lungo il cammino s'imbatterà in una strana creatura di nome Gollum. Questa edizione vede la nuova traduzione della Società Tolkieniana Italiana, e le splendide illustrazioni di Alan Lee.

Concludiamo segnalando che due dei film candidati al premio per il Miglior Film d'Animazione, Frozen e Ernest & Celestine, sono tratti da famosi classici per bambini: il primo deriva da una fiaba di Andersen, La regina delle nevi, mentre il secondo si ispira a una serie di libri dell'autrice Gabrielle Vincent. Sempre in questa categoria, The Wind Rises è basato sul manga dello stesso regista, Hayao Miyazak, a sua volta tratto dal libro The Wind Has Risen di Tatsuo Hori.

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